Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

  • Home
  • Informazioni personali
  • Argomenti
    • Attualità
    • Cattolicesimo
    • Confronti
    • Etica
    • Evangelizzazione
    • Islam
    • Meditazioni
    • Natale
    • Pasqua
    • Perseguitati
    • Poesie
    • Testimonianze
  • Autori degli articoli
  • Glossario
  • Testimonianze
La nascita di Gesù fu l'avvenimento più straordinario di tutti i tempi.
Non furono imperatori come Cesare, Alessandro Magno, Napoleone a dividere la storia, ma Gesù, che nacque in una stalla e morì in croce come uno dei peggiori criminali.
Se non è Lui il Salvatore del mondo, allora la storia umana sta vivendo un grande bluff che porterà al niente.

Ma cosa si aspettavano gli ebrei dall'avvento del Messia?
Niente di più di cose terrene: che li liberasse dall'oppressore romano, dal pagamento delle tasse e gli desse prosperità in tutto, principalmente in salute e nell'economia; proprio come oggi: l'uomo non cambia mai.

Cosa voleva uno dei ladroni in croce?
Scendere giù per continuare i propri affari.

Cosa desiderava Pilato?
Nient'altro che essere liberato dai problemi e tranquillizzare la propria coscienza.

Giuda voleva le tasche piene a discapito dei poveri e dell'Innocente.

I soldati romani volevano qualche straccio in più.

I re, Erode e Cesare, volevano eliminare un pericoloso concorrente, a costo di vite umane, fra i quali molti bambini.

I religiosi volevano liberarsi del grave fastidio che minava le loro poltrone.

E la gente del III° millennio cosa vuole dal 25 dicembre?
La Bibbia non dice nulla di questa data, e sarebbe ovvio pensare più ad un periodo primaverile, visto che i pastori si trovavano con i propri greggi in aperta campagna.

Tu cosa ti aspetti da Gesù?
Qualche dono in più, come fosse Babbo Natale o la Befana!?
Salute, soldi, buoni affari ed infinite abbuffate?

Quando a volte ci troviamo a distribuire il meraviglioso messaggio del Vangelo, con le sue celestiali promesse di Salvezza, gioia e vita eterna, molti "buoni cristiani" ci domandano: "Sono soldi?".
"Molto, molto di più!", rispondiamo.
Gli angeli, i pastori e i discepoli scelsero di annunziare il Salvatore.

L'altro ladrone in croce rinunziò alle miserie terrene, per le ricchezze del Cielo e fece una piccola preghiera di 4 secondi... che potresti anche fare tua: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!" (Luca 23:42).

Il Centurione romano, un pagano, a differenza dei sacerdoti di allora, capì che Gesù era il Figlio di Dio.
I magi non vennero per prendere, ma a portare il loro ringraziamento; anch'essi capirono che davanti a loro non c'era un povero bambino indifeso, ma il Re dei re, che si fece agnello, cioè vittima, per togliere i peccati del mondo.
Sta scritto: "... prostratisi, lo adorarono" (Matteo 2:11).
Non si prostrarono in adorazione davanti a Giuseppe, o all'umile Maria (che non ha nulla a che vedere alle sfarzose e ricche madonne di Fatima, Lourdes, Siracusa, etc., che vengono adorate oggi più di Gesù).

Poi vi era il popolo che, malvagiamente incitato, al Figlio di Dio scelse Barabba, un omicida, un figlio d'uomo; al Re dei re scelse un re umano: Cesare.

Alla nascita del Salvatore furono turbati, mentre alla fine dei Suoi giorni gridarono: "Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo!" (Giovanni 19:15).

Noi abbiamo scelto Gesù come nostro unico Signore e Salvatore, per aspettare dal Cielo il Suo imminente ritorno, e iniziare con Lui la grande ed eterna festa in cielo.

Tu cosa ti aspetti dal Messia? Cosa sceglierai?

Una Riflessione di Nicola Scorsone.
Il terzo "finché", ...affinché si adempia la volontà di Dio.
"Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto: Il liberatore verrà da Sion, egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati" (Romani 11:25-27).

