Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Una processione cattolica romana dietro una statuta.
Che fatica essere santi!
Per l’iter burocratico e l’enorme costo di denaro pubblico, fare qualcuno “santo subito” è improbabile, per i comuni mortali impossibile.
Infatti in primis, si dovrà appurare l’eroismo della virtù del candidato e, da come dichiara la Bibbia, che siamo tutti peccatori, sarà un pò difficile.
Infatti, la causa di Pio di Pietrelcina è durata più di 30 anni, con una spesa di bolle, notai, avvocati e giudici di circa 5 miliardi di vecchie lire.
Poi il vescovo nominerà un Postulatore, che preparerà il “Supplex Libellus”, ossia la richiesta motivata della fama di santità, che dovrà essere accolta dalla Conferenza Episcopale.

Al via, si dovranno trovare dei testimoni attendibili e istituire la commissione dei “Censori Teologici”, che dovranno esaminare tutti gli scritti editi dal candidato, per appurare che non vi sia nulla contro la dottrina romana (chi la pensa diversamente dal romanesimo, se lo può scordare di diventare santo).
Solo allora si potrà richiedere il “Nulla Osta” alla Congregazione delle Cause dei Santi di Roma.
Poi, finalmente, si costituirà il Tribunale, composto da un delegato vescovile, un promotore di giustizia ed un notaio.

I tre crocifissi
Pasqua è la festa della resurrezione e il ricordo del sacrificio di Gesù, del suo corpo straziato, del suo sangue versato.
Pasqua è il ricordo di Gesù Cristo, l’innocente che pagò per noi colpevoli, il Santo che si fa peccato per trasformare dei peccatori in santi, la vita che muore per dare vita a un’umanità morta nei propri peccati.
Pasqua (parola ebraica che in Italiano significa “passaggio”) viene indicata da Gesù in queste parole: “In verità, in verità vi dico: «Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita»” (Giovanni 5:24).
Ci sono promesse più grandi di queste?
Allora:
1) Chi ascolta e crede ha vita eterna; non solo chi ascolta, ma chi crede!
2) Scampa dal giudizio. Secondo la legislazione italiana, non si può essere condannati due volte per lo stesso reato.
Gesù è stato condannato e giudicato al posto nostro, quindi chi ha creduto non andrà al giudizio, dove invece andrà chi non avrà creduto.
3) Per i credenti si realizza la vera Pasqua: il passaggio dalla morte alla vita, la resurrezione spirituale.
4) Queste parole di Gesù affermano con certezza che “Chi crede in Colui che lo ha mandato ha vita eterna”; “ha”, e non “avrebbe” o “potrebbe avere” vita eterna!

Pane di Pasqua con uovo
Come la festa del Natale anche Pasqua e Pasquetta si riducono sempre a buoni giorni consumistici: regali, dolci, memorabile abbuffate, uova, colombe, panettoni e fiumi di spumante.
Tutti vestiti a festa, con un “Buona Pasqua!” ci si vuole augurare di tutto e di più.
Con l’aggiunta, poi, di diversi riti religiosi, sembra tutto perfetto.
La religione dice che va bene così.
Ma, Dio, tramite la Bibbia, ci dice che non va bene per niente.
Dopo aver osservato tutte le feste comandate, quel che varrà veramente è il seguente monito: “Gesù ritorna, sei tu pronto?”.


Perché Gesù sceglie un malfattore e non Nicodemo, uno dei più zelanti religiosi del suo tempo? 
Perché il primo a varcare la soglia del Paradiso è un omicida, e non Maria o uno dei suoi discepoli?
Cosa vuole insegnarci Gesù?
L’Apostolo Paolo apre la porta alla risposta: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio, non in virtù di opere, affinché nessuno se ne vanti” (Efesini 2:8-9).

La Grazia è il punto centrale, l’inizio e la fine dell’opera di Salvezza operata da Gesù in favore di una umanità perduta.
Invero, gli uomini desiderano un Vangelo gradevole, che dia soccorso e consolazione, ma che, in fondo, non vada a risvegliare la coscienza; quella stessa coscienza che ci accomuna tutti di fronte alla croce,  tutti ci possiamo rispecchiare nei due ladroni e capire, in definitiva, che cosa veramente vogliamo da Gesù.

