Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Ancora un omicidio di un cristiano, ministro del governo pakistano. 

Il nostro desiderio di una giustizia equa rimane fermo, anche se siamo convinti che questa è ancora molto lontana dalla realizzazione, specialmente nei Paesi islamici.
Il 2 marzo 2011 Shahbaz Bhat­ti, Ministro Federale per le Minoranze Religiose del Pakistan, è stato ucciso nella capitale Islamabad da un gruppo armato talebano.
L'omicidio è avvenuto in pieno giorno e in una via centrale e trafficata.
I killer hanno affiancato la sua auto, sparando per fermare il mezzo su cui viaggiava, lo hanno trascinato fuori e lo hanno investito con una tempesta di proiettili (oltre 30 colpi).

Poi hanno gettato, sulla scena del delitto, volantini che rivendicavano l'azione da parte dei talebani pakistani, infine si sono dileguati.
Il Ministro è stato trasportato immediatamente in ospedale, dove è giunto già senza vita.
Il motivo di questo barbaro omicidio è da ricercarsi nel fatto che Shahbaz Bhatti, cristia­no cattolico, era uno dei principali fautori dell'abolizione della Legge 295, la cosiddetta "Legge anti-blasfemia", per mezzo della quale vengono perseguitati ogni anno moltissimi cristiani.

I fondamentalisti islamici, che da quella legge traggono numerosi vantaggi, non vogliono che sia cancellata e per questo motivo il ministro Bhatti aveva ricevuto molte minacce di morte.
I talebani avevano già ucciso nel mese di gennaio il Governatore dello Stato del Punjab, Salmaan Taseer, che si era pronunciato a favore di una revisione della Legge 295.

Persino rapporti dei servizi segreti pakistani avevano avvertito di un imminente attacco a Shahbaz Bhatti, che si stava impegnando personalmente anche per la concessione della grazia ad Asia Bibi, condannata alla pena di morte proprio in base alla legge anti-blasfemia.
Pur cosciente del pericolo, il ministro, che aveva speso una vita in favore delle minoranze religiose del Pakistan, aveva dichiarato di non voler arretrare nel suo impegno, chiedendo preghiera per la sua vita.
Ora tutto il mondo cristiano piange per il sacrificio di Shahbaz Bhatti, definito apertamente un martire.

Fonte: La voce dei martiri

C'è da meravigliarsi sulla quantità di muri di separazione che si trovano ovunque nel mondo, non solo in Israele, dove esso è ancora in costruzione.
Perché Israele deve dare conto al tribunale dell'Aia per la costruzione di un muro che servirà come protezione dai kamikaze, mentre in altre nazioni vi sono dei muri di separazione per i quali i vari governi non rendono conto a nessuno, tanto meno ai propri cittadini?
Vorremmo invitarvi a fare un «viaggio attraverso i muri del mondo».

Il nostro viaggio inizia da un muro che separa il Messico dagli USA.
Perché gli americani lo hanno costruito?
In fin dei conti, nessuno dei tanti milioni di immigranti messicani negli USA ha mai compiuto attentati suicidi in ristoranti o autobus.
Muro tra Messico e USA

Il nostro viaggio continua all'altro capo del mondo, verso la Corea.
Fra Nord e Sud Corea c'è un muro che equivale a una linea di demarcazione, visto che è sorvegliato continuamente.
Da che cosa devono essere protetti gli abitanti di questi stati, che si definiscono tra l'altro un popolo unico?

Testimonianze

Camminare con Dio con la propria croce. 

Sulla riflessione "Prendere la propria croce" vorrei offrire la mia testimonianza, perché possa essere d'aiuto a tante coppie che cercano di diventare genitori.
L'Amore di Dio si è manifestato tra me e mio marito nella sofferenza: da tre giorni mio marito ha subito un intervento che ha concluso un anno abbondante di faticosi e umilianti controlli medici; nel quale ci hanno ufficializzato la nostra infertilità di coppia.
E' stato un giorno difficile, ma l'unione nella fede in Dio ci ha permesso di superare questo scoglio e di trovare una serenità interiore e una unione più forte tra di noi.
Tante volte i piani di Dio non sono i nostri e molte altre volte la Sua Grazia non è visibile all'occhio umano, almeno di primo acchito... non so quale sia il progetto di Dio per noi, so che nulla è impossibile a Lui e Lo ringrazio per la serenità che è riuscito ad infondere nel mio cuore... solo Dio sa cosa è bene per noi, per cui, io e mio marito, abbiamo deciso di fidarci di Lui!
Fatelo anche voi, portando con fiducia e serenità la vostra croce; noi abbiamo appena incominciato il nostro cammino...
Pace a tutti.

