Il Signore ritorna!

Gli ultimi avvenimenti terribili di terrorismo, di gruppo o solitari, non ci scuotono soltanto profondamente, ma risvegliano anche.
Rimaniamo sconvolti, in primo luogo, dalla brutalità con la quale i terroristi svolgono i loro attacchi micidiali e dal disprezzo di fronte alla vita umana che mostrano quando tolgono la vita a migliaia di persone.
Anche il fatto che agiscono imprevidibilmente e non si sa bene dove vogliono colpire ci colma di paura e terrore.
Ci chiediamo preoccupati: "Come possiamo proteggere noi ed i nostri familiari, se il male si nasconde dappertutto? E come andrà avanti? Che cosa ci porterà il futuro?".

Vediamo che la nostra sicurezza è illusoria.
Le istituzioni umane non possono garantire altro che una protezione limitata, perciò non siamo in grado di tutelare la nostra vita evitando ogni danno.
Anche se assicuriamo i nostri averi con somme alte, non possiamo proteggerci dai ladri e dalle tarme o dalla ruggine.
Quando i discepoli chiesero a Gesù: "Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta, e della fine dell'età presente?"; Egli rispose: "Guardate che nessuno vi seduca...
Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, perché insorgerà nazione contro nazione; ci saranno carestie e terremoti.
Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda... poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà".

Gesù proseguì dicendo: "Perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v'è stata dal principio del mondo fino ad ora, ne mai più vi sarà.
Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
Allora apparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria...

Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno lo sa; come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo.
Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e si andava a marito, fino al giorno in cui Noè entro nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo" (Matteo cap. 24).

Che cosa dunque possiamo imparare dagli avvenimenti dei giorni nostri?
Il nostro Signore ritorna!
Il momento della Sua apparizione è vicino!
Noi credenti non dobbiamo perderci d'animo.
Non possiamo, come tutti gli altri, vivere nella paura e nell'incertezza del domani; anzi, dobbiamo innalzare i nostri capi e sapere che la nostra Redenzione è vicina.
Dobbiamo anche prestare attenzione di non lasciarci vincolare da nessuna cosa, in questi ultimi tempi, e di non avere la mente e il cuore aggravato dalla paura e dalle ansietà della vita.

Accertiamoci, giorno per giorno, di essere pronti per il nostro incontro con il Signore (il Rapimento).
Cerchiamo di essere pronti ad andare incontro al Signore come le vergini sagge della parabola (Matteo 25:1-13).
Cerchiamo la Sua faccia e gioiamo della Sua presenza spirituale, in modo che possiamo anche gioire alla Sua presenza fisica; confidiamo a Lui ogni cosa e ricerchiamo la Sua gloria, innalzando il Suo nome meraviglioso: ciò rallegrerà il cuore e ci farà affrontare i giorni a venire con serenità.
Maranatha! Il nostro Signore ritorna!
Allora inizierà una nuova epoca!

Giuseppe

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