Finalmente donna.
Avevo tre anni quando mia madre mi abbandonò, a sei anni anche mio padre mi lasciò e così fui allevata dai nonni.
Cominciai il viaggio della vita, affamata di comprensione e affetto femminile.
Ero ancora ragazza quando mi accorsi di essere attratta dalle donne, avevo un comportamento mascolino e preferivo la compagnia dei ragazzi.
Divenni una brava atleta, e fu durante una trasferta che ebbi la mia prima esperienza lesbica.

Dopo altre esperienze del genere, decisi di sposare un uomo meraviglioso che mi offrì sicurezza, stabilità e amore; ma dopo due anni lo lasciai, andai a vivere all’estero, apertamente lesbica.
Attraversai esperienze tristi e traumatiche e infine accettai l’invito di mio marito di tornare da lui.
Il mio ritorno non fu facile e non riuscii mai a spiegargli il mio tormento interiore.
Dopo la nascita di mio figlio, cominciai a pensare a Dio e in seguito, dopo aver studiato la Bibbia, divenni una nuova creatura in Cristo Gesù.

Dio perdonò i miei peccati, compresi in un modo tutto nuovo il valore della donna davanti al Creatore e finalmente capii il piano divino per il matrimonio: una relazione meravigliosa tra uomo e donna.
La Parola di Dio e la preghiera mi aiutarono nel cammino cristiano a superare le lotte interiori.
Avevo deciso di vivere nelle vie del Signore e per la Sua grazia ci sono riuscita fino a questo momento e (lo so con certezza) finché, liberata da questo corpo, sarò nella perfezione alla presenza del Signore.
Esther
Tutti i credenti che hanno letto il passo del vangelo di Giovanni (Giovanni 3:1-21), nel quale Nicodemo va a Gesù, sanno della "nuova nascita".
Fra queste persone ne troviamo alcune che: 
  • avendone capito l'importanza, umiliato il loro cuore, chiesto perdono al Signore dei propri peccati, ne hanno fatto l'esperienza diretta; 
  • altre, vivendo in un lassismo spirituale abitudinario, non si sono poste alcun problema; 
  • altre ancora che si sono pacificamente auto-convinte di essere "nate di nuovo" solo perché credono di credere in Gesù.
Gesù con due discepoliDico "credono di credere" perché queste ultime persone sono convinte di "credere in Gesù Cristo" solo perché credono che Gesù sia esistito.
Quando, poi, faccio notare loro che anche il diavolo sa benissimo che Gesù è esistito ma non per questo possiamo considerarlo un "credente" in Cristo, allora vanno in crisi.

Una nave nella tempesta
È sera, l’oceano è in tempesta.
Una nave, la Rosa Mary, con a bordo 76 persone, all’improvviso viene squarciata da una tremenda esplosione.
Il fuoco si sviluppa mentre l’acqua comincia a penetrare nella stiva.
L’affondamento è inevitabile, è solo questione di pochi minuti.
Immediatamente viene lanciato l’allarme alle navi vicine per soccorrere i poveri passeggeri colti alla sprovvista.
Una nave, la Christ Church, si trova proprio nelle vicinanze.
La nave dispone di 24 scialuppe di salvataggio e di un equipaggio di 64 uomini.
Il comandante della Christ Church dirama gli ordini necessari per effettuare l’operazione di salvataggio.
E così, uno degli ufficiali, John Brock, senza perdere un attimo, si avvia precipitosamente verso il ponte di coperta, nella sala riunioni, dove in quel momento gran parte dell’equipaggio insieme ai passeggeri sono riuniti  per una funzione religiosa.

Angelo
“Mi chiamo Gabriele Francesco. 
Sono nato a Novara l’11 aprile 2013 e oggi, se fossi ancora vivo, avrei un anno. 
Invece sono morto lo stesso giorno in cui sono nato. 
Adesso tutti starete pensando che mamma e papa non si sono com­portati bene. 
In effetti, mi hanno lasciato solo, sotto un cavalcavia, con indosso pochi stracci e senza biberon nei paraggi. 
Non mi permetto di giudicarli, certo è che noi neonati siamo indi­fesi: ci buttano dai ponti, ci vendono per po­chi soldi.

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