Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Una Riflessione di Romolo Giovanardi. 

"Ecco colui che protegge Israele non sonnecchierà ne dormirà" (Salmo 121:4).
"Così parla il Signore, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle, perché siano luce alla notte; che solleva il mare in modo che ne mugghiano le onde; colui che ha nome "Il Signore degli eserciti": Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me, allora anche la discendenza di Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza" (Geremia 31:35-36).
Il piano di Dio per Israele e la sua esistenza sono collegati alle leggi che regolano, dall'inizio dei tempi, il cielo e la terra.

Sole, luna, stelle, giorno, notte... l'universo intero fa da cornice a questo piano eterno, e Israele, un piccolo punto sulla carta geografica, scandisce le ore di Dio.
Tanti sono i fuochi accesi in tutto il mondo cristiano, formati da persone che hanno compreso come, ciò che Dio ama, inevitabilmente, debba essere amato anche dai Suoi figli, con quel tipo di amore "agape", che vuole il bene dell'altro.
È la comprensione del ruolo degli Ebrei nella Scrittura che fa nascere in noi questo tipo di amore; ci permette di conoscere più in profondità come, innestati in Cristo, possiamo godere di tutte le benedizioni, prima riservate a loro, e far sì che ci rendiamo conto del debito di riconoscenza che abbiamo verso questo popolo.

Un approfondimento di Wìllem Glashouwer. 

Chi è Israele? Chi è la Chiesa? 
Derek Prince, studioso della Bibbia e del popolo di Israele, da poco scomparso, ha spiegato in modo chiaro e illuminante questi argomenti nel suo libro "Prophetic Destinies" (Destini profetici).

Giudeo
Il nome "Giudeo" compare circa 200 volte nel Nuovo Testamento, e significa sempre un membro della nazione di Israele, della razza ebraica.
La parola "Giudeo" è derivata da "Giuda", una delle tribù di Israele; questo vocabolo significa in ebraico "lode" o "ringraziamento"; quindi il nome "Giudeo" significa "qualcuno che loda Dio".

L'unico luogo del Nuovo Testamento dove Paolo usa il termine "Giudeo" in una accezione restrittiva è nella Lettera ai Romani 2:28-29: "Giudeo infatti non è colui che è tale all'esterno, e la circoncisione non è quella esterna, nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio".
In questa circostanza Paolo sta descrivendo il significato ebraico della parola "Giudeo"; spiega che non è sufficiente essere un Giudeo solo esteriormente.
Un vero Giudeo deve possedere quella predisposizione del cuore che gli permette di lodare Dio, e che gli fa guadagnare a sua volta la lode da parte di Dio.

False accuse di blasfemia. 
In Pakistan la legge 295 sulla blasfemia è spesso manipolata contro cristiani innocenti, coinvolti in dispute con musulmani sulla proprietà o su altri argomenti.
Anche se il caso di Asia Bibi ha ricevuto l'attenuazione internazionale come prima donna pakistana a ricevere una sentenza di morte sulla base della legge 295, c'è un altro giovane cristiano che è in carcere con accuse di blasfemia dal primo luglio 2009.
Imran Ghafur ha ricevuto una condanna all'ergastolo nel gennaio del 2010 per avere, secondo l'accusa, dissacrato un Corano.

Nel 2009 Imran lavorava nella piccola bottega della sua famiglia a Faisalabad, e per i 15 anni pre­cedenti il suo vicino musulmano, Haji Liaqat Abdul Ghafoor, ave­va gestito un piccolo negozio di ferramenta proprio alla porta ac­canto.
Haji Liaqat era un musul­mano devoto che si opponeva du­ramente ai cristiani, specialmente a Imran, a suo padre e a suo fra­tello.
Il primo luglio 2009 Haji Liaqat vide Imran bruciare alcuni fogli nel suo negozio, e lo accu­sò di aver bruciato le pagine del Corano.

Cominciò a gridare che Imran aveva dissacrato il Corano e che aveva bestemmiato l'Islam e Maometto.
Una folla di mu­sulmani inferociti, senza sapere nulla di ciò che era accaduto, ha attaccato Imran, picchiandolo selvaggiamente; hanno distrutto e razziato il suo negozio e poi lo hanno consegnato alla polizia.
I vicini descrivono Haji Liaqat come un musulmano fanatico, che fa parte di un gruppo di militanti estremisti islamici.
La polizia, tempo dopo, lo ha accusato di aver indebitamen­te utilizzato un altoparlante di una moschea per aizzare la folla che si era radunata.

