Un commento al film "The Passion of the Christ"

Un commento di Nicola Scorsone. 

Si parla de LA PASSIONE DEL MESSIA come di uno dei film più importanti e più belli mai realizzati. Diretto da Mel Gibson, a parte qualche inutile flash extra-biblico di una visionaria e un forzato marianesimo, esso ritrae la crocifissione di Gesù Cristo in maniera realistica.
Nessun film in tempi recenti ha suscitato una così grande reazione del pubblico.
Molti sono emozionati per questo film, altri lo condannano.
Ma perché questo film crea tanta controversia?
Condanna e controversia perché il film presenta LA VERA IMMAGINE DELLA CROCIFISSIONE!

Le odierne immagini del crocifisso raffigurato come un bel giovane, spesse volte biondo e con gli occhi azzurri, con qualche goccia di sangue sparsa qua e là per il corpo, non è corrispondente alla realtà biblica.
La Bibbia invece lo presenta in un modo molto differente, come segue: "... molti, vedendolo, sono rimasti sbigottiti tanto era disfatto il suo sembiante al punto da non sembrare più un uomo, e il suo aspetto al punto da non sembrare più un figlio d’uomo, non aveva forma né da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. 
Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 
Tuttavia erano le nostre malattie che Egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! 
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace è caduto su di Lui e mediante le Sue lividure noi siamo stati guariti" (Isaia 52-53).

Il Signore aveva ricevuto tanti sputi in faccia che penso gli colassero come un velo (Matteo 26:67).
Non sembrava più un uomo, dice il testo sacro. E cosa sembrava?
Aveva perso molto sangue, era ridotto pelle e ossa: potrebbe benissimo ricordarci qualche ammalato terminale.
Al solo guardare Gesù c'era da rimanere inorriditi e nascondersi la faccia, come tante volte in certe crude scene di guerre, di bambini dilaniati da fame, da malattie, che ci propongono i vari telegiornali, per i quali dobbiamo distogliere lo sguardo o cambiare canale.
No! Sicuramente non era come i crocifissi che ci hanno abituati a vedere.
Pur non di meno per quel castigo l'uomo può trovare pace, per quelle lividure, guarigione.

Una scena del film
Sebbene il film mostri chiaramente che diverse persone sono state coinvolte nella decisione di crocifiggere Cristo, nessuno di loro alla fine fu il diretto responsabile.
Lo scopo di Mel Gibson non era quello di accusare una persona o un gruppo in particolare, ma piuttosto di presentare al mondo la passione e l'agonia della crocifissione nella sua cruda realtà.
"La mia intenzione nel portare la crocifissione sullo schermo" dichiara Mel Gibson, "era quella di creare un'opera d'arte, che duri nel tempo e stimolare alla riflessione un pubblico composto da persone con diversi background (esperienze) religiosi (o forse da nessuno) e diversamente familiari con questa storia. 
Il mio desiderio invece è che il film faccia nascere negli spettatori il desiderio di leggere "Il Libro" da cui la storia è tratta, la Bibbia, poiché per tutti noi c'è qualcosa di grande lì. 
Per questo volevo che The Passion of the Christ più che un film fosse un'esperienza importante per tutti, per riflettere e considerare che i nostri peccati sono reali, e seimila anni di orrori nella storia dell'umanità lo confermano ampiamente".

A conferma di questo anche se Mel Gibson non ha avuto nessuna parte nel film come attore, ha voluto che fossero le sue mani a piantare il primo chiodo nelle mani di Gesù al legno maledetto, affinché fosse chiaro il fatto che tutti noi con i nostri peccati abbiamo preso parte alla crocifissione, poiché come dicono le Scritture: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù" (Romani 3:23-24).
Mel Gibson ha raggiunto tale scopo magnificamente, insieme ad Icon Productions ha fatto al mondo un regalo meraviglioso.
Il film presenta in maniera accurata i dettagli della morte di Gesù; mai prima d'ora un film aveva raffigurato così vividamente l'agonia e la sofferenza di Gesù Cristo.
Le persone lasciano la sala profondamente commosse; molti non riescono a trattenere le lacrime, e questo non perché è solo un film commovente, ma perché sul Golgota la storia biblica collega il Dio dall'amore appassionato all'orribile crocifissione di Gesù Cristo al nostro posto.

