Che cos'è la Teologia della Sostituzione?
E perché crea gravi danni al nostro rapporto con Dio?
La Teologia della Sostituzione non è solamente una falsa dottrina teologica o filosofica, ma è un peccato di fronte a Dio, perché trasforma Dio in un bugiardo.
La Teologia della Sostituzione ha creato nei secoli un ambiente dove si è reso possibile l'umiliazione, la negazione e la privazione dell'identità culturale e religiosa per milioni di Ebrei; che ha reso possibile la persecuzione e la conversione forzata al Cristianesimo per moltissimi Ebrei; che ha fatto sì che un numero incredibile di Ebrei fossero picchiati, derubati, violentati, massacrati.
E anche oggi, dopo 2.000 anni di vergognosa storia della Chiesa, la cristianità è quasi completamente indifferente quando gli Ebrei sono minacciati, persino quando l'estremismo islamico minaccia l'esistenza stessa dello Stato di Israele.
In certe occasione, "la cristianità" pronuncia quattro parole sul diritto degli Israeliani a vivere in pace nella Terra Promessa e di difendersi dagli attacchi terroristici del nemico; ma in realtà sostiene anche i nemici mortali di Israele; alcuni la chiamano "doppia solidarietà".
Un grave errore teologico.
Ma che cos'è la Teologia della Sostituzione?
Ronaldo Diprose la definisce con la concezione che "Israele è stato ripudiato da Dio ed è stato sostituito dalla Chiesa nello sviluppo del suo Piano".
R. Kendall Soulen afferma: "La Sostituzione è un problema teologico serio perché minaccia di rendere l'esistenza del popolo ebraico una questione indifferente al Dio d'Israele".
Hanno entrambi ragione!
La Chiesa è stata impegnata per secoli a insegnare che essa fosse la "Nuova Israele Spirituale" (termine non troverete mai nella Bibbia) dal momento che la maggioranza dei Giudei aveva rifiutato Gesù.
La Chiesa, invece, che aveva detto "sì" a Gesù era allora diventata l'autentico strumento di Dio, attraverso la quale Dio stesso insegna e governa il mondo tramite il suo Regno terreno.
E le incredibili e atroci persecuzioni degli Ebrei nella loro diaspora mondiale attraverso i secoli sembrano proprio suggerire che a Dio non importa nulla di loro.
Addirittura, alcuni pensano che queste persecuzioni siano il giudizio di Dio sugli Ebrei perché sono colpevoli di "deicidio" (che significa omicidio di Dio, come la Chiesa chiamava la crocifissione di Gesù).
Una grave offesa a Dio.
Perché questo pensiero non è solamente un concetto teologico errato?
Perché fa di Dio un bugiardo!
Ascoltate a ciò che Dio dice nella Bibbia: "Egli si ricorda per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, del patto che fece con Abramo, del giuramento che fece a Isacco, che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno, dicendo: Vi darò il paese di Canaan come vostra eredità" (Salmi 105:8-11).
Cosa significa per sempre?
Fino all'arrivo di Gesù Cristo e poi basta, come hanno detto alcuni teologi?
No, ovviamente no!
Per sempre significa all'infinito.
Se Dio potesse a un certo punto cambiare opinione per qualsiasi ragione, come potremmo essere sicuri che un giorno, per qualsiasi ragione, non possa cambiare idea anche su di noi e sulle promesse che ci ha fatto?
Numeri 23:19 dice: "Dio non è un uomo, da poter mentire, ne un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?".
La Chiesa, raccontando a tutti che Dio ha sostituito gli Ebrei e Israele con Essa, dà del bugiardo a Dio.
Ma Dio ha un patto eterno con il popolo ebraico.
Solo uno? No, più di uno!
