Il Blog di Incontrare Gesù

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Una Poesia di Rosaria Schimmenti.

Oh tenebre! Fitte tenebre!
Che oscuri l’universo e tutta l’umanità
impedendo al sole del vangelo di filtrare, illuminare e nutrire la terra con la sua luce di verità.
Illudi, inebri con finte felicità e promesse di salvezza.

Non vi è vita ne felicità continuando a nuotare in un oceano di peccato di disaccordi e di illegalità, perché violiamo la legge di Dio che governa il nostro essere e tutto il creato che è in perfetta armonia, come si può realizzare la gioia vera? L’accordo, l’unione e la serenità?

Tenebre! Fitte tenebre! nemica di nostra madre terra fedele alla legge del Dio di amore,
piagata e barcollante l’anziana madre spesso trema e la febbre la divora, si difende come meglio può per scrollarsi il male che l’addolora.
"Padre,se vuoi,allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta".
Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo (Luca 22-42-43).
Queste parole sono state pronunciate, più di duemila anni fa, da Gesù Cristo prima di essere arrestato dalle guardie del tempio mandate dai sacerdoti.
Gesù stava pregando nel giardino del Getsemani e parlava con il Padre di quello che avrebbe dovuto subire; Lui, che non aveva peccato, doveva diventare peccato, doveva caricarsi addosso tutte le malattie di questo mondo, le maledizioni e appenderle al legno, insomma doveva diventare il nostro sostituto e andare all'Inferno al posto nostro.

Che prospettiva frustrante!
Infatti, essendo in agonia per quello che lo aspettava, gridò al Padre le parole citate sopra, ma sorprendentemente tutto questo non deve rattristarci troppo, perché proprio quelle parole di ubbidienza dette al Padre: "Non la mia volontà sia fatta ma la tua", segnano la più grande vittoria di tutti i tempi contro il male!
Non gridando contro il diavolo o comandandogli di andarsene, Gesù lo sconfisse, ma con una ubbidienza totale verso il Padre.
Gesù sapeva a cosa andava incontro quando accettò di incarnarsi uomo e scendere sulla terra per salvare l'umanità perduta sotto il giogo satanico e il peccato che inevitabilmente mena alla morte.

Gesù, essendo Dio, vedeva le sue creature, gli uomini, perduti senza alcuna speranza di salvarsi, condannati ad andare all'Inferno.
Tutta l'umanità vivente in tutti i secoli era segnata dalla disubbidienza di Adamo e Eva, che avevano, con la loro scelta di mangiare quel frutto, simboleggiante il bene e il male, deliberatamente consegnato il mondo all'avversario, l'oppositore, che è il diavolo; il quale fece entrare, nel mondo e nell'uomo, le malattie, la cattiveria, la distruzione e quanto c'è di più brutto; ma sopratutto i due cominciarono a morire, perciò entrò in scena una cosa che loro non conoscevano: la morte del corpo, e di conseguenza la morte dell'anima, essendo condannata ad andare all'Inferno!

Immaginiamo Dio, che ha creato l'uomo e la donna con tanto amore, vedere tutte le conseguenze del peccato... e quanto ne fu dispiaciuto!
Ma Lui aveva già una soluzione per salvare l'umanità: incarnarsi uomo, divenire proprio come Adamo, e vincere il diavolo con l'ubbidienza, e subendo tutto quello che ha effettivamente subito alla croce, proprio per noi!
Pensate, da una disubbidienza è venuto tutto il male e la morte, ma da una grande ubbidienza è venuta la vita eterna!

Potenzialmente, il sacrificio di Gesù salva tutta l'umanità che è vissuta e che vive sulla terra oggi, basta credere.
Dio ha stabilito che, per ottenere la possibilità di non andare all'Inferno e avere la vita in eterno in Paradiso, si deve passare attraverso il sacrificio di Gesù Cristo, diventando così suoi figli e accettandolo nella nostra vita come personale Signore e Salvatore, per vivere una vita veramente da cristiani, ubbidienti al Padre come lo fu Lui.
Imitiamo Gesù e capiremo che l'ubbidienza non ha prezzo!

Una Meditazione di Monica Origano.
Poesie












Una Poesia di Patrizia Eydallin.

Il dolce aiuto di Dio
arriva come un sussurro
che scalda il cuore,
ti senti amato...

E le tue urla, le tue invocazioni
avranno risposta... sempre.

Anche l'amico più prezioso,
che dice di volerti bene,
non potrà darti ciò che ricevi
dalla comunione con Gesù,
unione tra il Suo e il tuo spirito.

"Cercatemi ed io mi farò trovare...
non temere e non perderti d'animo,
nelle difficoltà vedrai la mia mano,
nella gioia, gioiremo insieme".
POESIE












Una Poesia di Francesca Tavani.

Mi abbracci dolcemente
e mi vuoi consolare
ed io col cuor sorpreso
oggi ti lascio fare.

Mi parli senza emettere
il suono della voce:
"Sono dalla tua parte
per te, ho preso la croce.
Ti amo e ti capisco
ho visto il tuo tormento
ero lì e ti aiutavo
non ho smesso un momento".

Chiudo gli occhi e Ti vedo
la Tua essenza capisco
mi butto sul Tuo cuore
dal dolore guarisco.
"...mentre i cieli e la terra attuali, sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi..." (2 Pietro 3:7).

