Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Un confronto tra il vero Dio e Allah.

Quale sia la differenza tra AlIah e il Dio della Bibbia ce lo dimostrano anche i comandamenti dell'Islam, così diversi da quelli biblici.
Siccome AlIah ha le caratteristiche di un sovrano despota, senza amore, i suoi comandamenti non vengono osservati per amore, ma per sottomissione servile, ponendo tutto ciò che fa parte della vita sotto la sua illimitata signoria.
Perciò si potrebbe dire che la dottrina di Maometto sulla legge, i suoi comandamenti nel Corano, sono come una barriera che separa l'uomo da AlIah.
Di conseguenza non si può stabilire nessuna relazione affettiva e personale tra l'uomo e AlIah.
La fede in AlIah non è la fede in Dio di cui leggiamo nel catechismo: "..temere, amare e aver fiducia in Dio".

I comandamenti di Allah sono senza il battito del cuore, senza vita e senza amore.
Anche la "Sunna", che letteralmente significa "abitudine" (del profeta Maometto), fa parte dei testi sacri dell'Islam.
Le "tradizioni" ivi contenute pongono le azioni di Maometto quale esempio e misura per i musulmani; anche nelle sue prescrizioni, finalizzate all'osservanza da parte dei fedeli, spicca il volere decisionale di Maometto.
Ciò viene evidenziato dall'affermazione di Maometto: "Quello che il profeta dichiara proibito è uguale a quello che AlIah dichiara tale".
Anche la sura 20 dice: "Obbedite a Dio e al suo Messaggero".
Il musulmano obbedisce alla legge in modo legalistico, alla lettera.
I cinque doveri basilari, pilastri della dottrina islamica, sono:
1) Credere nell'unico Dio, che deve essere nominato più volte quotidianamente nella confessione di fede;
2) Pregare cinque volte al giorno rivolti verso la Mecca;
3) Osservare il digiuno del mese di Ramadan;
4) Se possibile, intraprendere una volta nella vita un pellegrinaggio alla Mecca;
5) Dare l'elemosina.

Una religione legalista.
Se si trascorre il mese di Ramadan tra i musulmani, si può notare che dall'alba al tramonto si digiuna, ma durante la notte si mangia in modo sfrenato.... però si è adempiuta la "legge"!
Questo è solo un esempio per illustrare il fatto che l'Islam è una religione spiccatamente legalista.
Per un musulmano la legge islamica ha dunque una grande importanza.
Tutta la vita personale, familiare, sociale e politica è stretta in una fitta rete di comandamenti e proibizioni indicati nel Corano.
Esso contiene ad esempio regole per i lavaggi rituali, per i matrimoni, per le eredità, per il digiuno nel mese di Ramadan, per il pellegrinaggio alla Mecca, per il comportamento contro il nemico in caso di guerra, per bevande e cibi proibiti quali carne di maiale e alcool.
I "nuovi comandamenti" nel Corano, che dovevano annullare i comandamenti della Bibbia, da Maometto vengono dichiarati "guida" per tutti gli uomini.
Si tratta di prescrizioni legali, di ammonizioni generali, di esortazioni intessute di insegnamenti insignificanti, di discussioni, perfino di minacce e dichiarazioni di guerra contro ebrei, cristiani e idolatri.
Anche se qua e là nelle indicazioni etiche del Corano possiamo trovare reminiscenze della Bibbia, e anche se si parla sempre di "fare il bene", nella loro sostanza esse sono comunque molto diverse dai comandamenti di Dio: pretendono la sottomissione incondizionata dell'uomo.
Non sono i comandamenti del Dio santo che si rivela all'uomo, che sono eterni e sempre validi, come verità trasmessa da Dio.

Le asserzioni del Corano sono in parte modificate e si contraddicono.
Ai comandamenti di Maometto manca in primo luogo la caratteristica dei comandamenti di Dio: l'amore.
Il solo motivo per cui Dio ha dato i Suoi comandamenti è l'amore, affinché gli uomini potessero essere fatti partecipi della vita divina ed essere uniti a Lui.
Le prescrizioni di Maometto non sono dettate dal cuore di un Dio che ama, né sono comandamenti che conducono all'amore verso Dio e verso gli uomini, come fanno i comandamenti della Sacra Scrittura.
Ai comandamenti di Maometto manca il battito del cuore divino; essi sono freddi e "senza anima", così come AlIah è freddo e senza anima; sono solo indicazioni esteriori, come ad esempio il pregare cinque volte al giorno.
Ma davanti a Dio non hanno valore, come invece per AlIah, le preghiere pronunciate solo con le labbra, mentre il cuore è lontano da Lui (Isaia 29:13).
Gesù giudica "spreco di parole" le preghiere che sono solo formule vuote come quelle dei pagani (Matteo 6:7).

