Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Antisemitismo, Antisionismo, Antigiudaismo, odio contro Israele: sono le diverse facce di un'offensiva contro Israele, che sempre più si sta facendo strada nel mondo, oggi.
Noi da che parte stiamo?
La Bibbia è molto chiara al riguardo: "...Infatti così parla il SIGNORE degli eserciti: "È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell'occhio suo"" (Zaccaria 2:8).
E' con un profondo senso di urgenza che ho sentito il dovere di riprendere quello che ritengo un manifesto universale contro l'Antisemitismo.

Il documento è stato pubblicato sul quotidiano israeliano Ha-Aretz, il 31 agosto 2001, ad opera di un gruppo di cristiani tedeschi, ed è stato da noi tradotto e pubblicato sul n. 3/2002 di UominI Nuovi.
E' necessaria infatti la massima chiarezza sulla posizione che, anche come cristiani, dobbiamo avere in accordo alla Parola di Dio, verso Israele.
L'Antisemitismo, l'Antisionismo, l'Antigiudaismo e l' odio contro Israele stanno crescendo a livello mondiale in modo spaventevole.

Nel Medio Oriente, in Europa, in Germania..., non sono altro che espressioni diverse dell'odio eterno contro gli Ebrei.
Le conseguenze sono devastanti e catastrofiche, mettono a repentaglio ciascun Ebreo proprio nella sua esistenza, il popolo ebraico, lo Stato d'Israele e la loro madrepatria.
Nello stesso tempo, distruggono l'umanità intera; sono una minaccia per la pace e un pericolo per la cristianità.

Una riflessione su un tema sempre attuale. 

L’embrione detto in termini semplici è il frutto concepito dall'unione del seme maschile e l’ovulo femminile.
Se si uccide una persona a ottant'anni, a vent'anni, a sei mesi o in stato embrionale, contrariamente a come ci vogliono far credere, è in ogni caso un omicidio! (anche se di omicidi legalizzati ormai, tra aborti ed eutanasie, ne abbiamo perso il conto).
E se lunghi e approfonditi studi e costose ricerche hanno convinto i più grandi cervelloni del nostro tempo a identificare i virus come esseri viventi, tanto più un embrione, che non è di certo una muffa!

L’embrione, in natura nell'utero della donna, viene protetto dalla madre; fuori dalla donna, viene protetto da leggi umane esistenti e, appunto, perché umane hanno bisogno di essere perfezionate, ma che di sicuro non tolgono a nessuno la gioia di avere un bambino.
Tolta la legge chi proteggerà l’embrione da coloro che lo voglio fare a fettine?

In Africa muoiono ancora bambini infetti dal virus HIV. 

L'occidente sta ottenendo risultati incoraggianti nella riduzione del tasso di mortalità per AIDS, ma in Africa si continua ancora a morire.
Dei 33 milioni di persone che nel mondo sono attualmente infette dal virus HIV, più dell'85% vive nell'Africa sub sahariana.
E mentre nuove sostanze chimiche, chiamate "inibitori della proteasi", stanno prolungando la vita di molti occidentali, la maggior parte della popolazione africana non può permettersene il costo.

Lì la malattia colpisce prevalentemente giovani adulti in età lavorativa, causando danni ingenti al potenziale economico del continente.
Ma quello che è ancora più tragico delle perdite economiche è il tributo che l'AIDS sta esigendo sui bambini africani.
Quelli che soffrono di più, come in altri casi, sono sempre i bambini.

Una meditazione di Silvia Baldi Cucchiara. 

Balaam e Balac, ovvero del benedire o maledire Israele.
Atterrito dalle vittorie conseguite dal popolo di Israele e dal loro grande numero, Balac, Re di Moab, l'attuale Giordania, chiamò Balaam di Madian, figlio dell'indovino Beor (Giosuè 13:22): "Ecco, un popolo è uscito dall'Egitto; esso ricopre la faccia della terra e si è stabilito di fronte a me; vieni dunque, te ne prego, e maledicimi questo popolo, poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo e potrò cacciarlo via dal paese; poiché so che chi tu benedici è benedetto, e chi tu maledici è maledetto" (Numeri 22:5-6).

