La testimonianza di Filippo


Testimonianze

Bruciato dall'alcool. 

Avevo 5 anni quando, per la prima volta, fui confrontato con l'abuso d’alcool.
Dovevo andare a pren­dere mio padre in un bar distante circa 3 chilometri da casa.
Ci andavo a piedi, così spensierato come solo un bambino può essere.
Mia madre preoc­cupata sperava che suo marito, al richiamo del proprio figlioletto, si lasciasse intenerire per ritornare a casa.
Ricordo ancora «l'odore» da bar e mio padre curvo sul suo bicchiere di vino.
Papà non volle ascoltarmi e bruscamente mi rimandò a casa.
Aveva iniziato a piovere, la camicetta mi si attaccava alla pelle, ma anche i miei pensieri pieni di rabbia: «Perchè quel bicchiere di vino era stato più importante di me?
Perchè preferire la puzza di fumo e la gente estranea alla nostra bella dimora e alla mamma?».
Un anno dopo mia madre morì. La nostra famiglia nume­rosa di 8 figli si ridusse a un padre con tre figli piccoli.
I grandi seguirono tutti la loro strada ed infine anche noi tre piccoli fummo consegnati ad un orfanotrofio.
Raramente vedevo mio padre sobrio, mi sembrava un giorno di festa quando lo era.
In tante situazioni, le espe­rienze di vergogna hanno accom­pagnato la mia adolescenza.

Quando avevo 16 anni, ad un tratto, mio padre, estremamente indebolito, non mi riconobbe più.
Spaventato lo ricoverai all’ospedale, una settimana dopo si spense all'età di 62 anni.
Negli ultimi giorni della sua vita fu allacciato al «polmone d'acciaio», l'alcool aveva distrutto il suo.
Qualcuno mi disse: «È’ morto bruciato dall'alcool».
Mi spaventa oggi la grande tendenza all’alcool tra i giovanissimi.
Le bevande alcooliche sono dolci e allettanti, in modo subdolo ti schiavizzano.
Dietro a quello che sembra un’innocua abitudine, si cela un potere invisibile, ma devastante.
Quante mogli e figli vivono nel terrore di essere picchiati al ritorno a casa del papà ubriaco!
Nonostante il cattivo esempio di papà, la pressione del "gruppo" e tanti altri fattori spinsero anche me ad ubriacarmi.
Legato all'alcool, diventai apatico e senza voglia di vivere.
Ma oggi sono libero da tutto ciò, e non per merito mio.
Un bel giorno ho riconosciuto che Dio esiste e che desiderava instaurare una relazione intima con me.
Egli ha bussato al mio cuore quando avevo 26 anni e, attraverso la lettura della Bibbia, l'ho conosciuto.
Vuoi conoscerlo anche tu per essere liberato da ogni vizio mortale?
Credi in Gesù è sarai eternamente libero.

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Giuseppe

1 commento:

  1. Mi ha commossa questo racconto. Mi intristisce pensare a quanti modi ci siano per sprecare la propria vita e quanto spesso sia troppo difficile renderci conto di stare sbagliando, ammettere di avere un problema, cercare di trovare una soluzione in maniera attiva.

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