Dio guarda sempre all'atteggiamento intimo del nostro cuore.
Se noi nel nostro cuore tolleriamo cattiverie come la gelosia, l'avidità, l'amarezza, il giudizio sul prossimo, Dio che considera peccati tali sentimenti, non può esaudire le nostre preghiere, perché il nostro cuore è impuro.
E Gesù spiega i comandamenti di Dio in maniera più severa: chi giudica il suo fratello oppure gli dice una ingiuria, questi deve subire lo stesso giudizio come un assassino (Matteo 5:21-22).
Nell'Islam bisogna adempiere i comandamenti alla lettera, ma nessuno si preoccupa dei peccati radicati nel cuore, che un giorno faranno maturare frutti cattivi.
Certo, per Maometto, le trasgressioni ai comandamenti hanno come conseguenza delle punizioni, che però possono venire annullate in seguito a "buone azioni", oppure a fatti rituali, come un pellegrinaggio alla Mecca.
Per Allah il peccato palese è un fallimento dovuto alla debolezza dell'uomo, ma il peccato nascosto nel cuore dell'uomo non ha peso.
A questo, invece Gesù dà la massima importanza.
POESIE










Una poesia di Filippo Baglini.

Non dimenticherò quella bambola di pezza
che si muoveva come una bambina
tra le mani legnose e tremanti dell’anziana.

E di quell’anima secca
dondolante come un pendolo
su di una sedia fissa.

Né di quell’aspro odore di disinfettante,
inutile anestetico
per la puzza del male.

Chissà come doveva essere da giovane quell’anziana
dagli occhi azzurri e dai capelli blù,
chissà quale è la sua storia,
ora chiusa in quella scatola increspata di pelle
e inchiodata alla sua croce.

Rassegnata in un angolo
vidi una lacrima
prendere il suo solco,
e in essa cadere a pezzi umidi tutta una vita .

Una parola morta.
Un grido muto.
Un niente.

Ecco cosa ero io
in quella bara umana
di un manicomio.
POESIE










Una poesia di Paolo Fonte.

La fratellanza divenne un meraviglioso anelito umano
dopo che il vil distruttore venne fuori come un uragano.

Sopportare un torto rende il mondo meno contorto
e ci avvicina al dolce Gesù risorto.

Volgo lo sguardo verso il cielo dov'è l’Iddio dell’amore e della luce,
poi ritorno sulla terra e vedo tutto d'un tratto gli uomini divenir fratelli.

Si prendono per mano circuiscono il globo e formano un gran girotondo
e Gesù al centro del mondo.
POESIE









Una poesia di Paolo Fonte.

Fatevi attrarre dalle cose minime e non dalle cose grandi.
Iddio resiste ai superbi ma fa grazia agli umili.
Il ricco si fe povero per arricchire noi, nascendo in un umile stalla a Betlem.

Animati da tali nobili pensieri, diveniamo collaboratori di Dio,
dipingendo il meraviglioso quadro universale dell’umiltà
che è perla di vera beltà.
POESIE












Una poesia di Rosaria Schimmenti.

Alzo lo sguardo verso il cielo e vedo Te oh Dio,
il tuo volto che guarda verso il nostro pianeta,
alla ricerca di uomini giusti e retti di cuore,
per affidare il governo e amministrare i tuoi beni con sapienza.

Alzo lo sguardo verso il cielo,
ed è come se udissi la tua voce che ci esorta alla pace e all’amore,
e ci rende coscienti dello stato in cui ci troviamo.

Ascoltiamo:
"Se siete infelici non rimproveratelo a Me.
Vi ho dato dei comandamenti e non li osservate.
Ho inviato mio Figlio e non lo accogliete.
Egli è la via e non lo seguite.
E’ la verità e voi non ci credete.
E’ il vostro Maestro e non lo ascoltate.
Io sono il vostro Dio e mi ignorate.
Sono il vostro grande amico e non mi amate.