Quando l'Apostolo Paolo elenca i vantaggi di essere Ebrei, afferma: "...cioè gli Israeliti, ai quali appartengono l'adozione, la gloria, i patti (plurale), la legislazione (Legge), il servizio sacro e le promesse; ai quali appartengono i Padri (Lui è il Dio dei patriarchi: Abramo, Isacco e Giacobbe) e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo, che è, sopra tutte le cose, Dio benedetto in eterno. Amen!" (Romani 9:4-5).
Tutti i patti menzionati nella Bibbia furono fatti con Israele, nessuno di essi è stato fatto con la Chiesa.
Il Nuovo Patto con gli Ebrei.
"Ma allora, il Nuovo Patto?", qualcuno potrà chiedere.
Non è stato quel patto stabilito con la Chiesa? No!
La prima volta che sentiamo parlare del Nuovo Patto è in Geremia 31:31, "Ecco, i giorni vengono", dice il Signore, "in cui io farò un nuovo patto con... (chi, la Chiesa? No!) ...con la casa d'Israele e con la casa di Giuda".
Quando allora è stato stabilito questo Nuovo Patto?
Quando Gesù, l'Ebreo, seduto con i suoi amici Ebrei intorno a un tavolo, celebrando la ebraicissima festa di Pesach (Passaggio-Pasqua) ha sollevato il calice e ha detto: "Questo calice è il Nuovo Patto nel mio sangue, che è versato per voi".
Il suo corpo spezzato e il suo sangue versato sono i segni del Nuovo Patto.
Ma di Gentili, al momento, neppure l'ombra: È un affare tra Ebrei.
Anche l'effusione dello Spirito Santo in Atti 2, il sigillo di questo Nuovo Patto, è un affare interno agli Ebrei. Chi erano i presenti in Gerusalemme, la capitale dello stato Ebraico, con il Tempio, il centro della vita religiosa ebraica, che celebravano la ebraicissima festa di Shevouoth (Pentecoste)?
Chi pensate che fossero?
Ma Ebrei, naturalmente, e Gentili che erano divenuti Giudei, i cosiddetti Proseliti.
Attraverso la conversione (e per i maschi la circoncisione) si può ancora oggi diventare un autentico "Ebreo". Atti 2:11 dice "...tanto Giudei che Proseliti... ".
Su circa 120 di essi scese lo Spirito Santo.
Anche in questo caso, di Gentili neppure l'ombra.
Resta ancora un affare esclusivamente Ebraico.
Innestati sulla radice antica.
Quando noi Gentili entriamo a far parte di questo Nuovo Patto con Dio?
Dobbiamo ancora aspettare fino al capitolo 10 degli Atti, dove ci dice di Cornelio il Romano, l'uomo che veniva dall'Italia, e la sua famiglia.
Pietro predica il Vangelo e lo Spirito Santo scende su tutti loro, con grande sorpresa dei credenti circoncisi che avevano accompagnato Pietro: "Anche agli stranieri...?", si meravigliano in Atti 10:44-46.
Più tardi Paolo spiega in Romani 11, che noi come Gentili siamo stati innestati nella vecchia radice. Attraverso il Nuovo Patto di Dio con Israele, i cui segni sono il corpo spezzato e il sangue versato del nostro Signore, i Gentili possono entrare in questa relazione del Patto insieme a Israele.
È il compimento della parte spirituale del Patto che Dio fece con Abramo per le nazioni Gentili: "...e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra" (Genesi 12:3).
Prima del ritorno di Cristo.
Che la Chiesa possa essere sufficientemente onesta con se stessa da riconsiderare e abbandonare le sue teologie errate da secoli.
Il nostro Signore arriva presto!
Come possiamo incontrarlo con le mani sporche di sangue Ebreo, il sangue di persecuzioni secolari, rese possibili dall'antisemitismo "cristiano" e da teologie come quella della Sostituzione?
Sono colpe che dobbiamo confessare.
E la vera conversione deve dare prova di se stessa con frutti degni di pentimento, come l'amore e la solidarietà incondizionata con il popolo Ebraico e con Israele.
Solo così ci sarà speranza per la Chiesa.