I cristiani si chiedono di frequente se sia necessario proclamare il Vangelo a Israele;
dovrebbero essere mandati missionari dagli Ebrei?
Trascuriamo la cosa più importante se non cerchiamo di portare gli Ebrei alla fede in Gesù Cristo?
In tutti i secoli ci sono stati Ebrei che hanno creduto in Gesù, ma la maggior parte degli Ebrei non ha creduto in lui.
Gesù viene considerato un importante rabbino ebreo, ma non il Figlio di Dio che mori per i peccati del mondo e quindi anche per i peccati di Israele.

Però, nel giorno di Pentecoste, circa 3.000 Ebrei credettero e furono battezzati (Atti 2:41).
La nascita della chiesa cristiana fu un affare esclusivamente ebraico: quei nuovi credenti erano Ebrei e Gentili che si erano convertiti al giudaismo (Atti 2:10).
I discepoli, i seguaci di Gesù, i suoi amici, che dopo l'effusione dello Spirito Santo diventarono gli inviati (gli apostoli), erano tutti Ebrei.
Solo in Atti 10 sentiamo parlare dello Spirito Santo effuso su non-ebrei, i Gentili.

Quando il centurione romano Cornelio e tutti coloro che udirono la proclamazione del Vangelo da parte di Pietro fecero l'esperienza dell'effusione dello Spirito Santo; la stessa che ebbero i giudei e i proseliti (gentili convertiti al giudaismo) la ebbero a Pentecoste.
Pietro e gli altri credenti circoncisi, ebrei che credevano in Gesù, furono oltremodo meravigliati (Atti 10:44-48).

Un evento sconvolgente.
Questa inaspettata conversione dei Gentili fece nascere furiosi dibattiti fra i cristiani ebrei e i non-ebrei, cioè i Gentili, che ora credevano in Gesù: dovevano osservare la Legge di Mosè e i 631 comandamenti rabbinici?
Dovevano mangiare "kosher", cioè seguire tutte le indicazioni dell'Antico Testamento?
Erano diventati ebrei mediante la loro fede in Gesù?
I loro uomini dovevano essere circoncisi?
Questi gentili convertiti dovevano diventare ebrei osservanti in tutto e per tutto?
Erano forse una specie di proseliti?

Poiché i cristiani ebrei continuavano a osservare la Legge di Mosè, alcuni chiedevano che i cristiani gentili facessero la stessa cosa.
Che shock deve essere stato per quei nuovi convertiti sentirsi dire: "Se non siete circoncisi, non potete essere salvati (Atti 15:1); la vostra salvezza è in forse se non seguite la Torah di Mosè!".

Il Signore dovette operare a lungo per convincere Pietro, un ebreo osservante e, nello stesso tempo, un cristiano ebreo, a entrare nella casa di Cornelio, il gentile romano; entrare in casa sua significava contaminazione.
Il Signore dovette parlare a Pietro tre volte, mentre era rapito in estasi dicendogli: "Non chiamare impuro quello che Dio ha purificato".
Nella visione, Pietro vide il cielo aperto e una specie di grande tovaglia che veniva abbassata per gli angoli.
Il lenzuolo conteneva ogni specie di animali, alcuni puri e altri considerati impuri dalla Legge ebraica e Pietro udì una voce che diceva: "Alzati Pietro, uccidi e mangia!".

Pietro rispose: "Certamente no, Signore!".
La visione si ripete, perché Pietro doveva imparare che non si trattava di cibo "kosher", ma di persone "kosher" (Atti 10:9-23).
Quando scese dalla terrazza della casa, dove aveva avuto la visione, incontrò i messaggeri inviati da Cornelio.
Essi gli dissero che un angelo aveva dato istruzioni a Cornelio di mandare a chiamare Pietro e di ascoltare il suo messaggio, e chiesero a Pietro di accompagnarli alla casa di Cornelio.
Pietro allora capì che era intenzione di Dio che li accompagnasse e così, per la prima volta, il Vangelo fu proclamato ai gentili, da un ebreo.

Il Vangelo viene dagli Ebrei.
Questa modalità, cioè Ebrei che predicavano il Vangelo ai Gentili, doveva continuare.
Ci si poteva aspettare che il Signore scegliesse Cornelio per proclamare il suo messaggio; dopo tutto, come romano, Cornelio conosceva bene il modo di pensare dei greci e dei romani, era diventato un credente nel Signore Gesù Cristo ed era ripieno di Spirito Santo, come i credenti Ebrei lo furono a Pentecoste.
Ogni direttore di un centro missionario moderno avrebbe certamente deciso che un uomo come Cornelio fosse la persona più adatta da scegliere come primo apostolo per i gentili, invece il Signore scelse un rabbino ebreo, Saulo di Tarso, e si rivelò a lui per usarlo come apostolo per i gentili.