Leggi altre testimonianze
Una riflessione di Maurizio Mirandola.

Il caso di Asia Bibi ha scosso i e continua a scuotere le coscienze in tutto il mondo e ha avuto finalmente il merito di rivelare al grande pubblico il tema della Chiesa perseguitata, le migliaia e milioni di cristiani che ogni giorno nel mondo sono vittime di violenze e discriminazioni per il semplice fatto di credere nel Signore Gesù, anziché nel dio in cui crede la maggioranza della popolazione locale.
Un altro grande merito, anche se tragico, è stato quello di aver squarciato il velo di ipocrisia del Pakistan su questo tema.

Il caso Asia Bibi ha scatenato infatti una serie di eventi drammatici che hanno dimostrato, senza ombra di dubbio, come il Paese asiatico sia dominato dagli estremisti islamici e di come questi utilizzino la cosiddetta "legge sulla blasfemia" per colpire le minoranze religiose, specialmente quella cristiana.
L'improvviso interesse di tutto il mondo per Asia Bibi e la conseguente richiesta della grazia ha innervosito infatti i fondamentalisti musulmani che vedono nella sua condanna a morte la giusta pena per il "crimine" di aver diffamato Maometto.

Da qui una lunga serie di intimidazioni alle autorità pakistane, perché la grazia non venga concessa, culminate con l'omicidio in gennaio 2011 di Salmaan Taseer, il governatore del Punjab che si era pubblicamente espresso per la cancellazione della legge sulla blasfemia, e da ultimo con l'assassinio il 2 marzo 2011 del Ministro per i Problemi delle Minoranze del Pakistan, il cristiano Shahbaz Bhatti, il quale si batteva per lo stesso obiettivo e aveva preso particolarmente a cuore il caso della condanna a morte di Asia Bibi, considerato emblematico dell'ingiustizia di quella famigerata legge 295.
Molti Stati occidentali hanno spesso chiuso gli occhi sul pericolo dell'Islam radicale in Pakistan, considerato da sempre Paese "alleato".

In un discorso del 19 ottobre 2010, l'Ayatollah Ali-Hoseini Khamenei, suprema guida spirituale dell'Iran, ha messo in guardia i fedeli islamici iraniani contro "la rete di chiese domestiche cristiane che minacciano la fede islamica e che ingannano voi musulmani".
È la prima volta che un leader islamico iraniano ammette pubblicamente l'esistenza di un crescente movimento di chiese domestiche cristiane; dall'altro lato questo discorso rappresenta l'inizio di una fase di repressione del movimento stesso; infatti, a partire dal mese di ottobre scorso, si è verificata un'ondata di arresti in 24 città iraniane, comprese Teheran, Karaj, Isfahan, Ahwaz, Rasht, Anzali, Mashad e Yazd.

Le case dei cristiani sono state ispezionate e molti credenti interrogati e arrestati.
A quelli sono stati presentati loro dei documenti da firmare, in cui promettevano di non fare proselitismo cristiano e di non partecipare a riunioni di chiese domestiche.
I cristiani arrestati sono duramente interrogati e rilasciati su cauzione, con cifre che possono raggiungere anche i 25.000 euro.
L'aumento della pressione sulle chiese domestiche ha costretto alcuni pastori e membri di chiesa a fuggire dal Paese; quelli che rimangono possono essere facilmente accusati di apostasia; accusa che comporta la pena di morte.

Secondo fonti affidabili, nel novembre del 2010 il pastore Youcef Nardarkhani è stato condannato a morte per apostasia, per aver protestato contro una decisione del governo che gli imponeva di mandare il proprio figlio a imparare il Corano.
Ad oggi, non ci sono notizie circa lo stato attuale di Youcef; si suppone che sia stato giustiziato.
In Iran vi è una totale segretezza, per questi casi, per non allarmare l'opinione pubblica mondiale e per non dare occasione di iniziative diplomatiche.

Fonte: La voce dei martiri
Bambini tra le guerre e le violenze degli adulti. 

Guerre fratricide ed etniche, fomentate dai "paesi ricchi", usano i bambini per uccidere e per essere uccisi.
Gli Stati Uniti e i Paesi sviluppati sono i principali fornitori mondiali di armi, mentre i Paesi sotto sviluppati sono i grandi clienti che ne comprano il 63,2% della produzione mondiale.
La diffusione di armi ha causato indicibili sofferenze a milioni di bambini coinvolti nei conflitti.
Le armi usate hanno un impatto devastante non solo durante il periodo bellico, ma anche nei decenni successivi.

