Il Blog di Incontrare Gesù

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POESIE










Una poesia di Paolo Fonte.

La fratellanza divenne un meraviglioso anelito umano
dopo che il vil distruttore venne fuori come un uragano.

Sopportare un torto rende il mondo meno contorto
e ci avvicina al dolce Gesù risorto.

Volgo lo sguardo verso il cielo dov'è l’Iddio dell’amore e della luce,
poi ritorno sulla terra e vedo tutto d'un tratto gli uomini divenir fratelli.

Si prendono per mano circuiscono il globo e formano un gran girotondo
e Gesù al centro del mondo.
POESIE









Una poesia di Paolo Fonte.

Fatevi attrarre dalle cose minime e non dalle cose grandi.
Iddio resiste ai superbi ma fa grazia agli umili.
Il ricco si fe povero per arricchire noi, nascendo in un umile stalla a Betlem.

Animati da tali nobili pensieri, diveniamo collaboratori di Dio,
dipingendo il meraviglioso quadro universale dell’umiltà
che è perla di vera beltà.
POESIE












Una poesia di Rosaria Schimmenti.

Alzo lo sguardo verso il cielo e vedo Te oh Dio,
il tuo volto che guarda verso il nostro pianeta,
alla ricerca di uomini giusti e retti di cuore,
per affidare il governo e amministrare i tuoi beni con sapienza.

Alzo lo sguardo verso il cielo,
ed è come se udissi la tua voce che ci esorta alla pace e all’amore,
e ci rende coscienti dello stato in cui ci troviamo.

Ascoltiamo:
"Se siete infelici non rimproveratelo a Me.
Vi ho dato dei comandamenti e non li osservate.
Ho inviato mio Figlio e non lo accogliete.
Egli è la via e non lo seguite.
E’ la verità e voi non ci credete.
E’ il vostro Maestro e non lo ascoltate.
Io sono il vostro Dio e mi ignorate.
Sono il vostro grande amico e non mi amate.

Vi elargii dei beni: talenti e sentimenti,
affinché rendeste frutti buoni.
Siete mie creature ed ho affetto per voi.
Tutto il creato rispecchia la mia legge di amore e di ordine,
anche il vostro organismo è governato da questa legge eterna,
fino a quando continuerete a infrangerla,
ed a essere nemici di voi stessi?

Sono in attesa di incontrare i vostri sguardi,
e poter osservare dei volti sereni,
per aver dato una svolta alla consueta vita,
e deciso di vivere esclusivamente per il bene,
solo in questo modo sarete artefici di una nuova creazione,
che inizia dal vostro cuore,
e si estende al mondo intero,
perché ho costituito, sin dall'inizio,
l’uomo sovrano del creato".












Una poesia di Rosaria Schimmenti. 

Pensieri, pensieri e poi ancora pensieri.
Storia fatta di sangue, sofferenze, tribolazioni.

Attese, attese, attese e, poi morire.
Israele ha sofferto tanto, il mondo ha sofferto e soffre ancora.
Perché Signore! Perché!

Solo Tu possiedi la sapienza, l’amore, l’onniscienza.
Vogliamo chiarezza, chiarezza e poi ancora chiarezza.
Perché Signore! Perché!

Ecco la croce apparire davanti ai miei occhi.
Il Figlio di Dio fatto carne, morto per noi,
è a Lui, e a nessun altro, che dobbiamo mirare.

Riscattati da questo sangue prezioso, accettando l’adozione,
siamo figli di Dio, e camminiamo come tali,
per costruire il Suo Regno dentro di noi e intorno a noi.
Non vi sono altre parole, o altri intermediari.

La fede e in balia delle onde dell’oceano.
Tutta la creazione geme nella sofferenza.

Nel mondo si è oscurata la luce del vangelo di verità,
e si continua a mendicare salute e felicità,
ricorrendo ai santi e a vari mediatori come interlocutori,
mentre Gesù disse:
“Cercate prima il Regno e la Giustizia di Dio e tutte le altre cose vi saranno date...
Se osserverete la mia Parola sarete veramente miei discepoli,
conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”.