Dio opera in questo modo: la Salvezza arriva a tutto il mondo tramite Israele.
La Salvezza viene dagli Ebrei (Giovanni 4:22).
Dio non scelse il popolo di Israele solo per amore, o perché fossero più grandi, più potenti, più forti o più intelligenti delle altre nazioni (anche se è straordinario, per esempio, che un gruppo così piccolo abbia avuto tanti vincitori del premio Nobel).
In Deuteronomio 7:7-8 è scritto: "Signore si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo, ma perché il Signore vi ama. 
Il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, dalla mano del Faraone, re d'Egitto, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri".

Anche dopo che Gesù fu rifiutato dalla maggior parte degli Ebrei, Paolo ha affermato: "Per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri, perché i carismi e la vocazione di Dio sono irrevocabili" (Romani 11:28-29).
"Amati da Dio". Così Dio vede Israele, nonostante tutto, e il cosiddetto "Israele non-credente" è anch'esso amato da Dio!

Una Meditazione di Willem Glashouwer.
Perché amare Israele?
AI di sopra di ogni idea politica, culturale c'è la Parola di Dio che vuole indicare ai Cristiani come atteggiarsi verso il suo popolo.
Tanti sono i fuochi accesi nel mondo cristiano che hanno compreso come ciò che Dio ama deve inevitabilmente essere amato dai suoi figli con quel tipo di amore "agape" che vuole il bene dell'altro.
È la comprensione del ruolo degli Ebrei nella Scrittura che fa nascere in noi questo tipo di amore, ci permette di conoscere in profondità, come innestati in Cristo, possiamo godere di tutte le benedizioni, prima riservate a loro, e fa si che ci rendiamo conto del debito di riconoscenza che abbiamo verso questo popolo.
Noi cristiani amiamo Ebrei morti: profeti, apostoli, discepoli, di cui leggiamo nella Bibbia.
Amiamo Ebrei non ancora nati perché crediamo nelle promesse per il futuro e sappiamo che Gerusalemme sarà al centro del piano di Dio.

Ma chi amerà gli Ebrei oggi?
La risposta non può che essere: tutti coloro che hanno accettato Gesù nel cuore e amano ciò che Gesù ama!
Decidiamo di amare ciò che Dio ama e il popolo che Dio si è scelto.
La Parola è eterna e nulla può essere cambiato! Neppure uno jota!
"Infatti, tu sei un popolo consacrato al Signore, il tuo Dio. 
Il Signore, il tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. 
Il Signore si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo, ma perché il Signore vi ama. 
Il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, dalla mano del Faraone, re d'Egitto, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri" (Deuteronomio 7:6-8).

Perché desideriamo ricevere benedizioni?
Genesi 12:1-3: "II Signore disse ad Abramo: Và via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e và nel paese che io ti mostrerò; io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione; benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra".

Qual'è Israele?
Israele ha i confini che Dio ha dato e che nessuno potrà mai cambiare; ne situazioni politiche né volontà umana; tutto tornerà come Dio ha stabilito che sia!
"II Signore disse ancora a Mosè: Dà quest'ordine ai figli d'Israele e dì loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questo sarà il paese che vi toccherà come eredità: il paese di Canaan, di cui ecco i confini... (Numeri 34:1).

Perché questo popolo?
Perché questo popolo doveva essere canale per la benedizione e salvezza dell'umanità.
Doveva essere amico di Dio:
un popolo pronto a ricevere la rivelazione di Dio;
un popolo che brillasse fra le nazioni pagane;
un popolo, attraverso il quale Dio potesse dimostrare la Sua santità e la Sua potenza;
un popolo che potesse dimostrare che il Dio potente era solo Lui.
Dio disse perciò ad Abramo quando lo fece uscire da Ur dei Caldei: "Io farò di te una grande nazione, ti benedirò" (Genesi 12:2).

Perché gli Ebrei hanno diritti sulla terra di Israele?
Ezechiele 47:21-22: "Dividerete così questo paese fra voi, secondo le tribù di Israele. 
Ne spartirete a sorte dei lotti d'eredità fra di voi e gli stranieri che soggiorneranno in mezzo a voi, i quali avranno generato dei figli fra di voi... ".
Gli stranieri possono possedere terra o case o altro in Israele, ma il paese è e rimane a loro, secondo la promessa di Dio.
Le promesse furono rinnovate a Isacco: "Non scendere in Egitto; abita nel paese che io ti dirò. 
Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi e manterrò il giuramento che feci ad Abramo tuo padre" (Genesi 26:2-3).

