Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Una meditazione di Norbert Lieth. 

La via del dolore del popolo ebraico non è ancora terminata.
L'Olocausto ebbe fine più di sessant'anni fa, ma l'impressione di questo orribile passato pesa ancora sulla scena mondiale.
Si tratta di un evento storico che non può essere dimenticato, eppure sembra che il suo insegnamento non sia ancora stato appreso.

Asaf, già in epoca antica, parlava di questo problema in preghiera davanti a Dio, dicendogli fra l'altro: "...dicono: venite, distruggiamoli come nazione e il nome d'Israele non sia più ricordato" (SaImo 83:5).
Anche oggi si prova più simpatia per i nemici di Israele che per il popolo del Patto di Dio.
Così, la deputata britannica Jenny Tonge ha espresso come segue la propria comprensione per gli attentatori suicidi: "Credo che vivendo in una situazione come quella, e lo dico con considerazione, anche io oserei diventarlo (un'attentatrice suicida, N.d.R.)".
Una mostra speciale nella casa di Anna Frank, ad Amsterdam, ha sconvolto in modo particolare i visitatori israeliani: in un breve filmato si vede un poster che rappresenta il premier israeliano Ariel Sharon con i baffi, gli stessi di Adolf Hitler, raffigurato accanto a lui.

Meditazioni

Una Meditazione di Antonio Strigari. 

Oggi è di moda: 
1) promuovere e sostenere tutto ciò che la sana morale contenuta nella Parola di Dio condanna;
2) ritenere lecito ogni comportamento come affermano molti "saggi" opinionisti, attingendo alla loro personalissima morale!
Sono d’accordo che ognuno può vivere come vuole (a condizione che non si faccia male ad altri!), ma proporre a tutti certi modi di vivere contrari alla natura come regola giusta, lecita e morale mi sembra sia proprio il colmo dell’aberrazione.
Disdegnando e ritenendo superata la Bibbia, i "saggi e gli intelligenti del mondo di oggi" si mostrano come maestri di una nuova scuola e propongono un nuovo cammino nelle nefandezze e nelle tenebre del peccato, anziché nella luce.
Se si parla loro di "Luce" essi rispondono: "Cos'è la Luce?".
Si sono allontanati dalle tre cose essenziali che caratterizzano un vero uomo: la Via, la Verità e la Vita.
Loro non sanno (e non possono saperlo) che queste tre parole identificano il solo "Vero uomo", Gesù Cristo, immagine e splendore del Vero Dio.
Pure, senza ombra di dubbio, un giorno si troveranno davanti al giusto Giudice che oggi si offre loro come Salvatore!
Volesse Iddio che, per un istante, scendessero dal loro traballante scanno pestilenziale e riconoscessero che il loro modo di vivere offende ed uccide la loro stessa dignità di persona e principalmente la loro anima!
In molti casi il loro modo di vivere non solo è condannato da Dio, ma anche dalla natura!

Wally Magdangal, un testimone di Cristo.  

Il mio nome completo è Oswaldo Magdangal, ma fra i cristiani in Arabia Saudita sono più conosciuto come "pastore Wally".
Insieme a mia moglie ho trascorso 10 anni in Arabia Saudita.
Il 14 ottobre del 1992, la Mutawa riuscì a rintracciarmi.
Forse non tutti sanno cos'è la Mutawa: è la polizia di sicurezza religiosa dei paesi islamici; i suoi ufficiali sono paragonabili ai farisei del tempo di Gesù: dovrebbero essere dottori della legge, esperti che applicano la legge, ma Gesù li chiamava "ipocriti" e "sepolcri imbiancati".
Ciò che valeva per i farisei di allora vale anche per quelli della Mutawa di oggi.

Nell'ottobre 1992, dunque, la Mutawa venne a sapere dove mi trovavo, tramite un credente filippino (così almeno pensavo allora, ma ora dubito molto della sua esperienza cristiana).
In ogni modo era stato per anni insieme a noi e mi era molto vicino; lo consideravo più che un fratello. Qualche giorno prima del mio arresto, lo vidi uscire da una moschea, lo avvicinai e gli chiesi: "Non avrei mai immaginato che fossi musulmano".
Mi disse: "Lo sono già da un po di tempo".
Qualche giorno dopo quell'incontro, fui arrestato insieme ad un altro fratello, con l'accusa di bestemmia e di sovversione, i due capi d'imputazione con i quali potevano giustificare la nostra esecuzione per impiccagione.

