Il Buon pastore

Il Dio d’Israele si rivela al suo popolo, ed oggi, anche a noi Gentili (non ebrei), come il solo e vero Dio che si prende cura di coloro che si affidano a Lui. 


Il Buon pastore
In tutta la Sacra Scrittura ci viene rivelato Dio che ama, che viene incontro alla condizione di fallimento dell’umanità e che si distingue dagli antichi e moderni falsi dei.

L’apice di tale dimostrazione di amore è raggiunto con la venuta, l’incarnazione, la morte e la resurrezione del Figlio di Dio Gesù Cristo.


Il Salmo 22(23) è a tutti famigliare: il suo messaggio consolatorio e ben noto persino tra i non credenti.

Questo Salmo fu scritto dal re Davide ed il suo passaggio più famoso è contenuto nel versetto di apertura: “Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca“.

Questa breve affermazione ci offre un’altra riflessione sul carattere e sulla natura di Dio: la prima parte del versetto, in ebraico, è “Yahweh-Raah”, che significa il Signore Dio è il mio pastore; quindi, continua con un’immagine idilliaca del gregge tranquillo, senza mancamento di acqua e di erba, senza preoccupazione, né paura.

In abbinamento a questa immagine vi è il passo del profeta Isaia che descrive un gregge formato anche di agnelli fragili, deboli ed instabili; alcune pecorelle hanno difficoltà a camminare, altri soffrono; alcune pecore sono gravide ed altre ancora sono occupate per gli agnellini irrequieti: “Come un pastore Egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, li porterà sul suo petto e condurrà le pecore che allattano” (Isaia 40:11).


In questi versetti Dio ci mostra una caratteristica della sua personalità, la quale desidera ci sia anche nei suoi ministri.

Cosa che nel corso dei secoli è venuta a mancare anche nell'antico popolo di Dio, come vediamo in Ezechiele 34:4Voi non avete rafforzato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella che era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta, ma avete dominato su di loro con violenza e con asprezza“.

In Ezechiele 34:6Le mie pecore si smarriscono per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la distesa del paese, e non c’è nessuno che se ne prende cura, nessuno che le cerchi!“.

In Geremia 50:6Il mio popolo era un gregge di pecore smarrite… avevano dimenticato il luogo del loro riposo“.

Ed ancora Isaia 53:6Noi tutti eravamo smarriti come pecore...“.


In quest’ultimo versetto, il “noi tutti” è riferito anche a me e te, che apparteniamo al gregge del Signore, ci siamo noi, i nostri fratelli, i nostri conduttori; ci sono credenti giovani che continuano ad inciampare ed a cadere; altri rallentano il loro cammino per portare i più giovani; altri sono ammalati, hanno bevuto acqua contaminata dalla fonte di qualche falso pastore; altri ancora se ne vanno in giro feriti; altri sono rimasti storpiati a causa dei vizi e delle concupiscenze; altri sono nudi, sono stati tosati da falsi pastori…

Tutte queste pecore malate e spezzate sono state riportate nel gregge dal Pastore stesso: Gesù (il capo della Chiesa); le ha dovuto prenderle, caricarle sulle sue spalle e riportarle al gregge.

Questo è il ruolo e la caratteristica del nostro grande Pastore, una caratteristica che giustamente gli da il titolo di Buono; come dice in Ezechiele 34:11-16Infatti, così dice Dio, il Signore: Eccomi! Io stesso mi prenderò cura delle mie pecore ed andrò in cerca di loro; come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno in cui sarà tra il suo gregge disperso, così io andrò in cerca delle mie pecore e le condurrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre. 
Io le pascerò in buoni pascoli ed i loro ovili saranno sugli alti monti d’Israele; esse riposeranno là in buoni ovili e pascoleranno in grassi pascoli sui monti d’Israele.
Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare, dice Dio, il Signore.
Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, rafforzerò la malata…
Io salverò le mie pecore ed esse non saranno più abbandonate alla rapina; giudicherò tra pecora e pecora.
Porrò sopra di esse un solo Pastore che le pascolerà: il mio servo Davide; egli le pascolerà, egli sarà il loro pastore“.

Ancora una volta Dio parla chiaramente della necessità di un vero pastore che vigili sul suo popolo.

Naturalmente in Cristo Dio ha realizzato e realizza continuamente, anche questa sua promessa.

Gesù è il Buon Pastore che nutre e protegge il suo gregge.

Questa è una profezia che si realizza spiritualmente in Cristo e che si realizzerà materialmente per il popolo d’Israele, alla Resurrezione dei giusti.

Giuseppe

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