Dopo l'arresto di Imran, la folla continuava a crescere davanti alla stazione di polizia; cominciaro­no a gridare in coro: "Impicca co­lui che dissacra il sacro Corano; i cristiani sono cani!".
Infine Imran fu condannato all'er­gastolo e a una multa di 100.000 rupie, circa 1.200 dollari ameri­cani.
La Missione per la Chiesa Perseguitata ha aiutato la fami­glia di Imran, e lo scorso anno gli ha procurato anche un nuovo avvocato, che ha redatto l'istan­za di appello alla Corte supre­ma contro la sentenza.
Da due anni del il suo arresto, Imran è rinchiuso nella Prigione centrale di Faisalabad.

Una confutazione di Antonio Strigari. 

Le menzogne nel libro "Il Codice da Vinci", di Dan Brown.
Come tutte le costruzioni che si fondano sulla sabbia sono destinate a crollare, così le menzogne, le mezze verità o le dicerie devianti dalla verità.
Certo chi appartiene a Dio sarà dalla stesso custodito nella via della verità e della salvezza.
"Il Signore sa trarre i pii dalla tentazione e riserbare gli ingiusti ad esser puniti nel giorno del giudizio" (2Pietro 2:9).

Esaminiamo solo un piccolo passo del libro di Brown.
In esso troveremo:
1. una menzogna;
2. un fatto storico "vero" (nella parte espressa), ma, come vedremo, deviante dalla verità per l'incompletezza di approfondimento dello stesso.

Nel libro in questione è scritto:
"Sophie ne aveva sentito parlare soltanto perché vi era stato scritto il Credo, che era chiamato anche Credo niceno.
A quella riunione, continuò Teabing, si discussero molti aspetti del cristianesimo, che furono decisi attraverso un voto: la data della Pasqua, il ruolo dei vescovi, l'amministrazione dei sacramenti e, naturalmente, la divinità di Gesù.
«Non capisco. La sua divinità?», domandò Sophie.
«Mia cara», spiegò Teabing, «fino a quel momento storico, Gesù era visto dai suoi seguaci come un profeta mortale, un uomo grande e potente, ma pur sempre un uomo, un mortale».
«Non il Figlio di Dio?», replicò Sophie.
«No», disse Teabing, «lo statuto di Gesù come "Figlio di Dio" è stato ufficialmente proposto e votato dal concilio di Nicea».
«Un attimo; lei mi dice che la divinità di Gesù è stata il risultato di un voto?», domandò di nuovo Sophie.
«E per di più, un voto con una maggioranza assai ristretta», aggiunse Teabing.
«Comunque, stabilire la divinità di Cristo fu un passo cruciale per l'ulteriore unificazione tra l'Impero Romano e il nuovo potere con sede nel Vaticano.
Appoggiando ufficialmente Gesù come Figlio di Dio, Costantino lo ha trasformato in una divinità che esiste al di fuori del mondo, un'entità il cui potere non si può contraddire.
Questo non solo impediva ulteriori sfide del paganesimo al cristianesimo, ma adesso i seguaci di Cristo potevano salvarsi solo attraverso la via che era stata stabilita come sacra: la Chiesa Cattolica Romana».

Isha e Isham erano molto uni­ti alla loro mamma, prima che fosse imprigionata sotto l'ac­cusa di blasfemia, ma ora l'hanno vista solo poche volte, dal suo arre­sto avvenuto nel giugno del 2009.
"La mamma ci ama" dice Isham a un collaboratore della Missione per la Chiesa Perseguitata, "lei ci portava al bazar, e io la aiutavo nei lavori domestici di tutti i giorni, come pulire o altri semplici com­piti che potevo eseguire.
Lei ci aiutava sempre a prepararci per la scuola prima di recarsi al lavoro".
Isha, che ha 12 anni, e Isham, che ne ha 8, stanno vivendo senza la loro mamma da più di due anni, e l'hanno vista una sola volta dal­lo scorso marzo.