Non vi è meta più importante a cui anelare,
ne preghiera più necessaria da realizzare,
se non la seguente:
“Sia santificato il tuo Nome, oh Dio e venga il tuo Regno e sia fatta la tua Volontà anche sulla terra,
come è fatta in Cielo”.


Una poesia di Rosaria Schimmenti.

Non è mai troppo tardi per fermarsi, esaminare il nostro animo,
e chiedersi dove siamo diretti,
senza la bussola che ci è stata donata dal Creatore?

Non è mai troppo tardi per fare una sosta,
ed osservare ogni cosa a partire dal nostro essere e tutto ciò che ci circonda.

Non è mai troppo tardi per abbracciare il Vangelo di vita che Cristo ci offre, realizzare la pace e la serenità,
che hanno origine da una buona coscienza e dalla riconciliazione con Dio.

Gesù è risorto glorioso, perché ha fatto la volontà di Dio, suo Padre.
Noi risorgeremo a vita eterna se ubbidiamo al Figlio,
e facciamo la volontà di Dio il nostro Padre Celeste.

Gesù dopo la risurrezione, disse agli apostoli: “Ascendo al Padre mio e al Padre vostro All’Iddio mio e All’Iddio vostro".

E’ meraviglioso l’invito che ci viene fatto: da peccatori perduti, impuri, infelici, mortali, ci viene offerta l’adozione divina, l’invito a divenire figli di Dio, purificarci e poter vivere in eterno nella gioia.
Stupendo!
Era il tempo di raccolta delle mele.
Eliane chiese ad un gruppetto di noi di uscire per portarle a casa alcuni di questi frutti meravigliosi.
Voleva fare una torta.
Sotto gli alberi raccogliemmo quelle mature e ne riempimmo un cestino.
Un mio amico ne prese una e la guardò.
Era un bel frutto, ma segnato da alcune macchioline.
“Non va bene!” disse e la buttò via.
Il tempo, per noi uomini, è spesso un concetto astratto; a volte lo consideriamo così astratto a tal punto da vivere come se il tempo non esistesse.
Ci comportiamo come esseri eterni (e in realtà lo siamo), ma il problema di questo modo di pensare è che l’uomo si considera eterno su questa terra.

Non così può essere per il cristiano.
Noi cristiani dobbiamo vivere da “extraterrestri”: siamo nel mondo, ma non siamo del mondo; perciò la nostra vita, cioè il nostro tempo su questa terra, lo dobbiamo vedere (e vivere) come un pellegrinaggio, un viaggio verso il Regno dei Cieli, verso una dimensione temporale diversa dalla nostra e di gran lunga migliore, dove... gli orologi non hanno lancette.

Avendoci, Dio, dato tutto il tempo necessario per il nostro ravvedimento, non possiamo ora trascurare la nostra vita, secondo la volontà di Dio, ma dobbiamo prendere coscienza di avere dei doveri spirituali verso Dio, verso la nostra anima e verso chi ci sta attorno.

Spesso facciamo osservazioni in relazione ai tempi passati, alla nostra generazione e alle prospettive per il futuro.
Da un attento esame del susseguirsi degli eventi non possiamo non discernere i segni dei tempi annunciati dalla Parola di Dio (es. in Marco 13), e non possiamo non considerare che le parole pronunciate da Gesù: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino...”, oggi più che mai, sono di una attualità disarmante.
Non possiamo esimerci dal considerare che, oggi più che mai, è tempo di cercare Dio e prendersi cura delle Sue cose.

