Un approfondimento di Chiara Strani.
Insegno alla scuola domenicale da tanti anni e ogni qualvolta cerco delle cartine geografiche della Bibbia,
sulla storia di Israele, trovo sempre citato il nome Palestina.
Accendo la televisione e costantemente c’è qualche notizia che riguarda quel martoriato territorio che i giornalisti continuano a chiamare Palestina, o a citare dei territori occupati.
Occupati, occupati da chi?
Alcuni sostengono che sono gli Israeliani ad averli occupati.
Nella Bibbia la Palestina è indicata con diversi nomi (oltre a termini come Eretz Yisrael "Terra di Israele", Eretz Ha-Ivrim "Terra degli ebrei", "Terra in cui scorre latte e miele", Terra promessa), tutto il territorio ad occidente del fiume Giordano era chiamato "Terra di Canaan", cioè occupata dai Canaaniti (o Cananei), considerati discendenti da Canaan, figlio di Cam.
Con l'arrivo del popolo ebraico, la 'Terra di Canaan' viene ribattezzata "Terra di Israele".
La storia a questo punto coincide con la storia del popolo d'Israele.
Dopo la divisione in due del regno ebraico, quello più meridionale venne chiamato terra del regno di Giuda, mentre la parte settentrionale terra del regno di Israele o Samaria.
La regione subì in quel periodo l'invasione del popolo di origine greca dei Filistei, o pheleset (migratorio), le cui cinque città principali erano Gaza, Ashdod, Ekron, Gath, e Ashkelon; popolo di cui gli Egiziani antichi danno per primi notizia come P-r/l-s-t (convenzionalmente Peleshet), uno dei Popoli del mare che invasero quelle terre.
"Filistea" (ebraico פלשת Pəléšeth, P(e)léshet) è il nome da cui proviene "Palestina", e deriva quindi dal popolo dei Filistei.
I Filistei non erano semiti, non erano arabi e non hanno mai avuto alcun legame storico, etnico o politico con gli arabi o con l’Islam.
Costoro vennero sottomessi da re Davide, vincendo alcune battaglie ai tempi del profeta Amos, prima di scomparire definitivamente come popolo, tanto che non sono più citati già dai tempi delle invasioni degli Assiri.