Israele non ha alcun prezzo da pagare

L'analisi di Deborah Fait. 

Nessuno lo ha mai sentito parlare di cultura, scienza o sport probabilmente perche' non sa cosa dire, ha chiesto ripetutamente a Ehud Olmert di essere mandato come emissario di pace in Siria, passa il suo tempo in giro per i paesi arabi a fare promesse a nome di Israele, naturalmente senza alcun mandato.
Sto parlando di Gahleb Majadele, sfortunato regalo a Israele del partito laburista, dopo quello devastante di Amir Perez.

Majadele diventato non si sa come ministro della cultura, scienza e sport, ministero di cui dovrebbe occuparsi ma che dimentica di avere, troppo impegnato a viaggiare (anche a spese mie!) in lungo e in largo per i paesi arabi nemici.
E' arabo e nessuno lo tocca, chi lo fa rischia di essere tacciato di razzismo!
Col solito ritornello che noi siamo democratici e che lui, parte della minoranza araba, può fare ciò che vuole, Majadele è arrivato a promettere, a nome di non si sa chi, ma purtroppo come ministro di Israele, la svendita del nostro Paese.

Ricordo che, sempre in nome della nostra democrazia, non si poteva toccare nemmeno Azmi Bishara, ex deputato arabo della Knesset, che andava in giro a diffamare Israele, abbracciava siriani e hezbollah dicendo che facevano bene a fare di Israele l'obiettivo dei loro missili.
Qualche suo "antidemocraticissimo" collega protestava, lo definiva "traditore", chiedeva gli fosse proibito di viaggiare in paesi nemici, ma tutto si fermava di fronte alle urla dei deputati arabi che in piedi e istericamente urlavano "fascist" al malcapitato.

Il messaggio era il solito "è arabo, può fare quello che vuole, chi si oppone è razzista e fascista".
E così Bishara veniva accolto da tutte le sinistre europee come il Messia, come colui che avrebbe portato Israele a cessare di essere Israele, sogno non segreto dei comunisti.
Poi un giorno ecco che Bishara sparisce, dove è, dove non è, alla fine veniamo a sapere che era scappato perché qualcuno si era finalmente accorto che stava facendo la spia per gli arabi e aveva passato a hezbollah, suoi amici fraterni, un sacco e una sporta di informazioni a danno di Israele, e lo faceva, oltre che per odio, anche per soldi.
Oggi l'intoccabile ex deputato arabo, il guru antisemita delle sinistre mondiali è in qualche paese arabo e si guarda bene dal tornare in Israele, dove sarebbe arrestato e processato per spionaggio e tradimento.
Non so come mai, forse alla luce dell'episodio di Bishara, forse perché vivendo in Israele ho avuto modo di capire come si comportano gli arabi israeliani e anche come sono naif gli ebrei israeliani, ho l'impressione, molto spiacevole davvero, che questo Majadele, ministro della Knesset per grazia ricevuta, ci farà dei brutti scherzi.
A parte il fatto, non secondario, che il Ministero della cultura, scienza e sport è senza un ministro efficiente, il signor Majadele è andato recentemente in Kuwait a dire che "Israele è pronto a restituire il Golan come prezzo da pagare per avere la pace".
Dunque questo "arabo che non si tocca" crede di essere anche ministro degli esteri? Crede di essere anche Primo Ministro? Quale tipo di aberrazione mentale può indurre uno a parlare in questo modo?

Esaminiamo la frase di Majadele : "Israele è pronta a restituire il Golan".
Chi glielo ha detto? Israele non ha intenzione di suicidarsi, e sarebbe un vero e proprio suicidio regalare il Golan alla Siria di cui è stato parte per soli 20 anni, dal 1947 al 1967, a causa della politica britannica filoaraba dell'epoca che diede a Israele meno del 10% del territorio promesso nel 1922 dalla Società delle Nazioni.
Però il punto più aberrante sta nella seconda parte della frase "come prezzo da pagare per avere la pace" e qui siamo al delirio, siamo alla depravazione dell'animo umano.
Perché Israele deve pagare un prezzo per la pace?
Israele è stata la vittima delle aggressioni arabe; Israele è stata attaccata dalla Siria con tre guerre: nel 48 per essere distrutta subito, nel 1967 per ritentare l'impresa fallita e nel 1973 ultimo tentativo, perso anche quello, per arrivare all'annichilimento del Paese.
La Siria quindi è l'aggressore, Israele la vittima dell'odio arabo.
L'aggressore ha perso tre guerre e la vittima le ha vinte a costo di tanti morti e dovremmo ancora pagare per avere la pace con chi ci ha sempre aggrediti?
Ma siamo pazzi?
Il Golan, storicamente ebraico, è israeliano dal 1967, da territorio brullo è diventato un paradiso terrestre di campi, vigneti, vita pastorale, migrazione di uccelli; un Eden della natura e un motivo di grande orgoglio per gli israeliani.
Ripeto la domanda: "Perché deve essere Israele a pagare per avere la pace, dal momento che sono stati sempre gli arabi ad attaccare e a rifiutare il dialogo?".

