Sin dalla nascita della Chiesa i martirio ha accompagnato la vita dei credenti, come i santi antichi del Vecchio patto.
E questa è una realtà ancora oggi, anche se siamo nel XXI secolo dopo la nascita di Cristo.
Esempi nell'Antico Testamento.
Quando capiamo che la parola "martire" deriva dal vocabolo greco "martus", che significa "testimone", riusciamo a cogliere la testimonianza, e quindi il martirio, anche di coloro che hanno preceduto Stefano.
Nei primissimi istanti della storia, Caino, in un accesso d'ira, a causa del favore accordato da Dio all'offerta di Abele e al rifiuto della sua propria offerta, uccise per gelosia suo fratello: "Il Signore non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto.
Il Signore disse a Caino: «Perché sei irritato? E perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!».
Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, si avventò contro di lui e lo uccise" (Genesi 4:5-8).
Proprio prima di uccidere Abele, Caino ''parlava con suo fratello Abele".
Ovviamente, non era una conversazione cordiale, e possiamo immaginare che la rabbia di Caino cresceva mentre Abele spiegava i suoi propositi e la sua attitudine nel portare l'offerta a Dio.
Caino, geloso della relazione di Abele con Dio, perpetrò l'uccisione del suo proprio fratello.
Altri martiri
Giuseppe era odiato e disprezzato dai suoi fratelli a causa della sua relazione con il padre.
In un tentativo di rimuovere colui che si frapponeva tra i fratelli e loro padre, essi decisero di sbarazzarsi di Giuseppe: "I suoi fratelli vedevano che il loro padre l'amava più di tutti gli altri fratelli; perciò l'odiavano e non potevano parlargli amichevolmente" (Genesi 37:4).
I fratelli di Giuseppe tramarono di ucciderlo, poi invece lo risparmiarono e lo vendettero come schiavo.
Un odio, non proveniente da Dio, portò una persecuzione verso Giuseppe.
Riguardo Giobbe, Dio permise che fosse duramente perseguitato; la sua intera famiglia, i suoi averi, e la sua salute vennero spazzati via in poco tempo.
Nonostante ciò, Giobbe rimase forte nella sua fede in Dio; nonostante le avversità da lui affrontate, Giobbe non rinnegò mai Dio: "«... abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?». In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra" (Giobbe 2:10).
Ai tempi dell'esilio babilonese, ai giovani ebrei Sadrac, Mesac e Abed-Nego venne ordinato di rinnegare Dio e di adorare l'immagine del re sotto minaccia di morte.
Anche la minaccia della morte non li fece recedere dalla loro ferma posizione di fede in Dio.
I consiglieri ebbero successo nel convincere il re babilonese a perseguitare quegli uomini, gettandoli in una fornace, perché non si sono sottomessi alla venerazione del re: "«... ma il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re.
E anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dei e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere»" (Daniele 3:16-18).
Davanti a morte certa, quei tre giovani israeliti rimasero fermi nella loro fede.
Nuovo Testamento - I primi 33 anni
Con la notizia della nascita di Cristo cominciò immediatamente un'ondata di persecuzione sotto il governo di Erode, che cercò di eliminare ogni traccia di coloro che seguivano colui che era conosciuto come Gesù (Matteo 2:16).
Prima della crocifissione di Gesù, Giovanni il Battista fu fatto decapitare da Erode Antipa, perché annunciava la Legge e la venuta di Gesù (Marco 6:12-29).
"Egli venne come testimone per rendere testimonianza (in greco: marturia) alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui" (Giovanni 1:7).
Il primo martire cristiano Stefano fu scelto per servire alla mensa (diakonos, in greco) nella prima comunità di Gerusalemme, e viene descritto come "uomo pieno di fede e di Spirito Santo, che faceva grandi prodigi e segni tra il popolo, nel nome di Gesù Cristo" (Atti 6:5-8).
E siccome osò confrontarsi con franchezza con coloro che volevano metterlo alla prova e tappargli la bocca, pagò con la propria vita e fu lapidato a morte.
Al momento della sua morte disse: "Signore, non imputare loro questo peccato" (Atti degli Apostoli 7:60).
Immediatamente dopo, Atti 8:1 dice: "Vi fu in quel tempo una grande persecuzione contro la chiesa... ".
Gli Apostoli
C'era un prezzo che doveva essere pagato per seguire Gesù Cristo.
Dei 12 discepoli originari, tutti tranne uno morirono la morte di martire a causa della loro decisione di seguire Gesù.
Pietro fu giustiziato nell'anno 69 d.C., a Roma durante la persecuzione dell'imperatore Nerone; fu crocifisso a testa in giù, su sua propria richiesta.
Andrea fu crocifisso a Patrasso in Acaia (Grecia) nell'anno 70 d.C.; la sua crocifissione fu eseguita su una croce a forma di X con il corpo dell'apostolo capovolto in modo tale che non vedesse né la terra né i suoi carnefici, ma solo il cielo, che lui riconosceva come il Paradiso, dove avrebbe incontrato il suo Signore.