Così gli anziani di Moab e di Madian andarono dall'indovino e questi rispose loro: "Alloggiate qui stanotte; e vi darò la risposta secondo quello che mi dirà il Signore" (Numeri 22:8).
Si trattava per certo di un indovino molto particolare che comunicava realmente con Dio e che doveva essere rivestito di una forte autorità, infatti colui che benediceva veniva benedetto e colui che malediceva veniva maledetto.
Balaam trascorse tutta la notte in preghiera e infine Dio gli rispose con grande chiarezza: "Tu non andrai con loro; non maledirai quel popolo perché è benedetto" (Numeri 22:12).

Una Riflessione di Romolo Giovanardi. 

"Ecco colui che protegge Israele non sonnecchierà ne dormirà" (Salmo 121:4).
"Così parla il Signore, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle, perché siano luce alla notte; che solleva il mare in modo che ne mugghiano le onde; colui che ha nome "Il Signore degli eserciti": Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me, allora anche la discendenza di Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza" (Geremia 31:35-36).
Il piano di Dio per Israele e la sua esistenza sono collegati alle leggi che regolano, dall'inizio dei tempi, il cielo e la terra.

Sole, luna, stelle, giorno, notte... l'universo intero fa da cornice a questo piano eterno, e Israele, un piccolo punto sulla carta geografica, scandisce le ore di Dio.
Tanti sono i fuochi accesi in tutto il mondo cristiano, formati da persone che hanno compreso come, ciò che Dio ama, inevitabilmente, debba essere amato anche dai Suoi figli, con quel tipo di amore "agape", che vuole il bene dell'altro.
È la comprensione del ruolo degli Ebrei nella Scrittura che fa nascere in noi questo tipo di amore; ci permette di conoscere più in profondità come, innestati in Cristo, possiamo godere di tutte le benedizioni, prima riservate a loro, e far sì che ci rendiamo conto del debito di riconoscenza che abbiamo verso questo popolo.

Un approfondimento di Wìllem Glashouwer. 

Chi è Israele? Chi è la Chiesa? 
Derek Prince, studioso della Bibbia e del popolo di Israele, da poco scomparso, ha spiegato in modo chiaro e illuminante questi argomenti nel suo libro "Prophetic Destinies" (Destini profetici).

Giudeo
Il nome "Giudeo" compare circa 200 volte nel Nuovo Testamento, e significa sempre un membro della nazione di Israele, della razza ebraica.
La parola "Giudeo" è derivata da "Giuda", una delle tribù di Israele; questo vocabolo significa in ebraico "lode" o "ringraziamento"; quindi il nome "Giudeo" significa "qualcuno che loda Dio".

L'unico luogo del Nuovo Testamento dove Paolo usa il termine "Giudeo" in una accezione restrittiva è nella Lettera ai Romani 2:28-29: "Giudeo infatti non è colui che è tale all'esterno, e la circoncisione non è quella esterna, nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio".
In questa circostanza Paolo sta descrivendo il significato ebraico della parola "Giudeo"; spiega che non è sufficiente essere un Giudeo solo esteriormente.
Un vero Giudeo deve possedere quella predisposizione del cuore che gli permette di lodare Dio, e che gli fa guadagnare a sua volta la lode da parte di Dio.

False accuse di blasfemia. 
In Pakistan la legge 295 sulla blasfemia è spesso manipolata contro cristiani innocenti, coinvolti in dispute con musulmani sulla proprietà o su altri argomenti.
Anche se il caso di Asia Bibi ha ricevuto l'attenuazione internazionale come prima donna pakistana a ricevere una sentenza di morte sulla base della legge 295, c'è un altro giovane cristiano che è in carcere con accuse di blasfemia dal primo luglio 2009.
Imran Ghafur ha ricevuto una condanna all'ergastolo nel gennaio del 2010 per avere, secondo l'accusa, dissacrato un Corano.

