Il Buon Samaritano

Un uomo andava per la strada che da Gerusalemme portava a Gerico. 
All’improvviso dei ladri lo assalirono, lo picchiarono e lo derubarono di tutto quello che aveva, lasciandolo a terra mezzo morto.
Poco dopo passò per quella strada un sacerdote, vide a terra l’uomo dolorante, ma non se ne curò affatto e proseguì per la sua via.
Poi passò di là un levita, cioè uno di quelli che svolgevano il servizio sacro nel tempio di Dio; anche costui, vedendo quell'uomo a terra, passò oltre.

Ma ecco che un Samaritano, ossia un nativo della città o della regione di Samaria, che era in viaggio, passando per quella strada vide quell'uomo e ne ebbe pietà, versò olio e vino sulle sue piaghe e sulle sue ferite; poi lo mise sul suo cavallo e lo portò in un albergo e si prese cura di lui.
Il giorno dopo prese del denaro e lo diede all'albergatore dicendogli: "Prenditi cura di lui, e tutto ciò che spenderai di più, al mio ritorno te lo restituirò” (Luca 10:30-35).

La prima parte di questa storia accade frequentemente in questo mondo.
Gente che cade nelle mani di ladroni o di criminali senza scrupoli; i giornali sono pieni di notizie come queste.
L’uomo della nostra storia che giaceva a terra mezzo morto, aveva disperato bisogno di aiuto, ma coloro che erano qualificati a farlo mancarono di soccorrerlo.
Un altro uomo, invece, che apparentemente non aveva i requisiti necessari, si fece avanti dando a quell’uomo tutto l’aiuto di cui aveva bisogno.

Gesù raccontò questa storia perché un Dottore della legge, un teologo, per metterlo alla prova, gli aveva rivolto questa importante domanda: “Maestro, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?” (Luca 10:25-29).
Una domanda, potremmo dire, intelligente, importante, fondamentale, che tutti dovrebbero porsi seriamente, ma l’intenzione del Dottore della legge, non era quella di voler conoscere una verità che gli sfuggiva, ma piuttosto un tentativo di provocare Gesù per spingerlo a dare delle risposte che avrebbero potuto comprometterlo e metterlo in cattiva luce.

Ma Gesù, con la sua risposta, gli da una grande lezione che serve anche a noi.
Gli domanda: “Nella legge, cosa sta scritto? Come leggi?”.
E quello rispose: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza, e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso”.
E Gesù gli disse: “Tu hai risposto giustamente; fai questo e vivrai”.
Ma il dottore della legge, come a volersi giustificare, domandò a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”.
E Gesù gli rispose raccontandogli la storia del buon samaritano.
Alla fine gli domandò: “Chi dei tre (il sacerdote, il levita o il samaritano) tu pensi sia stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?”.
E quello rispose: “Colui che gli usò misericordia”.
E Gesù gli disse: “Vai, e fai lo stesso anche tu!”.

Gesù Cristo è venuto nel mondo non solo per costruire la via che dalla terra porta al Cielo, ma anche per introdurci in essa e per aiutarci a percorrerla fino alla fine.
Egli vuole fare con ognuno di noi come fece il "buon samaritano", che quando vide quel povero uomo che giaceva a terra ferito e mal ridotto, scese dal suo cavallo, si chinò verso di lui e cominciò a curare le sue piaghe con olio e vino.
Quell’uomo morente è figura di una umanità sofferente e ridotta in misero stato dalle guerre, dalla crisi economica, dalle ingiustizie, dalla malvagità e dai tanti ladroni che si aggirano in questo mondo.

Forse anche tu hai incontrato dei ladroni che ti hanno derubato e lasciato ferito e dolorante.
Gesù vuole venire incontro a te, tenderti la mano e rialzarti, perché lui ti ama e vuole darti una nuova vita, la vera vita, la sua pace e il suo Spirito dentro di te.
Così diventerai una nuova persona.
Il Vangelo ci narra che in Gerusalemme c’era una vasca con 5 portici e sotto questi portici c’erano molti infermi, ciechi, zoppi, paralitici, i quali aspettavano che l’acqua si muovesse.
Poiché di tempo in tempo un angelo veniva a muovere l’acqua e la prima persona che entrava dopo che l’acqua era stata agitata, era guarito da qualunque malattia fosse colpito.

In mezzo a tutta quella gente c’era un uomo infermo da 38 anni.
Gesù, vedutolo a terra, e sapendo che già da lungo tempo stava in quello stato, gli domandò: “Vuoi tu essere sanato?”.
Quell’uomo rispose: “Signore, io non ho alcuno che, quando l’acqua è agitata, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me”.
Gesù gli disse: “Alzati, prendi il tuo letto e cammina”; in quell’istante quell’uomo fu completamente guarito, prese il suo letto e cominciò a camminare (Giovanni 5:1-9).

La Bibbia dice che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Ebrei 13:8) e quello che fece 2.000 anni fa può farlo anche oggi.
Se tu credi in Lui con tutto il tuo cuore e affidi a Lui la tua vita, Egli sarà con te e ti guiderà per la via per la quale devi camminare.
E qualunque sia la tua situazione, Egli può aiutarti.
Dio dice al Suo popolo: “Quando passerai per le acque, io sarò con te; quando attraverserai dei fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà” (Isaia 43:2).
E ancora: "Quand’anche tu passassi per la valle dell’ombra della morte, Egli sarà con te" (Salmo 23:4).
Gesù l’ha promesso: “Chi crede in me ha vita eterna; chi crede in me, anche se muore vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai” (Giovanni 11:25-26).

Una Meditazione di Amedeo Bruno

Giuseppe

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