Le promesse non furono perciò per Ismaele (Genesi 17:19-21): "Dio rispose: No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e tu gli metterai nome Isacco. 
Io stabilirò il mio patto con lui, un patto eterno per la sua discendenza dopo di lui. 
Quanto a Ismaele, ti ho esaudito: ecco, io l'ho benedetto e farò in modo che si moltiplichi. 
..Ma stabilirò il mio patto con Isacco".
Usandosi di Agar per avere una prole, Abramo ha voluto mettere in moto le sue forze senza attendere la potenza di Dio.
Perciò Ismaele è il figlio della schiava.
Poi, a 99 anni Abramo credette nelle promesse di Dio.
Sara rimase incinta e nacque Isacco, il figlio della promessa.

Poi le promesse furono rinnovate a Giacobbe: "Dio gli disse: Il tuo nome è Giacobbe; tu non sarai più chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele. 
E lo chiamò Israele.
Dio gli disse: lo sono il Dio onnipotente; sii fecondo e moltiplicati; una nazione, anzi una moltitudine di nazioni discenderà da te, dei re usciranno dai tuoi lombi; darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese che diedi ad Abramo e ad Isacco" (Genesi 35:10-12).
Dio cambiò il nome a Giacobbe in Israele, e da lui nacquero le 12 tribù.

Israele è la nazione di Dio!
Quando Dio contava le nazioni, non contava mai Israele perché era sua: "Io lo guardo dalla sommità delle rupi e lo contemplo dall'alto dei colli; ecco, è un popolo che dimora solo e non è contato nel numero delle nazioni" (Numeri 23:9).

Il Popolo di Dio ritornerà in Israele!
Tramite il profeta Geremia, Dio disse chiaramente che gli Ebrei sarebbero ritornati: "Così parla il Signore: metterò il mio occhio su di loro per il bene; li ricondurrò in questo paese; li stabilirò fermamente, e non li distruggerò; li pianterò, e non li sradicherò.
Darò loro un cuore per conoscere me che sono il Signore; saranno mio popolo e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore" (Geremia 24:6-7).

Ezechiele 36:24: "Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese".
Nuovamente, Geremia 23:7 cambia addirittura la preghiera e il ringraziamento che di solito si faceva per l'uscita dall'Egitto: "Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, in cui non si dirà più: Per la vita del Signore che condusse i figli d'Israele fuori dal paese d'Egitto; ma: Per la vita del Signore che ha portato fuori e ha ricondotto la discendenza della casa d'Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi nei quali io li avevo cacciati".

Israele non cesserà mai di essere!
Geremia 31:35: "Così parla il Signore, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle, perché siano luce alla notte, che solleva il mare in modo che ne mugghiano le onde, colui che ha nome: il Signore degli Eserciti. 
Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me, dice il Signore, allora anche la discendenza di Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza".
Coloro che hanno combattuto, dileggiato, tiranneggiato e perseguitato il popolo di Dio hanno sempre dovuto fare i conti con Dio.

Il primo fu Aman I'agatita che aveva un odio furioso verso il popolo di Dio: "Aman disse al re Assuero: C'è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo. Se il re è d'accordo, si faccia un decreto per distruggerlo e io metterò diecimila talenti d'argento nelle mani dei funzionari del re, perché siano portati nel tesoro reale" (Ester 3:8-9).
Ma sappiamo la fine fece Aman (Ester 7:10).
 "Sono diversi; sono sleali; sono una minaccia; sono inaffidabili".
Queste sono alcune delle accuse fatte nei secoli e, molte volte, ancora oggi, al popolo di Dio.

Ma, attenti, ai persecutori e a coloro che odiano il popolo di Dio, il profeta Geremia dice: "Tuttavia coloro che ti divorano saranno divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti saranno deportati; quelli che ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al saccheggio" (Geremia 30:16).
Israele non potrà mai esser sostituito!
C'è stato nel corso dei secoli, il tentativo di soppiantare Israele nel Piano di Dio, imponendo la teoria della "sostituzione", secondo la quale la chiesa si è sostituita in tutto e per tutto a Israele e questo ha portato, nelle sue conseguenze estreme, alla emarginazione e alla persecuzione del popolo ebraico.

