Una Riflessione di Luca Pinna.
Questa domanda l’ho posto alla mia coscienza diverse volte: la mia fede?
La qualità della mia osservanza religiosa.
Esatto, la propria qualità spirituale, è di questo che voglio parlare ed è proprio su questa riflessione che intendo soffermarmi.
Credo che ognuno di noi, anche soltanto per un attimo si sia soffermato a domandarsi se è davvero un buon cristiano e se davvero si considera un uomo di consolidata fede cristiana; se davvero sia stato “prescelto” a questa divina grazia.
Rabbrividisco, ad esempio, quando sento dichiarare nella maniera più semplice del mondo il proprio ateismo.Nell’immediato, di fronte a certe affermazioni, la prima cosa che mi viene di fare è quella di pregare; pregare il Signore che doni loro un filo di speranza, uno spiraglio della Sua immensa luce, ma, inevitabilmente, subito dopo, mi domando, senza sapermi rispondere, il perché di tutto questo.
Si potrebbe immaginare che tali persone siano rigettate dai piani del Signore per una loro condotta abominevole, gente macchiata di colpe e peccati innominabili, invece ho scoperto che non è sempre così.