I giochi si fanno sempre più chiari

L'opinione di Deborah Fait. 

Giù le mani da Gerusalemme, giù le mani da Kotel e giù le mani da Israele!
Mentre ci avviciniamo a grandi passi verso la conferenza di Annapolis, Abu Mazen e i suoi ministri stanno scoprendo le carte e lo fanno in un modo che più chiaro non si può.
Abu Mazen annuncia che non accetteranno meno di 6205 kmq di territorio, cioè un terzo dell'attuale Israele.
Un consigliere di Mahmud Abbas, Adnan Husseini, dichiara che il Muro del Pianto (Kotel) è palestinese: "Il Muro del Pianto fa parte della tradizione islamica, non può essere ceduto, deve essere sotto controllo musulmano".
Come Gesù (anche Gesù era palestinese, secondo questi fantasiosi e truffaldini personaggi), il Kotel è palestinese.
Gerusalemme è palestinese, tutto è palestinese.
Non sono mai esistiti come popolo, ma tutto appartiene a loro.

Israele diventò una Nazione duemila anni prima dell'avvento dell'Islam.
Gerusalemme è stata Capitale di Israele per 1.000 anni e di nessun paese arabo. MAI.
Gerusalemme è nominata 700 volte nella Bibbia ebraica e mai una volta nel Corano.
Gli ebrei sono sempre stati la maggioranza a Gerusalemme, anche nei secoli passati.
Ma i palestinesi, da provetti truffatori, vorrebbero ingarbugliare la storia, a cambiarla, a spacciarsi per l'unico popolo avente diritto di abitare questa Terra e tutto diventa, come per una malefica magia, loro proprietà, persino il Muro del Pianto, verso il quale tutti gli ebrei del mondo hanno pregato per 2.000 anni di esilio e a ridosso del quale i giordani nel 1948 avevano costruito delle latrine in segno di massimo dispregio.
Grande tradizione islamica il Kotel, non c'è che dire!

Forse i cristiani che tanto amano e difendono i palestinesi dovrebbero pensare che, se Israele dovesse capitolare e consegnare agli arabi i luoghi santi della cristianità, sarà molto difficile poterli visitare e Gerusalemme diventerebbe come Betlemme: città da dove i cristiani scappano a gambe levate.
Tutto diventerebbe di proprietà islamica, anche il Santo Sepolcro visto che si sono impossessati persino di Gesù.
Si ricordino i cristiani che quando Gerusalemme era sotto occupazione giordana era molto complicato accedere ai luoghi santi.
Agli ebrei era addirittura proibita, sempre in nome della personalissima interpretazione islamica, la "libertà di culto".

Andiamo avanti, proseguiamo la sfilza di ignominiose pretese e minacce che ci fanno guardare a questa conferenza con giustificato pessimismo.
Abu Ala, al secolo Ahmed Qurei, ha dichiarato che se i palestinesi non dovessero ottenere tutto quanto è nelle loro richieste allora scoppierà la terza intifada che, per ferocia, farà impallidire il ricordo da incubo della seconda durata dal 2000 al 2004.
La storia del conflitto arabo israeliano è pieno di rifiuti per la spartizione, seguiti da dichiarazioni bellicose e da vere e proprie guerre.
Tutte le offerte di Israele sono state sistematicamente rigettate: nel 1937, nel 1947, dopo il 1967, nel 1979 e nel 2000.
Sempre e solo rifiuti, seguiti da guerre, rivolte e stragi di cittadini israeliani inermi.
Tante opportunità gettate alle ortiche, territori che Israele ha dato spontaneamente e unilateralmente perché impossibile arrivare ad un accordo, ridotti a deserto, habitat di serpenti e scorpioni dove prima si vedevano verdeggianti colture, serre incendiate dove prima esistevano lavoro e produzione.