Nel 2009 Imran lavorava nella piccola bottega della sua famiglia a Faisalabad, e per i 15 anni pre­cedenti il suo vicino musulmano, Haji Liaqat Abdul Ghafoor, ave­va gestito un piccolo negozio di ferramenta proprio alla porta ac­canto.
Haji Liaqat era un musul­mano devoto che si opponeva du­ramente ai cristiani, specialmente a Imran, a suo padre e a suo fra­tello.
Il primo luglio 2009 Haji Liaqat vide Imran bruciare alcuni fogli nel suo negozio, e lo accu­sò di aver bruciato le pagine del Corano.

Cominciò a gridare che Imran aveva dissacrato il Corano e che aveva bestemmiato l'Islam e Maometto.
Una folla di mu­sulmani inferociti, senza sapere nulla di ciò che era accaduto, ha attaccato Imran, picchiandolo selvaggiamente; hanno distrutto e razziato il suo negozio e poi lo hanno consegnato alla polizia.
I vicini descrivono Haji Liaqat come un musulmano fanatico, che fa parte di un gruppo di militanti estremisti islamici.
La polizia, tempo dopo, lo ha accusato di aver indebitamen­te utilizzato un altoparlante di una moschea per aizzare la folla che si era radunata.

Dopo l'arresto di Imran, la folla continuava a crescere davanti alla stazione di polizia; cominciaro­no a gridare in coro: "Impicca co­lui che dissacra il sacro Corano; i cristiani sono cani!".
Infine Imran fu condannato all'er­gastolo e a una multa di 100.000 rupie, circa 1.200 dollari ameri­cani.
La Missione per la Chiesa Perseguitata ha aiutato la fami­glia di Imran, e lo scorso anno gli ha procurato anche un nuovo avvocato, che ha redatto l'istan­za di appello alla Corte supre­ma contro la sentenza.
Da due anni del il suo arresto, Imran è rinchiuso nella Prigione centrale di Faisalabad.

Una confutazione di Antonio Strigari. 

Le menzogne nel libro "Il Codice da Vinci", di Dan Brown.
Come tutte le costruzioni che si fondano sulla sabbia sono destinate a crollare, così le menzogne, le mezze verità o le dicerie devianti dalla verità.
Certo chi appartiene a Dio sarà dalla stesso custodito nella via della verità e della salvezza.
"Il Signore sa trarre i pii dalla tentazione e riserbare gli ingiusti ad esser puniti nel giorno del giudizio" (2Pietro 2:9).

Esaminiamo solo un piccolo passo del libro di Brown.
In esso troveremo:
1. una menzogna;
2. un fatto storico "vero" (nella parte espressa), ma, come vedremo, deviante dalla verità per l'incompletezza di approfondimento dello stesso.

Nel libro in questione è scritto:
"Sophie ne aveva sentito parlare soltanto perché vi era stato scritto il Credo, che era chiamato anche Credo niceno.
A quella riunione, continuò Teabing, si discussero molti aspetti del cristianesimo, che furono decisi attraverso un voto: la data della Pasqua, il ruolo dei vescovi, l'amministrazione dei sacramenti e, naturalmente, la divinità di Gesù.
«Non capisco. La sua divinità?», domandò Sophie.
«Mia cara», spiegò Teabing, «fino a quel momento storico, Gesù era visto dai suoi seguaci come un profeta mortale, un uomo grande e potente, ma pur sempre un uomo, un mortale».
«Non il Figlio di Dio?», replicò Sophie.
«No», disse Teabing, «lo statuto di Gesù come "Figlio di Dio" è stato ufficialmente proposto e votato dal concilio di Nicea».
«Un attimo; lei mi dice che la divinità di Gesù è stata il risultato di un voto?», domandò di nuovo Sophie.
«E per di più, un voto con una maggioranza assai ristretta», aggiunse Teabing.
«Comunque, stabilire la divinità di Cristo fu un passo cruciale per l'ulteriore unificazione tra l'Impero Romano e il nuovo potere con sede nel Vaticano.
Appoggiando ufficialmente Gesù come Figlio di Dio, Costantino lo ha trasformato in una divinità che esiste al di fuori del mondo, un'entità il cui potere non si può contraddire.
Questo non solo impediva ulteriori sfide del paganesimo al cristianesimo, ma adesso i seguaci di Cristo potevano salvarsi solo attraverso la via che era stata stabilita come sacra: la Chiesa Cattolica Romana».

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