In realtà le promesse di Dio per il suo popolo sono eterne e anche il Nuovo Patto viene stipulato da Dio, con la casa di Israele e Giuda, come riporta Geremia 31:31-33: "Ecco, i giorni vengono", dice il Signore, "in cui io farò un Nuovo Patto con la casa di Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che feci con i loro padri il giorno che li presi per mano... 
Ma questo è il patto che farò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: lo metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo".
Luca 22:20 dice: "...allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: Questo calice è il Nuovo Patto nel mio sangue, che è versato per voi".
Così come la Pentecoste, la Santa Cena è stata una cosa tutta ebraica: non c'era neppure un Gentile!

Quando entreranno i Gentili?
Dobbiamo attendere fino ad Atti 10: Pietro predicherà agli Ebrei, ma essi non accetteranno la rivelazione e un giorno come risulta da Atti 10, andrà da Cornelio, primo "Gentile", che si converte e, successivamente, molti pagani entreranno nel Nuovo Patto.

Perché gli Ebrei non accettano la Rivelazione?
Paolo lo definisce "un mistero" in Romani 11:25, ma dice anche che "...un indurimento si è prodotto in una parte di Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri (il numero lo conosce il Signore), e quando l'innesto dei pagani finirà, tutto Israele sarà salvato".
Il Signore aveva a disposizione Cornelio da mandare per evangelizzare i gentili, ma perché ha scelto Paolo? Perché la salvezza deve venire dagli Ebrei!

Perché dobbiamo aiutarli?
Paolo in Romani 15:25-27 dice: "Per ora vado a Gerusalemme, a rendere un servizio ai santi, perché la Macedonia e l'Acaia si sono compiaciute di fare una colletta per i poveri che sono tra i santi di Gerusalemme. Si sono compiaciute, ma esse sono anche in debito nei loro confronti; infatti se gli stranieri sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di aiutarli con i beni materiali".
Non tutto è comprensibile ma dobbiamo accettare tutto ciò che viene dalla Parola di Dio.

Pietro stesso trovò difficile capire come mai il Vangelo che era per gli Ebrei, dovesse essere predicato anche ai gentili; ne discusse con Paolo, ma il Signore lo convinse dandogli la visione della tovaglia distesa dal cielo.
Allo stesso modo molti cristiani si chiedono perché debbono amare e aiutare il popolo di Dio.
La Parola li convincerà se vorranno fare la volontà di Dio.
Ora sappiamo con certezza chi è Israele: il popolo che Dio si è scelto!

Cosa dobbiamo fare per Israele?
Pregare per la sua salvezza (Romani 10:1).
Aiutarlo (Romani 15:25-27).
Benedirlo per essere benedetti e per benedire tutte le famiglie della terra (Genesi 12:1-3).
Amarlo perché Dio lo ama e lo chiama per nome; è degno di stima e Lui lo ama (Isaia 43:1-5).
Preghiamo affinché sia sparso un profondo senso di gratitudine, di amore, di compassione per questo popolo, il popolo di Dio, il popolo che Dio ha scelto, e le sue scelte sono irrevocabili!

Noi siamo loro debitori per la Scrittura, per i Salmi, per i Vangeli.
Il nostro patrimonio spirituale non è denominazionale, ne cattolico, ne evangelico, ne pentecostale, ne metodista.
Esso è ebraico: ebraico il nostro passato, ebraico è il nostro presente, ebraico il nostro futuro, perché Gesù Cristo, Ebreo tra gli Ebrei, è il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro!

ADONAI! YEVARECH ET A MISPACHOT SCELACHEM BESHEM YESHUA!
Il Signore vi benedica assieme alle vostre famiglie.
Proclamiamo: BARUCH ABBA BESHEM ADONAI! SHALOM, SHALOM AD BlLIDAI! NAKHAMU NAKHAMU AMI (Isaia 40:1).

Una Meditazione di Romolo Giovanardi.











Una Poesia di Rosaria Schimmenti.

Un cuore con le ali che vola verso il cielo dove dimora Dio,
è tutto è trasparenza rispetto e santità.
Un cuore con le ali che aspira la felicità per se e per l’umanità.