Mentre le figlie di Asia Bibi pregano per la sua scarcerazione, lei siede da sola in una cella di poco più di un metro e mezzo per due, condannata alla pena di morte e aspettando una possibile esecuzione.
Il suo "cri­mine" è stato quello di dire la ve­rità sulla propria fede.
Asia è una normale cristiana pakistana, una raccoglitrice di frutta, ma è un col­legamento vitale nel piano di Dio per portare la Sua verità al Paki­stan e al mondo intero.
Nel Pakistan di oggi, i musulma­ni militanti vedono Asia e altri coraggiosi cristiani pakistani come blasfemi.
Loro si sentono insultati e offesi dalla verità del Vangelo, e pensa­no di servire Allah bruciando chiese o imprigionando e uccidendo cristiani.

Prendiamo in considerazione la Turchia, perché, secondo la Parola di Dio, sarà una nazione influente negli ultimi tempi, quelli che precederanno la Seconda Venuta di Gesù in terra, che avrà un ruolo importante nei confronti anche di Israele.
Il passo più rilevante, dove viene considerata la Turchia, è in  Ezechiele capitoli 38 e 39.
Il nome Turchia non è menzionato nella Bibbia per il solo fatto che nel periodo, quando i profeti hanno scritto, non esisteva come nazione, così come la conosciamo oggi; mentre viene menzionata con i nomi antichi, che si davano a quella regione dell'Asia Minore, dove ora esiste.

La Turchia era una volta il centro dell’impero Ottomano ed è stata fondata come repubblica secolare (laica) nel 1923 dal leader nazionalista Kemal Ataturk, che ne divenne il primo Presidente; carica che mantenne fino alla morte.
Sotto la sua guida il paese venne formalmente trasformato in uno stato moderno e secolare, sullo stampo delle democrazie occidentali.

Nel 1952 la Turchia entrò a far parte della NATO, diventando uno dei paesi cardine dell'alleanza, con un esercito convenzionale secondo, tra i paesi membri, soltanto a quello degli USA.
L'esercito turco ha giocato un ruolo centrale nella storia moderna della Turchia, assumendo il ruolo di custode ultimo dei principi di laicità ed occidentalità, arrivando ad interrompere la dinamica parlamentare con ben tre colpi di stato (1960, 1971, 1980), seguiti da brevi governi militari.

Una Meditazione di Willem Glashouwer. 

"Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto: Il liberatore verrà da Sion.
Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati" (Romani 11:25-27).

I cristiani si chiedono di frequente se sia necessario proclamare il Vangelo a Israele.
Dovrebbero essere mandati missionari dagli Ebrei?
Trascuriamo un fatto importante se non cerchiamo di portare gli Ebrei alla fede in Gesù Cristo?
In tutti i secoli ci sono stati Ebrei che hanno creduto in Gesù, ma la maggior parte degli Ebrei non ha creduto in lui; Gesù viene considerato un importante rabbino ebreo, ma non il Figlio di Dio che mori per i peccati del mondo e quindi anche per i peccati di Israele.
Però, nel giorno di Pentecoste, circa 3.000 Ebrei credettero e furono battezzati (Atti 2:41).

La Nigeria è lo stato più popoloso dell’Africa con una popolazione di 162,4 milioni di abitanti (Fonte:Nazioni Unite 2011). 
Passata da un colpo di stato all'altro, è tornata al governo civile nel 1999.
Da allora c’è stato un incremento di violenza da parte di militanti dei diversi gruppi etnici (ce ne sono circa 250 in Nigeria) e religiosi.
Migliaia di persone sono morte durante gli ultimi anni a causa delle rivalità etniche e religiose.
Nel 2000 l’imposizione della legge islamica della Sharia in diversi stati del nord ha causato divisioni nella popolazione, morte di centinaia di persone e fuga di migliaia di cristiani dal loro posto di origine.

In particolare, la Nigeria è stata colpita da un’ondata di violenza contro la comunità cristiana da parte del gruppo islamico militante Boko Haram, il cui scopo principale, sin dalla sua formazione, è quello di rovesciare il governo in carica e creare uno stato islamico in cui applicare la legge della Sharia.
I seguaci di questo movimento considerano “trasgressori” tutti coloro che non vivono secondo quello che Allah ha rivelato, promuovendo una versione dell’Islam che considera “haram”, cioè proibito, per i musulmani, prendere parte a qualsiasi attività politica e sociale associata con la società occidentale.

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