Sono oramai notorie le crisi di fede di Maria Teresa, raccontate nel libro: “Mother Teresa: Come Be My Light”, uscito il 4 settembre negli Stati Uniti., che racconta di alcuni estratti della corrispondenza tra la missionaria e i suoi confessori e superiori, in un arco temporale di 66 anni.
Le lettere rivelano la crisi spirituale della religiosa nell’ultimo cinquantennio della sua vita, durante il quale non avvertiva la presenza di Dio.
“Padre”* Brian Kolodiejchuk, editore e curatore del libro, scrive che “non sentiva la presenza di Dio né nel suo cuore né nell’eucaristia”.
Infatti ad un suo confessore spirituale, il “reverendo” Michael van der Peet, scriveva:
“Gesù ha un amore molto speciale per te.
Ma per me, il silenzio e il vuoto è così grande che io lo cerco e non lo trovo, provo ad ascoltarlo e non lo sento”.
Certamente umanamente non si può negare il grande sollievo che Maria Teresa con la sua missione ha portato ai poveri dell’India. Possiamo ben dire che è stata un esempio mondiale.
Però, prima di tutto Gesù categoricamente apostrofava che vi è uno solo che può generare spiritualmente e prenderne gli appellativi che ne conseguono, Dio (Matteo 23:8-10).
Secondo non c’è uomo che riscattato col sangue di Cristo, suggellato dallo Spirito Santo e fatto partecipe della natura divina (2Pietro 1:4), senta poi aridità, buio, vuoto immenso, angoscia, tristezza...
“Gesù ha un amore molto speciale per te.
Ma per me, il silenzio e il vuoto è così grande che io lo cerco e non lo trovo, provo ad ascoltarlo e non lo sento”.
Certamente umanamente non si può negare il grande sollievo che Maria Teresa con la sua missione ha portato ai poveri dell’India. Possiamo ben dire che è stata un esempio mondiale.
Però, prima di tutto Gesù categoricamente apostrofava che vi è uno solo che può generare spiritualmente e prenderne gli appellativi che ne conseguono, Dio (Matteo 23:8-10).
Secondo non c’è uomo che riscattato col sangue di Cristo, suggellato dallo Spirito Santo e fatto partecipe della natura divina (2Pietro 1:4), senta poi aridità, buio, vuoto immenso, angoscia, tristezza...
Certo la vita spirituale è un grande combattimento (Efesini 6:12), vi è dolore, lacrime e a volte scoraggiamento, ma mai più sensazioni di vuoto interiore, come i paragoni che evidenzieremo tra Maria Teresa e l’apostolo Paolo.