Vi elargii dei beni: talenti e sentimenti,
affinché rendeste frutti buoni.
Siete mie creature ed ho affetto per voi.
Tutto il creato rispecchia la mia legge di amore e di ordine,
anche il vostro organismo è governato da questa legge eterna,
fino a quando continuerete a infrangerla,
ed a essere nemici di voi stessi?

Sono in attesa di incontrare i vostri sguardi,
e poter osservare dei volti sereni,
per aver dato una svolta alla consueta vita,
e deciso di vivere esclusivamente per il bene,
solo in questo modo sarete artefici di una nuova creazione,
che inizia dal vostro cuore,
e si estende al mondo intero,
perché ho costituito, sin dall'inizio,
l’uomo sovrano del creato".












Una poesia di Rosaria Schimmenti. 

Pensieri, pensieri e poi ancora pensieri.
Storia fatta di sangue, sofferenze, tribolazioni.

Attese, attese, attese e, poi morire.
Israele ha sofferto tanto, il mondo ha sofferto e soffre ancora.
Perché Signore! Perché!

Solo Tu possiedi la sapienza, l’amore, l’onniscienza.
Vogliamo chiarezza, chiarezza e poi ancora chiarezza.
Perché Signore! Perché!

Ecco la croce apparire davanti ai miei occhi.
Il Figlio di Dio fatto carne, morto per noi,
è a Lui, e a nessun altro, che dobbiamo mirare.

Riscattati da questo sangue prezioso, accettando l’adozione,
siamo figli di Dio, e camminiamo come tali,
per costruire il Suo Regno dentro di noi e intorno a noi.
Non vi sono altre parole, o altri intermediari.

La fede e in balia delle onde dell’oceano.
Tutta la creazione geme nella sofferenza.

Nel mondo si è oscurata la luce del vangelo di verità,
e si continua a mendicare salute e felicità,
ricorrendo ai santi e a vari mediatori come interlocutori,
mentre Gesù disse:
“Cercate prima il Regno e la Giustizia di Dio e tutte le altre cose vi saranno date...
Se osserverete la mia Parola sarete veramente miei discepoli,
conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”.

Non vi è meta più importante a cui anelare,
ne preghiera più necessaria da realizzare,
se non la seguente:
“Sia santificato il tuo Nome, oh Dio e venga il tuo Regno e sia fatta la tua Volontà anche sulla terra,
come è fatta in Cielo”.


Una poesia di Rosaria Schimmenti.

Non è mai troppo tardi per fermarsi, esaminare il nostro animo,
e chiedersi dove siamo diretti,
senza la bussola che ci è stata donata dal Creatore?

Non è mai troppo tardi per fare una sosta,
ed osservare ogni cosa a partire dal nostro essere e tutto ciò che ci circonda.

Non è mai troppo tardi per abbracciare il Vangelo di vita che Cristo ci offre, realizzare la pace e la serenità,
che hanno origine da una buona coscienza e dalla riconciliazione con Dio.

Gesù è risorto glorioso, perché ha fatto la volontà di Dio, suo Padre.
Noi risorgeremo a vita eterna se ubbidiamo al Figlio,
e facciamo la volontà di Dio il nostro Padre Celeste.

Gesù dopo la risurrezione, disse agli apostoli: “Ascendo al Padre mio e al Padre vostro All’Iddio mio e All’Iddio vostro".

E’ meraviglioso l’invito che ci viene fatto: da peccatori perduti, impuri, infelici, mortali, ci viene offerta l’adozione divina, l’invito a divenire figli di Dio, purificarci e poter vivere in eterno nella gioia.
Stupendo!
Era il tempo di raccolta delle mele.
Eliane chiese ad un gruppetto di noi di uscire per portarle a casa alcuni di questi frutti meravigliosi.
Voleva fare una torta.
Sotto gli alberi raccogliemmo quelle mature e ne riempimmo un cestino.
Un mio amico ne prese una e la guardò.
Era un bel frutto, ma segnato da alcune macchioline.
“Non va bene!” disse e la buttò via.
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