Quasi tutte le religioni della terra parlano di un giorno di giudizio in cui l'uomo verrà giudicato secondo le sue opere, per andare in un posto migliore, se le sue opere sono state buone, in un posto spaventoso se non lo sono state.
Anche la Parola di Dio, la Sacra Bibbia, parla di giudizio, come avete letto nel verso introduttivo, dove viene menzionato che i cieli e la terra attuali sono riservati al fuoco, cioè saranno vagliati e purificati, e che per gli uomini empi ci sarà la perdizione.

Per la Parola di Dio, "empi" non vuole intendere solamente quelle persone, di cui abbiamo sicuramente sentito parlare, che commettono crudeltà, ma sono anche coloro che deliberatamente non vogliono obbedire al Creatore.
In Italia, paese dichiarato cristiano, ogni buon cittadino dovrebbe avere un Vangelo in casa (se non altro, per averlo comprato ai figli, per la scuola); e quanti si prendono la briga di andare a leggerlo e consultarlo per vedere cosa Dio dice e vuole?

Nel Vangelo si parla della nascita, vita, ministero e morte del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, il quale è venuto sulla Terra a morire al posto nostro, per darci vita eterna... se noi ascoltiamo le sue parole e le mettiamo in pratica.
Ma come metteremo in pratica cose che non conosciamo?
Molti prendono la scusa che il Vangelo deve essere interpretato e lo può capire solo chi ha fatto degli studi appropriati; altri non hanno tempo di leggere: gli impegni di lavoro e la società moderna portano via un infinità di tempo.
Ma allora, come ci si può definire cristiani se non si conosce, o non si vuol conoscere quello che sta scritto nella Bibbia, dove si parla appunto del Maestro dal quale deriva il nome di "cristiano"?

Gli empi sono tutte quelle persone che non vogliono accettare Gesù come personale Signore e Salvatore delle loro vite.
Queste possono essere persone normalissime: un vicino di casa, un collega di lavoro, un parente; persone che preferiscono cercare nel marasma delle ideologie attuali quello che solo Dio può dare loro.
Molte di queste persone, quando un vero Cristiano, un figlio di Dio, si avvicina a loro per trasmettere la Buona Notizia della Salvezza in Gesù, non vogliono ascoltare; allora quel messaggio diventa un messaggio di giudizio per loro, perché voltano deliberatamente le spalle al loro Creatore; mentre per coloro che l'ascoltano con semplicità e rispetto diventa un messaggio portatore di Vita eterna.

Il Vangelo parla anche di inferno per gli empi e di paradiso per i credenti.
In questa società, in cui si sentono notizie che fanno paura, e la vita va diventando ogni giorno più difficile, si ha bisogno di una speranza vera e certa.
Questa speranza è contenuta nel Vangelo, leggetelo e vi si apriranno nuovi orizzonti meravigliosi con Dio; accettando Gesù diventate figli di Dio, per aspettare con gioia il suo ritorno, non avendo più paura per il futuro vostro e del Giudizio di Dio.

Una Riflessione di Monica Origano.












Una Poesia di Francesca Tavani.

Brillanti come stelle
schegge di Te, Signore
galleggiano sull'acqua
che si agita nel cuore.

Splendono nella notte
e mi sembrano dire:
"Coraggio,guarda in alto
la notte è sul finire".

La gioia inonda il cuore
e tutto intorno è danza
al Tuo dire, Signore
s'accende la speranza.
Riguardo all'amore per il prossimo, leggiamo in 2 Timoteo cap.3, dove l'Apostolo Paolo dice: "Or sappi questo che negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza.
Anche da costoro allontanati..... costoro non possono mai giungere alla conoscenza della verità (seppure l'hanno udita) e non hanno dato buona prova riguardo alla fede; ma essi non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti". 

Nel capitolo precedente parla dei vasi ad onore e di quelli a disonore, dicendo: "
Se uno si conserva puro da tutte quelle cose che lo contaminano, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato PER OGNI OPERA BUONA".
Sono convinta che colui che evita queste cose potrà vincere sulle tentazioni, così potrà fare la volontà del Signore ed amare gli altri, manifestando una vera sensibilità, pronto ad ascoltare, volere con tutto il suo cuore il bene degli altri, vederli stare bene, migliorare e gioire.


Questo sentimento ti renderà felice non perché hai fatto del bene, ma unicamente perché vedi gli altri felici.
Questo era ed è l'amore con il quale operava Gesù, allora ed ancora adesso, e per sempre.
Di questo c'è bisogno anche oggi, ma quando l'uomo guarda solo al suo appagamento, allora è veramente sconfortante leggere come diventa nella corruzione degli ultimi tempi.


Una Riflessione di Patrizia Eydallin.












Una Poesia di Francesca Tavani.

Come un vecchio violino
cui han rotto fili e archetto
il cuore tuo pulsava
lento e triste nel petto.

La polvere, la fuliggine
il tedio disegnava
a triste testimone
del tempo che passava.

Un dì, mano pietosa
sollevò lo strumento:
era proprio distrutto.
"Lo butto" fu il commento.

Ma poi con grande amore
lo pulì e riparò.
Nella notte stellata
il violino suonò.

La dolce melodia
fino al cielo salì.
..Quel violino rinato
la gran grazia capì.
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