La straordinaria storia di Gulshan Esther accende la luce sulla chiesa perseguitata nei Paesi musulmani, ma ancora di più sulla grandezza del nostro Dio.
Gulshan Esther è un miracolo vivente!
Paralitica dall'età di tre anni, quando venne colpita dal tifo, una notte ebbe la visione di Gesù che le diceva: "Alzati e vieni da me"; e fu istantaneamente guarita.
Ma il miracolo ancora più grande è che Gulshan era una musulmana pachistana, figlia di un'importante famiglia di Sayed, creduti discendenti diretti di Maometto.
Non sapeva nulla di Gesù.
Dopo la morte del suo amato padre, una voce le disse: "Cercami nel Corano, nel Sura Mar-yam".
In quella Sura, Gulshan lesse di un profeta che operava miracoli di guarigione, e cominciò a invocarlo: "Gesù, figlio di Maria, guariscimi".
La guarigione miracolosa arrivò, ma con essa anche un compito per Gulshan: "Testimonierai di me al mio popolo".
Gulshan iniziò subito, testimoniando alla sua famiglia della sua guarigione e della grandezza di Gesù Cristo, ma la famiglia non ne fu entusiasta.
Nel libro "II velo strappato", scritto da lei, leggiamo:
"A dieci giorni dalla mia prodigiosa guarigione, mentre riposavo nella mia stanza, "scoppiò un temporale".
La mia famiglia tornò con forza: si radunarono tutti nella stanza di ricevimento degli uomini, a porte chiuse, per farmi un interrogatorio, o almeno così mi sembrò.
Mio fratello Safdar Shah fece un piccolo discorso introduttivo: "Abbiamo radunato i capi della famiglia per persuaderti di smetterla con queste idee estreme che hai abbracciato recentemente.
Ammettiamo che Gesù ti abbia guarito, ma se la cosa si sparge in giro, non sarà un bene per noi.Siamo una famiglia musulmana di riferimento per tutti; tu rovinerai la nostra reputazione".