Per gli uomini in Arabia Saudita esistono due modi per essere messi a morte: decapitazione o impiccagione.
La decapitazione è riservata ai criminali, stupratori, omicidi, trafficanti di droga ecc.; la forca invece viene riservata ai bestemmiatori e ai sovversivi.
Noi dunque dovevamo essere impiccati il 25 dicembre del 1992.
In quegli anni usavamo la massima prudenza: prima dei culti i fratelli entravano in momenti prestabiliti, durante il corso della riunione, ognuno aveva il suo preciso momento di arrivo.

A volte eravamo molto rigidi: chi non arrivava al momento prestabilito non poteva più entrare e doveva ritornare la settimana successiva.
Qualche volta facevamo entrare anche i ritardatari, ma mai se prima non avessero telefonato, scritto una lettera o avvertito per tempo che non sarebbero venuti in orario.
Chi suonava doveva comporre un codice al citofono.
Quando la Mutawa entrò conosceva il nostro codice a causa della spia.
Pochi giorni prima dell'irruzione il Signore ci aveva già dato una chiara indicazione che saremmo stati perseguitati.

Testimonianze

La Testimonianza di Patrizia Eydallin. 

Come era la mia vita prima di incontrare Gesù? 
INFELICE, SOLA, NON SERENA, TEMPESTOSA, SENZA META...
Come mi sono accorta di aver bisogno di Gesù?
In realtà ho sempre pensato che Gesù poteva aiutarmi, mia mamma lo diceva sempre quando ero piccola.
Ma la cosa era velata da indurmi a provare altre strade: pranoterapia, carte, massaggi, riflessologia.
Cercavo cose, aiuti che non ho mai trovato, fino a quando incontrai Gesù nella Sua Parola, la Bibbia, che mi aperse gli occhi del cuore, dandomi pace... perché Lui è pace!
Quando conosci una persona che ti trasmette quello che è, il suo amore, ciò che ha fatto per te, la sua consolazione e... tanto altro, non puoi fare a meno di accoglierlo.
Accogliendolo nel mio cuore (accettandolo), Egli si rivelò a me.
Il mio bisogno, quello che stavo cercando, fu esaudito per grazia Sua.
Riconoscente per ciò che ho ricevuto non ho potuto fare a meno di amarlo.

Come ho dedicato la mia vita a Gesù?
Senza compromessi!
La prima cosa fu di essere indifferente alle ingiurie, prese in giro, critiche, scoraggiamenti e quant'altro, di qualsiasi persona o parente: "...chi ama padre e madre più di me non è degno di me".
Questo vuol dire che li amerai ancora di più, ma il signore avrà sempre il primo posto, perchè quando è entrato nel tuo cuore, nella tua anima, non puoi escluderlo più; è diventato importante, essenziale, ricordandoti come stavi male prima della conversione.
La croce è il centro della tua salvezza, liberazione e pace!
Ora dedico la mia vita al Signore della mia vita, testimoniando quello che ha fatto per me a chi già crede, ma sopratutto a chi ancora non lo conosce: nella vita di ogni giorno, nel lavoro, evangelizzando, scrivendo ciò che mi mette in cuore, donando libri che parlano di lui e Bibbie; perchè possano conoscerlo ed essere da Lui toccati.
Vado anche a trovare chi soffre, dandogli speranza reale, parlando di Gesù: chi Lui è e cosa fa in noi; non illusioni o religione, ma Gesù che opera nei cuori.

