Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Una Poesia di Alfredo Reitano.

Non c'è cuore che non possa incontrarlo.
Il crudele centurione romano si lasciò cadere le armi
e si convertì;
l'imperatore, l'accettò come religione.

Una volta incontrato Gesù non puoi più tornare indietro,
la gioia che si riceve è immensa,
dobbiamo donarla,
dobbiamo dimostrarla.

Anche se siamo pecore fra lupi e le incomprensioni,
gli insuccessi sono tanti, anche se le lacerazioni,
dell'anima, talvolta sono  profonde,
la fede in Gesù ci da la forza di sopportarli;
lo spirito si rimargina;
nulla può farci male.

I martiri andarono incontro ogni supplizio,
non potevano rinnegare ciò che avevano provato,
incontrando Gesù;
la loro gioia era così immensa,
che che nessuna ferita,
per quanto dolorosa,
poteva scalfire la loro fede.

E allora lasciamo cadere le armi,
usciamo dalla trincea,
andiamo incontro al nostro fratello nemico,
abbracciamolo.

Propaghiamo le vibrazioni del nostro cuore,
affinché altri cuori possano toccare,
con mano, l’amore di Gesù.

Non stiamo rinchiusi nei nostri rifugi;
andiamo nelle piazze, nelle case,
nei cuori della gente, negli angoli più sperduti della terra,
anche lì dove c'è uno solo di noi,
portiamo la parola di Gesù.

Povero o ricco,
derelitto o  potente che sia,
tutti abbiamo bisogno di Gesù;
anche nei cuori più aridi può germogliare l'amore di Dio.

Tutti  devono provare questa forte emozione,
non ci sono emozioni più forti!
Pregiudizi, interessi, egoismo, perfidia, menzogna, indifferenza...
saranno sopraffatti.

Ovunque, nessuno si sentirà più solo;
nei momenti più difficili,
nessuno si sentirà più afflitto;
ci sarà Gesù nel nostro cuore,
ci sarà Gesù nel cuore della gente.

Allora, chiunque sarà un fratello accanto a te,
ovunque sarai amato,
tutti quanti gioiremo.

Accogliamo il messaggio di  Gesù,
in fondo, Lui vuole che tutti possano essere felici.
E'  Festa!
Cristo è tra di noi!
Non ci ha mai abbandonati!
Il peccato è una cosa che Dio non può tollerare; chi cammina col Signore odia il peccato, sempre più, in virtù del fatto che, per grazia Sua, abbiamo creduto in lui.
Lo Spirito Santo mette in noi la nuova vita e desideriamo con tutto il cuore non far soffrire il nostro caro Padre, che ha compiuto per noi la grande opera di salvezza tramite Gesù.
Questo tema è degno di essere approfondito, perché è molto importante per la nostra crescita spirituale.

Possiamo non avere la consapevolezza del peccato sino a quando Dio non risveglia la nostra coscienza, toccando il nostro cuore; Lui ci fa partecipe della Sua natura e della Sua vita divina, così che possiamo valutare la differenza tra il peccato e la santità, rendendoci coscienti delle conseguenze del peccato.
Allora nasce in noi un sincero desiderio di ravvedimento e di perdono.
Così incomincia a prendere valore, per noi, la Sua presenza, la lealtà, l'amore, l'ubbidienza..., perché incominciamo a scoprire il Suo cuore a livello spirituale.

Purtroppo oggi, anche negli ambienti religiosi, si parla poco di santità e di santificazione, addirittura alcuni cercano di coprire il peccato, sottovalutandolo.
In molti passi della Bibbia viene menzionato di non perseverare nel peccato, e questo è possibile a chi crede e persevera nella preghiera.

"Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo (Dio) e la Sua parola non è in noi", 1 Giovanni 1:10;
"Se diciamo di avere comunione con Lui (Dio), e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità", 1 Giovanni 1:6;
"Se voi sapete che Egli (Dio) è giusto, sappiate che chiunque pratica la giustizia è nato da lui", 1 Giovanni 2:29;
"... ma chi odia proprio fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi", 1 Giovanni 2:11.

