II regime notoriamente oppressivo della Corea del Nord continua ad essere il peggior persecutore di cristiani in tutto il mondo.
Il Signor Sung (nome di fantasia) non è estraneo al dolore.
Quando era un insegnate in Corea del Nord, due studenti gli sono morti tra le braccia, uccisi dalla fame; ha sofferto la tortura delle autorità nord-coreane ed ha vissuto come mendicante nelle strade.
Ma tutto ciò non è nulla a confronto del dolore che prova quando ricorda la morte di sua madre.
"Quando l'incubo della sua uccisione mi sveglia dal sonno, mi sento soffocare dal dolore", dice.
Sung ci racconta: "Nel 2001 mio fratello maggiore venne in Cina e disse che sarebbe stato meglio ritornare in Corea del Nord.
'Se moriamo, è giusto che moriamo col nostro vero nome', disse, 'almeno moriremo nella nostra nazione'.
Così intrapresi il viaggio di ritorno con mia madre e mio fratello fino al fiume Tunen, che corre lungo la frontiera tra la Cina e la Corea del Nord.
Quando siamo arrivati ho notato che c'era un camion parcheggiato sulla sponda nord-coreana, che era stato lì fin dalla mattina.
Quel camion mi sembrò molto sospetto, ma mio fratello disse: 'Va tutto bene. Dobbiamo credere che saremo in salvo'.
Eravamo in piedi sulla riva del fiume di fronte alla Corea del Nord, quando mia madre si inginocchiò e cominciò a pregare.
Mi fece sedere davanti a lei, pose le mani sulla mia testa e pregò in modo molto fervente.
Penso che avesse avuto una premonizione, perché menzionò che questa poteva essere l'ultima volta che saremmo stati insieme.
Mi disse che io dovevo sopravvivere e tornare in Corea del Sud (da dove mio padre proveniva) e diventare un pastore.
C'erano molte persone che pescavano sulla sponda cinese, e tutti le diedero il loro addio.