I palestinesi chiedono, pretendono, minacciano, ma ancora non si è sentito cosa siano disposti a dare in cambio; pretendono che Israele dia senza chiedere niente, nemmeno la fine del terrorismo, poiché Abu Mazen non controlla più tutti i palestinesi e sappiamo che Hamas e l'Iran hanno già dichiarato che boicotteranno Annapolis, e sappiamo che, per loro, boicottaggio non significa non comprare i pompelmi Jaffa, ma colpire col terrorismo.
Persino la richiesta di Israele di essere definito "stato ebraico" è stata rigettata.
Per forza, il loro intento è fare di Israele uno stato islamico dal Giordano al mare, una grande Palestina metà di Abu Mazen e metà di Hamas.
E gli ebrei? In mare!
Lo ha sempre detto Arafat, e si sa che i suoi eredi non hanno cambiato idea.
L'Europa è pronta, prontissima.
Ogni giorno si legge di esplosioni di odio antiebraico e antiisraeliano.
Giovani italiani sudtirolesi vanno a Dachau, a piangere Hitler e a gridare Heil davanti al cippo dei crematori; lo stesso giorno in Spagna altri nazisti si son messi sull'attenti facendo il saluto romano.
Sono arrivati persino in Israele per colpirci da dentro.
L'Università di Oxoford invita David Irving, l'antisemita che nega la Shoà, a tenere una conferenza, seguendo l'esempio della Columbia University che aveva tanto applaudito Ahmadinejad, ridendo delle sue battute sui gay.

Invidiosissimi quelli di Oxford, colla solita puzza inglese sotto il naso, non potevano sopportare di venire eclissati dagli americani e, non avendo sotto mano il dittatore iraniano, hanno ripiegato su Irving. Un antisemita vale l'altro, e quei due dicono esattamente le stesse cose.
In Italia, per non essere secondi a nessuno, ma sempre primi nell'odio contro Israele, ecco che esce un documento-immondizia chiamato "Gaza vivrà", dove si scrivono cose demenziali, dove parlano di genocidio, dove paragonano Gaza a Auschwitz, dove definiscono Israele stato nazista, stato canaglia e razzista.
Questa porcheria di stile goebbelsiano porta le firme dell'intellighentia comunista italica.
I più bei nomi del Gotha anti democratico, anti occidentale, anti israeliano, anti americano e antisemita della Penisola.
Da Vattimo, il filosofo, a Margherita Ach, quella che ha scritto una canzone rifiutata a San Remo che le ha procurato una enorme incazzatura.
Cosa dite? Si tratta di Margherita Ach, l'astrofisica?
Mannaggia, ma allora è una persona importante e io che credevo che scrivesse solo canzonette...
Insomma personaggioni importanti quanto spregevoli hanno firmato l'immondizia antisemita.
Complimenti al Gotha!

Ieri a Confronti, Vattimo il filosofo si è "incontrato" con Fiamma Nirenstein e le ha sciorinato tutto, si è esibito in un'abietta tiritera razzista contro Israele, si è lasciato accecare dall'odio, come sempre gli succede quando sente "quel" nome, e davanti a una Nierenstein sbigottita, ha ripetuto la storielle dei gaziani trattati come ad Auschwitz.
C'è una cosa che non capisco: come mai un comunista parla come un fascista dell'estrema destra?
Come mai un comunista odia Israele come i nazifascisti odiavano e odiano gli ebrei?
Come mai i firmatari di quell'immondizia di "Gaza vivrà", tutti di sinistra, fanno una propaganda degna dei nazisti nel 38 e falsificano e deformano la storia?
Sono comunisti o sono fascisti?
I firmatari di "Gaza vivrà" sono pericolosi, perché hanno influenza sui giovani, schizzano in giro, come veleno, il loro odio e, essendo considerati portatori di verità e profeti del pensiero comunista e filoislamico, fanno proseliti a camionate.

Questa gente sta educando all'antisemitismo intere generazioni, esattamente come fanno i loro amici palestinesi e come negli anni '30 del secolo scorso hanno fatto i nazifascisti.
Sono pericolosi perché diffondono odio e violenza, perché falsificano la storia, perché si inventano menzogne inenarrabili contro Israele.
Sono pericolosi perché molti sono docenti universitari e hanno nelle mani le menti dei giovani da manipolare a loro piacimento.
Sono pericolosi perché portano la violenza della loro ideologia nelle Accademie, nei Centri di ricerca, nelle scuole, riempiono i media delle loro menzogne e dei loro proclami, vanno in televisione a predicare odio.
Sono pericolosi perché approfittano della democrazia per diffondere le loro idee razziste e antidemocratiche.

Giuseppe

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