Lasciamoci avvolgere da tutta la Parola di Dio, non solo dai comandamenti che più ci fanno comodo, infatti "... tutta la Parola di Dio è utile ad insegnare, a correggere, a convincere, a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni opera buona", 2 Timoteo 3:16-17.
E' buono sapere dove si vuole andare e per quale motivo si intraprende un cammino spirituale, specialmente per quello con Cristo, e nello stesso tempo essere fiduciosi nelle Sue promesse; è buono anche non illuderci, sottovalutando questo aspetto molto importante per l'avanzamento del Regno di Dio nella nostra vita.

Una Meditazione di Patrizia Eydallin

Una Poesia di Alfredo Reitano.

Non c'è cuore che non possa

E' vicino, è nel nostro cuore;
il più delle volte relegato in un infinitesimale angolo nel nostro cuore,
smarrito nei  pensieri del nostro misero essere umano.

Bisogna accostarsi, tenerlo  vicino,
e a volte anche all'improvviso vedrai che, prima o poi,
si sprigionerà tutto l'amore che c'è in lui.

Tutto il vigore, l'energia la forza;
il nostro cuore non basta più a contenere tutto ciò,
lo devi trasmettere.

E' qualcosa più grande di noi,
la gioia è tanta non puoi pretendere o chiedere altro.

Tutti prima o poi devono incontrare Gesù;
allora, il dolore scompare, l'odio, la rabbia svaniscono.

Non bisogna fare grandi sacrifici, o superare prove impossibili;
li fai o li affronti ma non te ne rendi nemmeno conto.

La gioia della fede in Gesù e l'amore verso ogni essere umano,
ci appagano più di ogni altra cosa,
vera energia della vita e dell'anima.

Non sei più su una piccola barca nel mare in tempesta,
hai raggiunto la meta del tuo viaggio.
Certo, il nuovo anno ci proietta nel futuro, ma è indispensabile nel presente fare un bilancio di quelli passati.
Per le cose materiali c'è la naturale tendenza a migliorare: con una cassaforte sempre più grande, una casa più confortevole ecc...
Quanti nuovi anni abbiamo trascorso in questa ottica?
Per le cose spirituali ed eterne invece ci si lascia trascinare e ci si lascia vivere nella routine religiosa, filosofica, atea, o altro; anno dopo anno senza badarci più di tanto.

Un giorno mi trovai a fare dei conti spirituali con due nonnine che tornavano dalla messa.
Domandai loro: "Quando una persona ammalata fa una cura, che risultato si aspetta?".
"Che guarisca!", risposero.
"E se non funziona", replicai.
"Beh!, allora la si cambia con un'altra e la precedente si butta nella spazzatura".
"Voi", ripresi, "spiritualmente per la vostra vita avete fatto tutta la cura che c'era da fare: vi siete battezzate, avete fatto la comunione, la cresima, vi siete sposate religiosamente, avete seguito tutte le messe, il rosario l'avete recitato centinaia di volte ecc... ecc...".

A questo punto mi fermai e domandai: "Quanti anni avete? Da quanti anni fate questa cura?".
Una disse che aveva 75 anni e l'altra 80.
"Allora ditemi", ripresi, "dopo 75 e 80 anni, che certezze avete? Con la vostra malattia (il peccato) a che punto siete? Siete state guarite? Cioè siete state salvate? Avete la Vita eterna? Avete la certezza di andare in Paradiso?".
Ambedue alzarono le spalle in segno d'incertezza.
"Allora", dissi, "questa cura non funziona, è meglio buttarla; che senso ha continuare per altri 80 anni in questa situazione?".

Noi vogliamo ribadire con forza che c'è una soluzione, da 2.000 anni.
Non è una medicina, non è una religione, non è una magia, è una persona e si chiama GESÙ.
Un giorno dei sacerdoti dissero a Gesù: "Perché mangiate e bevete con i peccatori?".
Gesù rispose loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati.
Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento" (Luca 5:30-32).

Un'altra volta, in sintesi, gli dissero: "Noi stiamo benissimo, ci vediamo bene, non siamo ciechi".
Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite che ci vedete, il vostro peccato rimane" (Giovanni 9:35-41).
La medicina giusta: "...il sangue di Gesù, Figlio di Dio, ci purifica da ogni peccato" (1 Giovanni 1:7-9).
Continuerai in questo Nuovo Anno a vivere nel tuo stato di perdizione?
O sceglierai oggi il vero Dottore con la vera medicina?