Un cuore che si rattrista e non sopporta la sofferenza e il dolore
di questo mondo trasgressore,
e che vorrebbe gridare a tutta l’umanità,
che siamo noi i responsabili della nostra infelice realtà,
perché non facciamo altro che violare
l’eterna legge universale di santità.

Un cuore che vorrebbe veder sorgere gli albori
della nuova terra promessa
dove regna la pace, l’unità e l’amore.

Un cuore con le ali, piccolo e limitato che opera
nel territorio modesto che Dio le ha affidato.

Tutti i cuori che volano verso il loro Signore
depongono su questa terra la vita per amore,
piccoli o grandi che siano.

Esistono cuori simili ad astri luminosi come il sole,
che possono illuminare in un baleno il mondo intero,
ma mi chiedo se sarebbero seguiti e ascoltati,
o crocifissi e condannati.











Una Poesia di Rosaria Schimmenti.

Sogno un mondo dove regna la pace,
la fratellanza e l’amore.

Sogno un mondo che accolga realmente
la verità rivelata da nostro Signore.

Sogno un mondo che guarda verso il cielo
con il cuore colmo di gratitudine.

Sogno un mondo dove chiunque bussa alla porta
sai che è un fratello.

Sogno un mondo che non si rivolge più ai santi per aiuto,
ma che sulla fronte di tutti vi sia scritto
il nome “Santo del Signore.”

Sogno un mondo dove i grandi gratificano i piccoli
e li aiutino a divenir grandi.

Sogno un mondo dove: rispetto, condivisione, nobiltà e amore,
sono scritte nelle tavole del cuore,
e si realizzi il messaggio Divino proclamato dai profeti
e da nostro Signore.

Apocalisse 21: 3-4










Una Poesia di Rosaria Schimmenti.

Oh tenebre! Fitte tenebre!
Che oscuri l’universo e tutta l’umanità
impedendo al sole del vangelo di filtrare, illuminare e nutrire la terra con la sua luce di verità.
Illudi, inebri con finte felicità e promesse di salvezza.

Non vi è vita ne felicità continuando a nuotare in un oceano di peccato di disaccordi e di illegalità, perché violiamo la legge di Dio che governa il nostro essere e tutto il creato che è in perfetta armonia, come si può realizzare la gioia vera? L’accordo, l’unione e la serenità?

Tenebre! Fitte tenebre! nemica di nostra madre terra fedele alla legge del Dio di amore,
piagata e barcollante l’anziana madre spesso trema e la febbre la divora, si difende come meglio può per scrollarsi il male che l’addolora.
"Padre,se vuoi,allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta".
Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo (Luca 22-42-43).
Queste parole sono state pronunciate, più di duemila anni fa, da Gesù Cristo prima di essere arrestato dalle guardie del tempio mandate dai sacerdoti.
Gesù stava pregando nel giardino del Getsemani e parlava con il Padre di quello che avrebbe dovuto subire; Lui, che non aveva peccato, doveva diventare peccato, doveva caricarsi addosso tutte le malattie di questo mondo, le maledizioni e appenderle al legno, insomma doveva diventare il nostro sostituto e andare all'Inferno al posto nostro.

Che prospettiva frustrante!
Infatti, essendo in agonia per quello che lo aspettava, gridò al Padre le parole citate sopra, ma sorprendentemente tutto questo non deve rattristarci troppo, perché proprio quelle parole di ubbidienza dette al Padre: "Non la mia volontà sia fatta ma la tua", segnano la più grande vittoria di tutti i tempi contro il male!
Non gridando contro il diavolo o comandandogli di andarsene, Gesù lo sconfisse, ma con una ubbidienza totale verso il Padre.
Gesù sapeva a cosa andava incontro quando accettò di incarnarsi uomo e scendere sulla terra per salvare l'umanità perduta sotto il giogo satanico e il peccato che inevitabilmente mena alla morte.

Gesù, essendo Dio, vedeva le sue creature, gli uomini, perduti senza alcuna speranza di salvarsi, condannati ad andare all'Inferno.
Tutta l'umanità vivente in tutti i secoli era segnata dalla disubbidienza di Adamo e Eva, che avevano, con la loro scelta di mangiare quel frutto, simboleggiante il bene e il male, deliberatamente consegnato il mondo all'avversario, l'oppositore, che è il diavolo; il quale fece entrare, nel mondo e nell'uomo, le malattie, la cattiveria, la distruzione e quanto c'è di più brutto; ma sopratutto i due cominciarono a morire, perciò entrò in scena una cosa che loro non conoscevano: la morte del corpo, e di conseguenza la morte dell'anima, essendo condannata ad andare all'Inferno!