Uno studio di Wìllem Glashouwer.
E perché crea gravi danni al nostro rapporto con Dio?
La Teologia della Sostituzione non è solamente una falsa dottrina teologica o filosofica, ma è un peccato di fronte a Dio, perché trasforma Dio in un bugiardo.
La Teologia della Sostituzione ha creato nei secoli un ambiente dove si è reso possibile l'umiliazione, la negazione e la privazione dell'identità culturale e religiosa per milioni di Ebrei; che ha reso possibile la persecuzione e la conversione forzata al Cristianesimo per moltissimi Ebrei; che ha fatto sì che un numero incredibile di Ebrei fossero picchiati, derubati, violentati, massacrati.
E anche oggi, dopo 2.000 anni di vergognosa storia della Chiesa, la cristianità è quasi completamente indifferente quando gli Ebrei sono minacciati, persino quando l'estremismo islamico minaccia l'esistenza stessa dello Stato di Israele.
In certe occasione, "la cristianità" pronuncia quattro parole sul diritto degli Israeliani a vivere in pace nella Terra Promessa e di difendersi dagli attacchi terroristici del nemico; ma in realtà sostiene anche i nemici mortali di Israele; alcuni la chiamano "doppia solidarietà".
Un grave errore teologico.
Ma che cos'è la Teologia della Sostituzione?
Ronaldo Diprose la definisce con la concezione che "Israele è stato ripudiato da Dio ed è stato sostituito dalla Chiesa nello sviluppo del suo Piano".
R. Kendall Soulen afferma: "La Sostituzione è un problema teologico serio perché minaccia di rendere l'esistenza del popolo ebraico una questione indifferente al Dio d'Israele".
Hanno entrambi ragione!
La Chiesa è stata impegnata per secoli a insegnare che essa fosse la "Nuova Israele Spirituale" (termine non troverete mai nella Bibbia) dal momento che la maggioranza dei Giudei aveva rifiutato Gesù.
La Chiesa, invece, che aveva detto "sì" a Gesù era allora diventata l'autentico strumento di Dio, attraverso la quale Dio stesso insegna e governa il mondo tramite il suo Regno terreno.
E le incredibili e atroci persecuzioni degli Ebrei nella loro diaspora mondiale attraverso i secoli sembrano proprio suggerire che a Dio non importa nulla di loro.
Addirittura, alcuni pensano che queste persecuzioni siano il giudizio di Dio sugli Ebrei perché sono colpevoli di "deicidio" (che significa omicidio di Dio, come la Chiesa chiamava la crocifissione di Gesù).
Una grave offesa a Dio.
Perché questo pensiero non è solamente un concetto teologico errato?
Perché fa di Dio un bugiardo!
Ascoltate a ciò che Dio dice nella Bibbia: "Egli si ricorda per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, del patto che fece con Abramo, del giuramento che fece a Isacco, che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno, dicendo: Vi darò il paese di Canaan come vostra eredità" (Salmi 105:8-11).
Cosa significa per sempre?
Fino all'arrivo di Gesù Cristo e poi basta, come hanno detto alcuni teologi?
No, ovviamente no!
Per sempre significa all'infinito.
Se Dio potesse a un certo punto cambiare opinione per qualsiasi ragione, come potremmo essere sicuri che un giorno, per qualsiasi ragione, non possa cambiare idea anche su di noi e sulle promesse che ci ha fatto?
Numeri 23:19 dice: "Dio non è un uomo, da poter mentire, ne un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?".
La Chiesa, raccontando a tutti che Dio ha sostituito gli Ebrei e Israele con Essa, dà del bugiardo a Dio.
Ma Dio ha un patto eterno con il popolo ebraico.
Solo uno? No, più di uno!
Quando l'Apostolo Paolo elenca i vantaggi di essere Ebrei, afferma: "...cioè gli Israeliti, ai quali appartengono l'adozione, la gloria, i patti (plurale), la legislazione (Legge), il servizio sacro e le promesse; ai quali appartengono i Padri (Lui è il Dio dei patriarchi: Abramo, Isacco e Giacobbe) e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo, che è, sopra tutte le cose, Dio benedetto in eterno. Amen!" (Romani 9:4-5).