Una Riflessione di Nicola Scorsone
Hai sentito dell’orologio che ha avuto un esaurimento nervoso? 
Un giorno incominciò a pensare a quanto avrebbe dovuto ticchettare durante l’anno successivo. 
Calcolando due ticchettii al secondo, 120 al minuto, 7200 all'ora, 172.800 al giorno e 1.209.600 ogni settimana, l'orologio si rese subito conto che per i 12 mesi successivi avrebbe dovuto ticchettare quasi 63 milioni di volte... 

Più ci pensava e più diveniva ansioso. 
Alla fine la pressione fu troppa e l’orologio ebbe un esaurimento nervoso. 
Allo psichiatra confidò di non avere la forza di ticchettare tanto. 
Il medico chiese: “Ma quanti ticchettii devi fare alla volta?”. 
L’orologio rispose: “Soltanto uno”. 
“Bene, allora fanne uno alla volta e non ti preoccupare di quello seguente”, consigliò il medico, “sono sicuro che te la caverai bene". 
L’orologio fece proprio così... e continuò la sua vita felice e contento.


Anche tu a volte ti trovi di fronte a qualche problema che ti sembra insormontabile? 
Il peso che da tanto tempo stai portando ti appare troppo gravoso? 
Il futuro appare minaccioso? 
Getta il tuo peso sul Signore, chiedigli di aiutarti oggi. 
Come disse Gesù: “Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno” (Matteo 6:34). 
Prendi un ticchettio alla volta! 

Quando ogni preoccupazione viene portata a Dio con fede, non abbiamo più il terreno sul quale fondare le nostre ansietà. 
In questo anno che si sta concludendo, come quello che comincia, forse come l’orologio depresso siamo passati e passeremo attraverso tante prove, ma eccoci ancora qui, vivi! (Lo dimostra il fatto che stai leggendo questo scritto). Una fortuna? 
No, un favore da parte di Dio, che concede ancora del tempo per riconciliarci con Lui.


Chi confida in Gesù ha messo il futuro nelle Sue mani e sa che, qualunque cosa accada, il suo Dio e Padre gli sarà al fianco per incoraggiarlo, aiutarlo, consolarlo... 
Sa che si avvicina sempre di più il momento in cui Gesù ritornerà per prendere tutti i Suoi e portarli alla presenza del Padre, dove la felicità è infinita ed eterna. 
Allora sì, veramente, “il meglio è davanti”.


Per chi non conosce ancora Gesù personalmente, incomincia un nuovo anno di opportunità... per farlo. 
Caro amico, se non hai certezze riguardo l'avvenire, se oggi sei dominato dalla paura, allora ti diciamo: "Vai ora a Gesù". 
Egli vuole trasformare il tuo duolo in gioia e riempire il tuo cuore del Suo amore e della Sua pace.


Una Meditazione di Andrea Scorsone

Una Poesia di Rosaria Schimmenti.

Il Figlio di Dio, Gesù era il cuore del Padre, e ci e stato donato. 
A sua volta il Padre dimorava nel cuore del Figlio,
e ci e stato rivelato.
Sono venuti sulla terra per soccorrerla, illuminarla,
ed indicare il sentiero della vita.

Dio ha donato il suo cuore al mondo: il Figlio,
e noi dobbiamo donare il cuore a Dio,
che è nostro Padre,
affinché si realizzi comunione ed unità,
che è necessaria per sconfiggere ogni sorta di sofferenza e mortalità.

Questa è la verità e la via della vita,
che fa sbocciare i fiori della salute e della sicurezza.

Non vi sarà più il debole, perché è rafforzato.
Non esisterà più l’afflitto, perché è consolato.
Non vi sarà più il malato, perché è sanato.
Ed il miracolo della gioia  della vita  si è realizzato,
perché abbiamo accolto il dono di Dio: Gesù,
nel nostro cuore,
nelle nostre case,
nelle nostre famiglie.
Uniamoci al coro degli angeli e cantiamo:

“GLORIA A DIO NELL'ALTO DEI CIELI”

Perché la sua volontà si compia anche sulla terra,
e tutti gli uomini di buona volontà costruiranno sulle fondamenta di Cristo,
e la pace si propagherà nel mondo intero.
Così sia!
(Apocalisse 21:3-7)
E’ risaputo che Gesù non nacque il 25 dicembre.
Questa data fu scelta dalla Chiesa in Occidente, perché era già una festività pagana.
Il 25 dicembre ricorreva la festa romana Dies Natalis Invicti Solis del compleanno del sole "non conquistato dalle tenebre", che al solstizio invernale iniziava a prolungare la luce del giorno.
Prima del 336 d.C., non potendo estirpare questa festività pagana, la Chiesa di Roma la spiritualizzò come festa della natività "del Sole di giustizia sorto a Betlemme".

