L'antisemitismo visto dal lato spirituale.
Sulla cupola della moschea di Al-Aksa, sul Monte del Tempio, sono scritte le seguenti parole in arabo, che in Italiano si leggono: "Allah non ha alcun figlio".
Perché una dichiarazione così negativa da parte del dio dell'Islam?
Perché non scrivere, specialmente in quel luogo tra i più significativi di tutta la terra, la ricorrente invocazione del Muezzin: "Allah è il più grande"?
La ragione, così credo, è che si tratta di una dichiarazione di sfida.
Anche questa è stata una affermazione di Maometto, il quale ha frainteso le Sacre Scritture e successivamente le ha disprezzate.
Tali parole così urlate, più che scritte, sono l'essenza di due versetti Coranici rispettivamente: Sura 39:4 e Sura 6:101, e sono, quindi, il rigetto stesso della dottrina Cristiana della Trinità, che Maometto ha visto come una forma di politeismo.
Nel creare una nuova religione, supposta essere monoteistica, Maometto ha voluto in realtà cancellare quella precedente, chiaramente politeistica e idolatra, nella quale è stato allevato dalla sua famiglia.
Per almeno 5.000 anni prima di Maometto, la religione dominate dell'intero Medio Oriente, era basata sul culto del dio-Luna (chiamato proprio Allah), il quale sposatosi con la dea-Sole ebbe delle figlie che a loro volta erano altre dee.
Maometto riuscì a persuadere gli Arabi che Allah, non fosse il capo degli dei, ma il solo dio, il supremo essere e il creatore di tutte le cose.
Invece il suo sforzo verso gli Ebrei e i Cristiani di convincerli che Allah fosse lo stesso dio della Bibbia è fallito.