Tutti i patti menzionati nella Bibbia furono fatti con Israele, nessuno di essi è stato fatto con la Chiesa.
Il Nuovo Patto con gli Ebrei.
"Ma allora, il Nuovo Patto?", qualcuno potrà chiedere.
Non è stato quel patto stabilito con la Chiesa? No!
La prima volta che sentiamo parlare del Nuovo Patto è in Geremia 31:31, "Ecco, i giorni vengono", dice il Signore, "in cui io farò un nuovo patto con... (chi, la Chiesa? No!) ...con la casa d'Israele e con la casa di Giuda".
Quando allora è stato stabilito questo Nuovo Patto?
Quando Gesù, l'Ebreo, seduto con i suoi amici Ebrei intorno a un tavolo, celebrando la ebraicissima festa di Pesach (Passaggio-Pasqua) ha sollevato il calice e ha detto: "Questo calice è il Nuovo Patto nel mio sangue, che è versato per voi".
Il suo corpo spezzato e il suo sangue versato sono i segni del Nuovo Patto.
Ma di Gentili, al momento, neppure l'ombra: È un affare tra Ebrei.
Anche l'effusione dello Spirito Santo in Atti 2, il sigillo di questo Nuovo Patto, è un affare interno agli Ebrei. Chi erano i presenti in Gerusalemme, la capitale dello stato Ebraico, con il Tempio, il centro della vita religiosa ebraica, che celebravano la ebraicissima festa di Shevouoth (Pentecoste)?
Chi pensate che fossero?
Ma Ebrei, naturalmente, e Gentili che erano divenuti Giudei, i cosiddetti Proseliti.
Attraverso la conversione (e per i maschi la circoncisione) si può ancora oggi diventare un autentico "Ebreo". Atti 2:11 dice "...tanto Giudei che Proseliti... ".
Su circa 120 di essi scese lo Spirito Santo.
Anche in questo caso, di Gentili neppure l'ombra.
Resta ancora un affare esclusivamente Ebraico.
Innestati sulla radice antica.
Quando noi Gentili entriamo a far parte di questo Nuovo Patto con Dio?
Dobbiamo ancora aspettare fino al capitolo 10 degli Atti, dove ci dice di Cornelio il Romano, l'uomo che veniva dall'Italia, e la sua famiglia.
Pietro predica il Vangelo e lo Spirito Santo scende su tutti loro, con grande sorpresa dei credenti circoncisi che avevano accompagnato Pietro: "Anche agli stranieri...?", si meravigliano in Atti 10:44-46.
Più tardi Paolo spiega in Romani 11, che noi come Gentili siamo stati innestati nella vecchia radice. Attraverso il Nuovo Patto di Dio con Israele, i cui segni sono il corpo spezzato e il sangue versato del nostro Signore, i Gentili possono entrare in questa relazione del Patto insieme a Israele.
È il compimento della parte spirituale del Patto che Dio fece con Abramo per le nazioni Gentili: "...e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra" (Genesi 12:3).
Prima del ritorno di Cristo.
Che la Chiesa possa essere sufficientemente onesta con se stessa da riconsiderare e abbandonare le sue teologie errate da secoli.
Il nostro Signore arriva presto!
Come possiamo incontrarlo con le mani sporche di sangue Ebreo, il sangue di persecuzioni secolari, rese possibili dall'antisemitismo "cristiano" e da teologie come quella della Sostituzione?
Sono colpe che dobbiamo confessare.
E la vera conversione deve dare prova di se stessa con frutti degni di pentimento, come l'amore e la solidarietà incondizionata con il popolo Ebraico e con Israele.
Solo così ci sarà speranza per la Chiesa.
Uno studio di Wìllem Glashouwer.