Cinque minuti dopo

Può accadere in un istante o dopo un’attesa di alcuni mesi, ma ben presto mi troverò alla presenza del Signore, in Paradiso.  

Allora in un battibaleno tutte le cose appariranno sotto un’altra prospettiva.

Improvvisamente le cose a cui avevo dato importanza: gli impegni dell’indomani, i piani per il servizio della mia chiesa, il successo o il fallimento nel piacere al mio prossimo, etc., non avranno più valore.

Le cose alle quali avevo dato appena un po’ di considerazione: la testimonianza sul Cristo ai miei vicini di casa, i momenti (per quanto brevi) di fervida preghiera per il lavoro del Signore nelle terre lontane, la confessione e l’abbandono di quel peccato segreto, etc., mi appariranno reali e durature.


Cinque minuti dopo il mio arrivo in Cielo sarò conquistato dalla verità che avevo conosciuta, ma in realtà mai afferrata; comprenderò il fatto che sono in Cristo sarà la cosa più importante con Dio, e che quando ero in giusto rapporto con Lui facevo le cose che Gli piacevano.

Mi renderò conto che è importante, non quanto ho dato, ma come ho dato… e quanto ho trattenuto.

In Cielo desidererò con tutto il cuore di poter riavere una millesima parte del tempo che mi sono lasciato sfuggire di mano, di richiamare le innumerevoli conversazioni nelle quali avrei potuto glorificare il mio Signore e non l’ho fatto.


Dopo cinque minuti dal mio arrivo in Cielo, credo che bramerò con tutto il mio cuore d’aver impiegato il mio tempo più fedelmente alla lettura della Bibbia e alla preghiera, e che io avessi conosciuto Dio quando ero ancora sulla Terra, così come Egli desiderava che Lo conoscessi.

Migliaia di pensieri si affolleranno alla mia mente e, per quanto sopraffatto dalla grazia che mi dà accesso alla Patria celeste, mi interrogherò su quello che avrò vissuto di inutile.

Desidererò… se in Cielo si può desiderare… ma sarà troppo tardi.

Il Cielo è reale e anche l’Inferno è reale, e l’eternità è solo alla distanza di un soffio.

Presto saremo alla presenza del Signore, colui che asseriamo di servire.

Perché allora dovremmo vivere come se la Salvezza fosse un sogno, come se non avessimo piena conoscenza?

“Chi conosce il bene, e non lo compie, è colui che pecca“.

Forse c’è ancora un po’ di tempo, un nuovo inizio si apre davanti a noi.

Che Dio ci aiuti a vivere nella luce di un vero domani! 

Giuseppe

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