Immaginiamo Dio, che ha creato l'uomo e la donna con tanto amore, vedere tutte le conseguenze del peccato... e quanto ne fu dispiaciuto!
Ma Lui aveva già una soluzione per salvare l'umanità: incarnarsi uomo, divenire proprio come Adamo, e vincere il diavolo con l'ubbidienza, e subendo tutto quello che ha effettivamente subito alla croce, proprio per noi!
Pensate, da una disubbidienza è venuto tutto il male e la morte, ma da una grande ubbidienza è venuta la vita eterna!

Potenzialmente, il sacrificio di Gesù salva tutta l'umanità che è vissuta e che vive sulla terra oggi, basta credere.
Dio ha stabilito che, per ottenere la possibilità di non andare all'Inferno e avere la vita in eterno in Paradiso, si deve passare attraverso il sacrificio di Gesù Cristo, diventando così suoi figli e accettandolo nella nostra vita come personale Signore e Salvatore, per vivere una vita veramente da cristiani, ubbidienti al Padre come lo fu Lui.
Imitiamo Gesù e capiremo che l'ubbidienza non ha prezzo!

Una Meditazione di Monica Origano.
Poesie












Una Poesia di Patrizia Eydallin.

Il dolce aiuto di Dio
arriva come un sussurro
che scalda il cuore,
ti senti amato...

E le tue urla, le tue invocazioni
avranno risposta... sempre.

Anche l'amico più prezioso,
che dice di volerti bene,
non potrà darti ciò che ricevi
dalla comunione con Gesù,
unione tra il Suo e il tuo spirito.

"Cercatemi ed io mi farò trovare...
non temere e non perderti d'animo,
nelle difficoltà vedrai la mia mano,
nella gioia, gioiremo insieme".
Post più recenti Post più vecchi Home page

Ultimo articolo

Gesù è Dio

Ci sono molti passi delle Scritture che attestano in una maniera o nell'altra che Gesù Cristo è Dio.  Ma i traduttori dei Testimoni di G...

Incontrare Gesù

Incontrare Gesù

Sperimenta anche tu l'amore di Dio!

Articoli più letti

  • La testimonianza di Vittorio Fiorese
    Al tramonto vi sarà luce.  Sono nato a Cismon alle pendici del Monte Grappa. Dopo la laurea in “Sociologia delle Religioni” presso...
  • Gesù è Dio
    Ci sono molti passi delle Scritture che attestano in una maniera o nell'altra che Gesù Cristo è Dio.  Ma i traduttori dei Testimoni di G...
  • L'Abbandono.
    Una Riflessione di Antonio Strigari.  "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? perché te ne stai lontano, senza s...

Articoli su Israele

Articoli su Israele

Argomenti

Attualità (42) Cattolicesimo (7) Confronti (15) Etica (1) Evangelizzazione (28) Islam (14) Meditazioni (112) Natale (7) Pasqua (18) Perseguitati (20) Poesie (26) Su Israele (36) Testimonianze (40)

Autori degli articoli

  • Alessia Pasquino (1)
  • Alfredo Reitano (3)
  • Amedeo Bruno (5)
  • Anna Cipollaro (5)
  • Antonio Strigari (13)
  • Francesca Tavani (3)
  • Franco Previte (4)
  • John Kidd (3)
  • Luca Pinna (6)
  • Manuela Giannini (2)
  • Melchiorre Briganti (2)
  • Monica Origano (6)
  • Nicola Scorsone (43)
  • Paolo Fonte (3)
  • Paolo Moretti (3)
  • Patrizia Eydallin (9)
  • Rosaria Schimmenti (18)
  • Rudy Lack (2)
  • Silvia Baldi Cucchiara (9)
  • Simona Paciello (2)
  • willem glashouwer (5)

Tutti gli Articoli

Storie della Bibbia

Storie della Bibbia

Storie e disegni della Bibbia per i più piccoli.

Iesurun

Iesurun

Articoli e riflessioni su Israele: attualità, storia, religiosità, tradizioni ed altro.

Modulo di contatto






Copyright © 2007-2024 Il Blog di Incontrare Gesù

Created By ThemeXpose