Ma allora quando nacque Gesù? Che indicazioni ci dà la Scrittura?
Elisabetta rimane incinta quando il marito Zaccaria, levita del turno di Abija, serviva al Tempio (Luca 1:5-25).
C’erano 24 famiglie di Leviti che servivano a turno nel Tempio, due ogni mese: Abija era nell’ottavo turno (1 Cronache 24:10).
L’anno religioso Ebraico inizia il primo giorno del mese di Nisan (Marzo-Aprile), (Esodo 12:2-6), "il primo dei mesi", il mese della Pesah, la Pasqua (il 15° giorno).
Quindi il turno di Zaccaria discendente della famiglia di Abija era nel mese di Tammuz (Giugno-Luglio), (l’anno civile Ebraico inizia il primo giorno di Tishri (Settembre-Ottobre), con la festa di Rosh Hashanah - Capodanno).

Maria andò a fare visita ad Elisabetta sua parente incinta di sei mesi, mentre lei rimase incinta in quei giorni (Luca 1:26-45), cioè tra la fine del mese di Kislev (Dicembre) e l’inizio del mese di Tevet (Dicembre-Gennaio).
Giovanni il battista, cugino di Gesù, nacque nel mese di Nisan (Marzo-Aprile) mentre Gesù, molto probabilmente, nacque sei mesi dopo, nel mese di Tishri (Settembre-Ottobre).

Poiché Dio non ha stabilito le Feste Ebraiche a caso, ma le ha collegate ad uno specifico evento significativo per la salvezza dell’umanità (la Pasqua = morte e risurrezione di Gesù; la Pentecoste = discesa dello Spirito Santo) è molto probabile che Gesù, essendo nato nel mese di Settembre, sia nato durante la Festa dei Tabernacoli, magari nel settimo e più importante giorno della Festa, chiamato "Hoshana Raba" o "il Grande Osanna" (Salmi 118:25).

Sia nella Bibbia che negli scritti rabbinici la Festa dei Tabernacoli simboleggia i giorni del Messia: "Quel giorno io rialzerò la capanna (tabernacolo, tenda) di Davide che è caduta" (Amos 9:11), vuol dire che la linea regale di Davide sarà ristabilita, che il Messia siederà sul trono di Davide e governerà la Terra con una verga di ferro.
"E la Parola (Gesù Cristo) è divenuta carne ed ha abitato (letteralmente dal greco: "ha abitato come in un tabernacolo" o "ha tabernacolato" o "ha abitato in un rifugio temporaneo") per un tempo fra di noi" (Giovanni 1:14); "Egli (Gesù) è lo splendore della Sua (di Dio) gloria" (Ebrei 1:3).

Nella carne di Gesù la gloria di Dio ha "tabernacolato" tra di noi.
Gesù fu concepito a Dicembre, ma nacque a Settembre; la Parola è diventata carne al momento del suo concepimento non alla sua nascita.
La Chiesa celebra la cosa sbagliata nel momento giusto.
Il 25 Dicembre si festeggia la nascita di Gesù nel tempo in cui invece si dovrebbe festeggiare il suo concepimento, la Parola che diventa carne.

Uno studio di Corrado Maggia
L'arte del vasaio è una delle più antiche del mondo, e i suoi metodi, con il passare del tempo, sono cambiati assai poco.
Il profeta Geremia, come del resto Isaia, ne fanno accenno (Geremia 18:1-4).
Mentre il profeta stava osservando, il vasaio prese un pezzo di argilla bagnata da una zolla che stava al suo fianco, la mise sulla ruota ed iniziò a plasmarla secondo la foggia che aveva in mente.
Mentre la completava, l'argilla prendeva forma sotto le sue mani, alcune parti cadevano per terra ed altre sulla ruota.
Con grande sorpresa di Geremia, il vasaio non gettava via i frammenti di argilla, ma li raccoglieva e li trasformava nuovamente in un altro vaso.
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