Non è raro che, volendo giustificare la nostra inoperosità spirituale, diciamo: “Non ho tempo!”.
In realtà, usiamo male il nostro tempo, e spesso abbiamo tempo per molte cose, ma non per Dio.
Nel vero credente deve allora nascere il bisogno di imparare ad usare il tempo in modo opportuno: la necessità di stabilire delle priorità.
In questo modo possiamo utilizzare al meglio il prezioso dono che Dio ci ha dato: la nostra vita; sapendo che c’è un tempo per ogni cosa (Ecclesiaste 3:1), e soprattutto che di ogni cosa possiamo fare a meno tranne che di Dio, e che quindi deve esserci nella nostra vita un tempo stabilito per Dio.

Come possiamo conciliare tutto questo con le faccende della vita?
Come usare il nostro tempo?
Dando alle varie attività della nostra vita lo spazio strettamente necessario, e non di più, affinché non invadano il campo di Dio, non intralcino il nostro cammino verso il Cielo e non rallentino o, peggio, impediscano la nostra crescita spirituale.

L’unica attività della nostra vita alla quale non possiamo e non dobbiamo relegare limiti di tempo è quella di annunciare Gesù al mondo: Gesù deve essere ed è la priorità del cristiano.
La Bibbia in questo caso ci dice: “...insisti a tempo e fuor di tempo...” (2 Timoteo 4:2).
Per il resto, Dio conosce le nostre necessità e perciò, dandoci un esempio perfetto su come usare il nostro tempo, ci dice: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà sopraggiunto” (Matteo 6:33).

Una Riflessione di Emanuele Gambino
Noi conosciamo la potenza delle armi, la potenza del prestigio, la potenza della manipolazione delle opinioni di massa, la potenza della violenza e quella della persuasione occulta.
Oggi, più che mai, siamo manipolati, a volte affascinati da taluni personaggi a tal punto da essere completamente ammaliati dal loro carisma, portandoci a credere ciecamente in tutto quello che dicono o fanno.
In questo tempo, dove l'uomo è sempre più preoccupato per se stesso, è più attento e, a volte, ossessionato dalla vita materiale ed egoista, ci accorgiamo che la carità verso il prossimo sta scomparendo dal cuore dell'uomo e il peccato sta diventando padrone assoluto.

Vogliamo l'autonomia da Dio e non ci accorgiamo che la nostra vita sta diventando priva di umanità e, soprattutto, priva di coscienza, l'unico elemento che ci permette di operare con senso di giustizia e di onestà.
Niente più ci sembra volgare, tutto ci appare onesto; niente disturba la decenza umana, nemmeno la mistificazione dei fatti.
Siamo assediati da notizie futili e i realities televisivi ci danno la proiezione della vita arrivista, un realizzare ad ogni costo notorietà e guadagno facile.

L'immoralità regna sovrana, spingendo l'uomo sempre più verso il peccato (che è allontanamento da Dio), alla ribellione e disubbidienza; e la dove l'uomo vuole essere al centro della propria vita, Dio viene escluso, e così pure il prossimo.
Anche in ambito religioso il concetto del peccato è diventato astratto, la riprensione non è più educativa, anzi è un mezzo che può allontanare da Dio!?

Questo ci dimostra che le speranze, le aspettative sono incentrate unicamente su questa vita; e se le cose stanno in questo modo, vuol dire che il mondo vive nella disperazione, nella tristezza, senza speranza, immerso completamente nella miseria dell'anima.
Così, l'uomo vuole stare al centro della propria vita, e Dio diventa una figura scomoda; giorno dopo giorno è sempre più evidente lo sfascio dell'umanità, e questo ci fa paura, ci fa capire quanto siamo impotenti.

E' difficile essere dei veri credenti in questi tempi, ma è triste vedere quante persone volontariamente continuano a peccare, proprio perché le loro aspettative sono solo per questa vita.
Ma, per quanto ci riguarda, dobbiamo sempre tenere presente che ogni silenzio da parte dei credenti significa vergognarsi dell'Evangelo; e se ognuno di noi ha un compito deve continuare a portarlo avanti, perché siamo persone libere di amare e servire Cristo, nonostante le avversità e le incredulità del mondo.

Una Meditazione di Anna Cipollaro
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