"Pregate per la pace di Gerusalemme! Quelli che ti amano vivano tranquilli.
Ci sia pace ali 'interno delle tue mura e tranquillità nei tuo i palazzi!
Per amore dei miei fratelli e dei miei amici, io dirò: «La pace sia dentro di te!».
Per amore della casa del Signore, del nostro Dio, io cercherò il tuo bene" (Salmo 122:6-9).Secondo le Scritture e i fatti della storia che le accompagnano, Dio ha un occhio di particolare verso coloro, non Ebrei, che si adoperano per consolare e sostenere il popolo ebraico e tutto Israele.
Poiché "davanti a Dio non c'è favoritismo" (Deuteronomio 10:17; Romani 2:11), possiamo certamente confidare nel fatto che Egli non predilige un popolo a scapito di un altro, semmai, seguendo un ordine tutto divino, si compiace di estendere la sua benedizione su tutti i popoli, cominciando da uno, da Israele.
Solo in questo senso, globalmente divino, possiamo intendere il versetto di Genesi 12:3: "Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra".
Infatti, Dio non prende piacere nel maledire nessuno; in Lui solo, tutto è bene, ma siamo noi stessi che ci auto puniamo quando, malgrado tutti i suoi insegnamenti e i suoi avvertimenti contenuti nella sua Parola, continuiamo a sovvertire il suo ordine e le sue direttive.
Che cosa accade a chi sostiene Israele?
Nelle Scritture, ogni volta che il popolo ebraico si trova davanti a una prova di persecuzione e di distruzione è sempre per un tempo determinato, mai in modo definitivo.
Nessuna arma fabbricata contro di lui avrà successo (Isaia 54:17), se non parzialmente e con un obiettivo divino specifico: ravvedere Israele e le nazioni.
Guai comunque a quelle nazioni che si sono poste contro Gerusalemme (Zaccaria 14:12).
Ma non è questo ciò su cui vogliamo focalizzare la nostra attenzione.
Sempre partendo dalle Scritture, vogliamo porre in risalto l'esatto opposto, e cioè: che cosa accade ai sostenitori del popolo ebraico, ai non Ebrei, che si adoperano in favore dei Giudei e di Israele.
Nella Bibbia troviamo svariati esempi del genere, ma forse questo è uno dei più eclatanti: "Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del Signore pronunziata per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto: "Così dice Ciro, re di Persia: II Signore, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda.
Chiunque tra voi è del suo popolo, sia il Signore, il suo Dio, con lui, e parta!"" (2Cronache 36:22-23).