Ha "pagato il prezzo" dopo aver vinto l'aggressione egiziana, ridando all'Egitto il Sinai, ha dato ai palestinesi la striscia di Gaza portando via quasi 9.000 persone, sradicandole dalle loro case, facendo distruggere tutto il loro lavoro quando i palestinesi hanno bruciato le serre.
Ha pagato abbondantemente e senza risultati il prezzo di esistere, perché regalare terra agli arabi non serve a niente, ne hanno tanta da gettare, ne hanno a iosa.
A loro la terra non interessa, come non gli interessa la Palestina, se no l'avrebbero già fatta da anni; a loro interessa rimpicciolire il nostro territorio per poterci attaccare meglio e arrivare finalmente ad attuare il sogno della Lega Araba, di Arafat e di quella parte di Occidente antisemita.
Per andare ad Annapolis a parlare di pace, Israele dovrebbe impegnarsi a pagare ancora una volta un prezzo altissimo: dare ai palestinesi terre mai state di loro, cioè Giudea, Samaria, Gerusalemme, parti del Neghev, alla Siria il Golan e, naturalmente, far entrare in Israele milioni di arabi per completare l'opera di distruzione.
Benissimo, seguiamo il consiglio di Ahmadinejad e andiamo a prepararci un posticino accogliente in Alaska, non dopo aver augurato stessa sorte ad altri paesi dove si posi piede islamico.

Vorrei dire a mister Majadele, e a quelli che la pensano come lui, che Israele non ha nessun prezzo da pagare:
- Su questa Terra gli ebrei hanno diritti storici;
- Su questa terra non esisteva nessuna nazione;
- Israele è stata fondata con i voti delle Nazioni Unite, quindi nel modo più legale in assoluto a differenza di altri paesi dell'area nati grazie alla fantasia di potenze come Francia e Inghilterra, che con righello e matita, tra un cognac e un sigaro, hanno segnato i confini del Medio Oriente.
Israele ha ribadito i suoi diritti vincendo con pochi uomini e pochissime armi la prima guerra di Indipendenza scatenata dagli arabi, 6 ore dopo l'Annuncio di Ben Gurion agli ebrei:
"Noi, membri del Consiglio del Popolo, rappresentanti della Comunità Ebraica in Eretz Israele e del Movimento Sionista, siamo qui riuniti nel giorno della fine del Mandato Britannico su Eretz Israel e, in virtù del nostro diritto naturale e storico e della risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dichiariamo la fondazione di uno Stato ebraico in Eretz Israel, che avrà il nome di Stato d'Israele".

Israele non ha nessun prezzo da pagare.
Gli arabi devono pagare per la loro violenza, per aver impedito agli ebrei di vivere in pace nel loro paese, per le guerre e per tutta la nostra gioventù che hanno violentato e ucciso.
Dovrebbero chiedere scusa per il male fatto, per i morti, per le guerre, per non voler accettare la presenza degli ebrei nel loro legittimo stato.
Gli arabi dovrebbero abbassare la testa, vincere odio, violenza e superbia e chiedere perdono per averci reso la vita impossibile, per aver portato a morire 23.000 giovani israeliani che avrebbero voluto dare solo carezze e amore.
Israele è qui a testa alta, non ha niente da restituire e nessun prezzo da pagare, ma solo il diritto di esistere in santa pace e tanto rispetto da ricevere!

Giuseppe

1 commento:

  1. Deborah come sempre ha fatto un'analisi giusta della situazione.
    Non è Israele che è in debito verso gli arabi,piuttosto deve essere risarcita delle sofferenze che gli sono state inflitte fin dalla sua nascita,voluta e sancita dall'Onu.
    Chi si ostina a non riconoscere questo Stato va anche contro il volere di Dio che 5000 anni fa ha dato al suo popolo questa terra ,in eterno.Genesi 17
    Ci sono state civiltà molto più potenti che sono sorte e sparite,come quella Greca e Romana.

    Chi non crede dovrebbe cominciare a chiedersi come mai un popolo di pochi milioni di persone ed una Nazione di così piccole dimensioni siano potuti sopravvivere ad attacchi continui e terribili!
    Che Dio protegga Israele!
    Monica

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