Per esempio, le mine di terra e il materiale inesploso costituiscono il pericolo più insidioso e persistente.
Bambini di almeno 68 Paesi vivono in mezzo alla contaminazione di oltre 110 milioni di mine di terra: Afganistan, Angola e Cambogia da soli possiedono 28 milioni di mine (rapporto ONU sull'effetto dei conflitti attuali sui bambini) e l'85% degli incidenti da mine nel mondo avviene in questi Stati.
L'Angola ha circa 10 milioni di mine ancora nel suo suolo, 70 mila persone amputate, di cui 8 mila sono bambini.

Una meditazione di Wìllem Glashouwer. 

Che cos'è la Teologia della Sostituzione? 
E perché crea gravi danni al nostro rapporto con Dio?

La Teologia della sostituzione non è solamente una falsa dottrina teologica o filosofica, è un peccato di fronte a Dio, perché trasforma Dio in un bugiardo.
La Teologia della sostituzione ha creato nei secoli un'atmosfera che ha reso possibile l'umiliazione, la negazione e la privazione dell'identità culturale e religiosa per milioni di Ebrei; che ha reso possibile la persecuzione e la conversione forzata al cristianesimo per moltissimi Ebrei; che ha fatto sì che un numero incredibile di Ebrei fossero picchiati, derubati, violentati, massacrati.
E anche oggi, dopo 2000 anni di vergognosa storia della "chiesa", la cristianità è quasi completamente indifferente quando gli Ebrei sono minacciati, persino quando l'estremismo islamico minaccia l'esistenza stessa dello stato di Israele; o, al massimo, la "cristianità" pronuncia quattro parole sul diritto degli Israeliani di vivere in pace nella Terra Promessa e di difendersi dagli attacchi omicidi del nemico.
Ma in realtà sostiene anche i nemici mortali di Israele, alcuni la chiamano "doppia solidarietà".

Un grave errore teologico.
Ma che cos'è la "Teologia della Sostituzione"?
Ronald E. Diprose la definisce come la concezione che "Israele è stato ripudiato da Dio ed è stato sostituito dalla Chiesa nello sviluppo del Suo Piano".
E R. Kendall Soulen afferma inoltre: "La Sostituzione è un problema teologico serio, perché minaccia di rendere l'esistenza del popolo ebraico una questione indifferente al Dio d'Israele".
Hanno entrambi ragione!
La "chiesa" è stata impegnata per secoli a insegnare come essa fosse la "Nuova Israele Spirituale" (invece non troverete questo termine da nessuna parte nella Bibbia), dal momento che la maggioranza dei Giudei aveva rifiutato Gesù.
La chiesa, invece, che aveva detto "sì" a Gesù era allora diventata l'autentico strumento di Dio - dice sempre la chiesa - attraverso la quale Dio stesso insegnava e governava il mondo per mezzo del suo Regno terreno.
E le incredibili e atroci persecuzioni degli Ebrei nella loro diaspora mondiale attraverso molti secoli sembravano proprio suggerire che a Dio non importasse nulla di loro; addirittura si pensava che queste persecuzioni fossero il giudizio di Dio sugli Ebrei, perché erano colpevoli di "deicidio" (che significa omicidio di Dio), come la chiesa chiamava la crocifissione di Gesù.

Perché la società odierna è diversa da come l'hanno immaginata i nostri antenati, da come la desideriamo noi e, principalmente, da come Dio l'aveva progettata?

Quello che viene riportato in seguito è la situazione della società negli Stati Uniti d'America, ma sicuramente rispecchia anche la situazione attuale in molte nazioni dell'Europa, nonché in altri parti del globo come Giappone, Repubblica Sud'Africana, Australia, etc..

Questa riflessione (ancora attuale) ha inizio da una domanda fatta da Jane Clayson ad Anne Graham (figlia del famoso evangelista Billy Graham), dopo l'attacco dell'11 settembre 2001, nel programma televisivo americano "Early Show".

Jane: "Come ha potuto Dio permettere che tutto questo avvenisse?".
Anne: "Credo che Dio sia profondamente addolorato da questo evento, come lo siamo noi, ma per anni non abbiamo smesso di dirgli di uscire dalle scuole, di uscire dal governo e di uscire dalle nostre vite.
E da gentiluomo che Lui è, credo che si sia ritirato in punta di piedi.
Come possiamo aspettarci che Dio ci conceda la Sua benedizione e la Sua protezione, se esigiamo che ci lasci in pace?

Per esempio, Madeline Murray O'Hare aveva protestato perché non voleva che si facesse la preghiera nelle scuole.
E noi abbiamo detto: OK.

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