LA STORIA DI UN
GRANDE MISSIONARIO:
HUDSON TAYLOR
Hudson Taylor nacque nel 1832 nello Yorkshire, in Inghilterra.
Dopo
la sua conversione, sentì forte nel suo cuore che Dio lo chiamava in Cina a
predicare l’Evangelo alle moltitudini che non conoscevano Cristo.
Sapendo che
la via migliore per entrare in quella terra lontana era quella di diventare
medico, si impegnò negli studi e nel tirocinio relativi alla professione
medica.
Quando
tutto fu pronto, si imbarcò a Liverpool il 19 settembre del 1853, sicuro della
chiamata di Dio per la sua vita.
Subito
il viaggio si rivelò pericoloso e per ben due volte la nave rischiò di
sfasciarsi, ma miracolosamente riprese la navigazione.
In
quel frangente, quando sembrava che ormai non c’era più speranza, il capitano
della nave gli domandò: ”Non abbiamo più di mezz'ora di vita, che ne è ora
della sua chiamata a servire Dio in Cina?”
Taylor
rispose che non avrebbe voluto trovarsi, per nessuna ragione, in un’altra
situazione, sicuro che Dio lo voleva proprio lì.
Scampati
i pericoli, la nave fece un percorso lunghissimo, circumnavigando l’Africa,
oltrepassando l’oceano indiano, fino ad arrivare a Shangai.
Un
viaggio di quasi sei mesi.
Una
volta arrivato, subito cominciò a darsi da fare imparando la lingua.
Instancabilmente predicò l’Evangelo distribuendo libri a tutta la popolazione
locale.
Si
accorse però che l’opera alla quale Dio lo aveva chiamato era immensa e che
c’era bisogno di molti operai.
Scrisse
alle chiese in Inghilterra chiedendo missionari per la Cina.
A
seguito di vari malesseri, Taylor decise di tornare in patria per curarsi.
Questo periodo di assenza dalla Cina si rivelò molto utile in quanto riuscì a
sensibilizzare molti e a portare con se un certo numero di missionari che
partirono con lui nel viaggio di ritorno.
Hudson
Taylor fondò la missione per l’interno della Cina allo scopo di raggiungere i
milioni e milioni di cinesi che vivevano nell'ignoranza, senza speranza,
lontani dal vero Dio.
Con
la preghiera costante, con l’impegno instancabile e facendo numerosi e calorosi
appelli, il risultato fu che molti credenti lasciarono la Gran Bretagna e altri
paesi per dedicarsi all'opera missionaria evangelistica in Cina.
Durante
la sua vita Taylor vide molti missionari raggiungere la Cina, oltre 800, e dopo
la sua morte, avvenuta il 3 giugno 1905, questo numero andò aumentando fino ad
arrivare a oltre 1300 nel 1936.
Quando all'età di 73 anni la sua fine stava per giungere, diversi missionari suoi
collaboratori stavano intorno al suo letto.
A
un certo punto Taylor disse: “Fratelli, non morite come me!”
I
presenti rimasero stupiti all'udire quelle parole.
Qualcuno
protestò dicendo: “Come? Che significa che non dobbiamo morire come te? Tu hai
speso la tua vita servendo il Signore, hai ubbidito alla Sua chiamata.
Molti
di noi hanno lasciato la loro patria a causa tua per portare l’Evangelo in
Cina. Molti cinesi si sono convertiti grazie al tuo impegno.
Che
significa “non morite come me?”
Tu
puoi morire in pace, tranquillo e soddisfatto per tutto quello che hai fatto
per il Signore”.
“No
– rispose Taylor – perché Dio mi ha mostrato una grande visione per
evangelizzare il mondo, ma io mi sono fermato solo alla Cina”.
Caro lettore, qual è la tua visione?
Alzarti comodamente la mattina, bere una tazza di caffè, fare una buona colazione, avere un buon lavoro, una buona moglie, una buona famiglia?
Magari guadagnare molti soldi e poi dire a te stesso: “Anima mia, tu hai tanti beni conservati per molti anni: mangia, bevi, godi” (proprio come fece quell'uomo ricco e stolto descritto nel Vangelo di Luca al capitolo 12:16-21).
Se questi sono i tuoi desideri, i tuoi obbiettivi e la tua visione, un giorno o l’altro Dio potrebbe dirti: “Stolto, oggi stesso l’anima tua ti sarà ridomandata, e di chi sarà quello che hai preparato?”
Caro amico o amica, arrenditi al Signore ed Egli darà un nobile scopo alla tua vita.
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