"...Tu non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, ti soccorro e ti sostengo con la destra della mia giustizia" (Isaia 41:10).
Questo passo della Bibbia è bellissimo; sentiamo, attraverso queste parole, la presenza amorevole del Signore, il suo incoraggiamento, la sua forza.
Nonostante ciò, spesso siamo presi dalla paura, dallo sconforto, e ci lasciamo avvolgere da questo sentimento che riesce ad annullare la nostra volontà di confidare in Dio.
Siamo sempre più confusi; vuoi per gli accadimenti del mondo, vuoi per la nostra vita quotidiana sempre più faticosa.
Abbiamo paura: questa è la parola giusta.
La paura fa parte dell'uomo: abbiamo paura del dolore, abbiamo paura di vivere, della solitudine che oggi appartiene a molti, abbiamo paura di affrontare questa vita!
In questa società così effimera, senza più regole, la paura ci invade, tanto da renderci guardinghi anche nel fare le piccole cose, nella quotidianità una volta scontata.
La paura prende il sopravvento, e diventa un fardello che spesso non riusciamo a sopportare e ci rende a volte egoisti, diffidenti.
E' difficile non avere paura, e per questo motivo spesso ci sentiamo in colpa, perché attribuiamo la paura alla mancanza di fede, mancanza di fiducia in Cristo.
Ma pensate che Lui ci condanni per queste nostre paure?
Credo proprio di no; anche Cristo sa cosa sia la paura, il dolore... li ha provati sulla sua pelle e, conoscendo l'animo umano, credo che la tolleri.
Siamo sicuramente più colpevolizzati dagli uomini, che con la loro prosopopea ci umiliano, ci fanno sentire deboli nella fede.
In questi ultimi tempi bisogna rafforzare la nostra fede, bisogna pregare ogni giorno, affinché nessuno di noi possa soccombere sotto il peso della paura; non crogiolarci in essa, ma combatterla; e l'unico mezzo per farlo è quello di affidarci a Cristo, completamente.
Anche se intorno a noi c'è la tempesta, nel momento in cui ci mettiamo in preghiera, Egli ci farà sentire la sua presenza, e ogni ansietà, ogni paura finiranno.
La preghiera non deve essere una abitudine, ma una esperienza di vita.
Un credente può cadere, ma non rimarrà sempre a terra, perché il nostro Dio, con la sua grande misericordia, è sempre pronto a rialzarlo, a perdonarlo; l'importante è confidare in Lui per poter continuare con più sicurezza.
Una riflessione di Anna Cipollaro
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