Giacomo, figlio di Zebedeo, fu decapitato da Erode Agrippa I nel 44 d.C. (Atti 12:1-2).
Giovanni, fratello di Giacomo, fu esiliato sull'isola di Patmos, successivamente fu liberato e morì di morte naturale ad Efeso, nel 98 d.C..
Filippo si crede sia stato crocifisso, anche lui a testa in giù, a Hieropolis nel 54 d.C..
Bartolomeo (chiamato anche Natanaele) fu fustigato o scorticato vivo e poi decapitato a Derbent nel 70 d.C..
Tommaso si crede sia stato ucciso da un colpo di spada mentre pregava su una collina a Mylapur, vicino a Madras sulla costa orientale dell'India nel 70 d.C.; era chiamato l'apostolo dell'India e si dice abbia fondato le prime comunità cristiane in India.
Matteo, l'evangelista, si crede che sia stato ucciso di spada: inchiodato al terreno e decapitato a Haddayar, Etiopia, nel 70 d.C..
Di Giacomo, detto "il minore", figlio di Alfeo, la tradizione narra che fu lapidato dagli Ebrei in Gerusalemme per aver predicato la dottrina cristiana, e più tardi sepolto vicino al Tempio, nel 63 d.C..
Giuda fu ucciso come martire, trafitto da frecce o da un giavellotto intorno all'anno 70 d.C..
Simone lo Zelota predicò l'Evangelo in Persia: fu segato a metà, nel 74 d.C..
Mattia fu scelto per rimpiazzare Giuda iscariota come il 12 ° apostolo.
Si sa poco di lui, a causa della somiglianza del suo nome con quello di Matteo; sembra che sia stato lapidato a morte a Gerusalemme.
Paolo (Saulo) di Tarso fu martirizzato nel 69 d.C..
La tradizione vuole che sia stato decapitato fuori delle mura di Roma.
Nel tempo della chiesa
Dal tempo di Cristo, i cristiani hanno sofferto la persecuzione semplicemente a causa della loro fede.
Dal momento che i cristiani non si univano alle attività religiose che si credeva avrebbero compiaciuto gli dei, la società romana li vedeva come una minaccia.
Scrivendo nel 196 dopo Cristo, Tertulliano diceva: "I cristiani sono da accusare per ogni disastro pubblico e per ogni sventura che affligge il popolo: se il Tevere supera gli argini, se il Nilo non lo fa e non allaga i campi, se il cielo trattiene la sua pioggia, se si verifica un terremoto, o una carestia, o una pestilenza, subito si alza il grido "i cristiani ai leoni!".
Nell'anno 304 d.C., la persecuzione dei cristiani raggiunse il suo apice di forza e di crudeltà sotto l'autorità di Diocleziano, tutte le chiese cristiane e le Scritture dovevano essere bruciate.
I cristiani venivano privati degli incarichi pubblici ed erano costretti a sacrificare agli dei romani.
Ma anche se la persecuzione si intensificava, la Chiesa continuava a crescere, e molti credenti hanno dato la propria vita, piuttosto che rinnegare la propria fede cristiana.
Alcuni esempi di coloro che l'hanno fatto attraverso i secoli sono: Policarpo (anno 155), Giustino martire (165), Jerome (420), Hus (1415), Tyndale (1536), Bonhoeffer (1945), Bernall (1999)...
La persecuzione dei cristiani si è manifestata fin dalla nascita della Chiesa e continuerà fino a che noi continuiamo a professare il nome di Gesù Cristo.
Paolo lo dice in 2 Timoteo 3:12, ''... del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati".
I cristiani oggi continuano a soffrire, proprio come altri cristiani hanno sofferto nel corso della storia.
Nei Paesi comunisti, come Cina, Corea del Nord, Vietnam e Laos, i cristiani sono imprigionati e a volte uccisi se possiedono una Bibbia, o mentre adorano.
In molte nazioni che si trovano in quella che è chiamata la "finestra 10/40"*, i cristiani sono in minoranza e sono perseguitati dai governi o da gruppi religiosi aderenti all'Islam, al Buddismo o all'Induismo.
I credenti cristiani sono molestati, accusati falsamente, imprigionati, malmenati, torturati, e persino uccisi, semplicemente a causa della loro fede.
In molte nazioni islamiche, come il Pakistan, l'Arabia Saudita e l'Iran, una persona può essere condannata a morte semplicemente per essersi convertita dall'Islam al Cristianesimo.
Le autorità e i gruppi religiosi più estremisti potranno anche bruciare e distruggere gli edifici delle chiese nel tentativo di eliminare il Cristianesimo, ma senza successo, perché la Chiesa cristiana continua a crescere.
*La finestra 10/40 è un'area del globo terrestre che contiene la più grande porzione di popolazione non cristiana nel mondo.
L'area si estende da 10 gradi a 40 gradi a nord dell'equatore, e si allunga dal Nord Africa alla Cina.
Tratto da Uomini Nuovi
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