La Bibbia insegna chiaramente che la crocifissione di Cristo era nei piani di Dio ancora prima della fondazione del mondo; centinaia di anni prima, citando ancora la minuziosa profezia di Isaia, ci parla di Gesù che sarebbe stato: "Colpito, percosso da Dio e umiliato! ...il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti" (Isaia 53:4-6).
In parole semplici, Dio con la croce mostra il Suo amore per la nostra salvezza, ma nella Sua giustizia per le nostre colpe fa pagare il Figlio.
Una vecchia canzone recita così:
"L'Eterno ha alzato la Sua verga. 
Oh Cristo, si è abbattuta su di te! 
Tu sei stato duramente colpito dal tuo Dio; 
nemmeno un colpo per me".
Avete, o abbiamo ricevuto dei colpi noi? No!
È Lui che ha pagato duramente per noi fino alla grande agonia della separazione: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Marco 15:34).
Si! Tutti i colpi per Lui, nemmeno un colpo per noi. Grazie Signore!

Andando per gradi, la passione di Cristo ci presenta:
1° La nostra condizione: per come abbiamo visto, siamo tutti peccatori.
2° La conseguenza: "...il salario del peccato è la morte..." (Romani 6:23).
Questo vuol dire che siamo separati eternamente da Dio.
3° La Passione: Il Figlio, Gesù Cristo, che paga le conseguenze del nostro peccato (Romani 5:8).
Fra le ultime parole pronunziate da Gesù sulla croce, oltre a pregare per il perdono dei suoi nemici e dare speranza ad un ladrone in croce, ne troviamo una particolare: "È COMPIUTO!".
Parola che si può tradurre in diversi modi, come: "È stato pagato!" - "È finito!".

Ma a cosa è stata posta fine?
Ai nostri peccati e alla colpa da essi prodotta: morte e inferno, che Gesù subì per noi.
Risorgendo però ne uscì vittorioso.
Così chiunque crede e accetta Gesù nel proprio cuore usufruirà di questa vittoria gratuitamente.
Sì, grazie a Dio, per noi è gratuita!
4° La nostra risposta alla "passione" di Cristo: "Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato" (Romani 10:9).

Salvati, dunque, dalla morte, dall'inferno, da una vita senza senso.
Se la Sua passione ci avrà portato a questo desiderio intenso, allora Gesù avrà vinto un'altra volta, un'altra anima sarà salvata.
"Vi dico che così", diceva Gesù, "ci sarà più gioia in cielo ...davanti agli angeli di Dio ...per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento" (Luca 15:7-10).
Difatti, come sappiamo, il primo peccatore a varcare la soglia del Cielo fu un ladro e un assassino che era crocifisso vicino al Messia, infatti, senza meritare niente e dopo aver pronunziato la seguente piccola preghiera: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!", a differenza di tutti i pesi che impongono le religioni, ricevette da Gesù una risposta istantanea e piena di certezza: "Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in Paradiso" (Luca 23:42).
Fu così che il Cielo si mosse e miliardi di angeli fecero festa.
Faranno festa anche per te?

Alla fine, considerando l'insieme, possiamo dire che il dolore più grande per Gesù, non fu la flagellazione, i chiodi… ma il fatto che molti lo avevano rifiutato.
Sappiamo però che non gli è sfuggito nulla di mano, poiché Egli è sovrano.
Egli volontariamente si diede per il nostro riscatto, e c'è ancora posto al Calvario per trovare salvezza, gioia e vita eterna.
Scegli anche tu Gesù, la Vita, e vivi!
Per realizzare gratuitamente la grande Salvezza operata da Gesù con il suo sacrificio, con la conseguente certezza di entrare in Paradiso, non si deve aspettare l'ultimo momento della vita, o fare lunghi pellegrinaggi scalzi, o imparare la Bibbia a memoria, o fare parte di un Cammino di fede, o accendere mille candele, o essere devoto di qualche santo particolare... No!
Tutto questo non serve, è solo religiosità esteriore!
La tua stessa esperienza ti può confermare che nonostante per tanti anni tu abbia assolto a tutti i doveri della tua religione, non hai nessuna certezza di salvezza.

Per realizzare pienamente le beatitudini e le grazie di Gesù basta un pentimento sincero e una semplice preghiera dal cuore, e Lui ti riempirà istantaneamente del suo amore e della sua luce divina, così come avvenne al ladrone in croce, che dopo una piccola preghiera trovò Salvezza e Vita Eterna, e nello stesso giorno si ritrovò in Paradiso.
Un ladrone scelse Gesù e da circa 2.000 anni gode le gioie del Paradiso, l'altro ladrone invece lo rifiutò e dallo stesso tempo soffre all'Inferno.
Tutti gli uomini, come tanti ladroni perduti in questa vita fugace, si trovano al bivio della scelta.
Noi, e questo te lo diciamo per esperienza personale, sono già molti anni che siamo andati a Cristo con un cuore carico di peccati e di inquietudini, ed Egli li ha tutti perdonati, ed ora abbiamo la pace e la sicurezza di essere salvati.
Egli può fare la stessa cosa per te! Te lo auguriamo!

Giuseppe

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