La differenza che Gesù ha fatto nella mia vita?
Mi ha reso un'altra persona, in primo luogo salvata.
Ora so di avere un Padre in cielo, sono diventata una Sua figliuola, e nessuno può mutare questa realtà. Gesù è morto per darmi la vita.
Egli disse per coloro che Lo avrebbero accettato: "... e nessuno li rapirà dalla mia mano" (Giovanni:10:28).
E' poco? Ditemi che cosa c'è di più...!
Chiedi anche tu a Gesù di perdonarti e di entrare nella tua vita, per darti la Sua e la Nuova Nascita, indispensabile per essere salvati (Giovanni cap.3).
Dio dice: "Li attiravo con corde di umana gentilezze, con legami d'amore; ero per loro come chi solleva il giogo dal loro collo, e mi piegavo per dare loro da mangiare..." (Osea 11:4) .
Questo è il cuore di Dio.
Vi abbraccio. Dio vi benedica!

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Testimonianze

Una Testimonianza di Antonio Strigari. 

Mi ero convertito a Gesù Cristo da poco tempo quando mi trovai a parlare con un fratello di una donna che vive in un paesino della nostra regione “in odore di Santità”, per la maggior parte della gente.
Quella donna porta “stimmate”, che compaiono nella settimana santa e sanguinano, e compie strani prodigi e strani miracoli; dico “strani” perché al momento non mi risulta che abbia compiuto dei miracoli di guarigione “perfetti”, come sono quelli che compie il Signore; sta scritto, infatti: "Ogni buona cosa data e ogni dono perfetto vien dal cielo e scende dal Padre dei lumi, nel quale non vi è mutamento né ombra di variazione" (Giacomo 1:17).

Di quella donna si raccontano molte cose prodigiose, come il mettersi in contatto con gli spiriti dei defunti, leggere il pensiero altrui ed altro.
Pur avendo poca conoscenza delle Sacre Scritture, quel po’ che sapevo mi bastava per capire che tutto di quella donna contrastava con esse.
Nelle Sacre Scritture, Iddio proibisce agli uomini di rivolgersi agli spiriti dei defunti, infatti, possiamo leggere nel libro del Deuteronomio al Cap. 18 i seguenti versetti: "Quando sarai entrato nella terra che il Signore Dio tuo ti darà, guardati dall'imitare le abominazioni di quei popoli.
Non si trovi in te chi pretenda purificare il figlio suo o la figlia facendoli passare per il fuoco, o chi interroghi gli stregoni, o guardi ai sogni ed ai presagi; non vi sia chi faccia sortilegi o incantesimi, ne chi consulti i maghi o gli indovini, o cerchi sapere dai morti la verità.
Tutte queste cose, il Signore le ha in abominazione, e per queste tali scelleratezze distruggerà quei popoli al tuo arrivo. Sarai senza colpa e senza macchia rispetto al Signore Dio tuo.
Queste nazioni, la cui terra tu possederai, danno retta agli aùguri ed agli indovini; ma tu fosti educato ben altrimenti dal Signore Dio tuo".
Un destino crudele è riservato agli indovini e a chi ci si rivolge!

Evangelizzazione

Un messaggio di Enea. 

Vorrei che tutte le persone del mondo potessero conoscere personalmente il Signore.
Ma forse è troppo desiderare una simile cosa!
Sapete, non parlo di un Signore qualunque, ma di quello che ha creato il cielo e la terra, quello che fa sorgere e tramontare il sole, quello che può scaldare il cuore di tutti ed in particolare di te che leggi e ascolti la Sua voce.
Questo Signore ha un nome: GESU’.
Anch’io ho dovuto scegliere di dargli il mio cuore.
So che Gesù vuole entrare nella tua e nella mia vita, per farci vivere.
Possiamo vivere una vita in (dentro) Gesù, perché Lui vuole il meglio per noi tutti.
Non c’è da aver paura o dubbi, o forse è meglio averne per cercare la verità.
E la verità è Gesù.
Se lo cerchiamo con tutto il cuore, con tutto noi stessi lo troviamo, perché Lui si vuole fare trovare.
In Lui c’è perdono, c’è compassione, c’è amore, c’è la vita....
Non riusciamo a perdonare qualcuno?
In Gesù troviamo la forza giusta per farlo.... per perdonare, per amare, per vivere.
Dio non ci negherà quello che ci serve per avere un buon rapporto con Lui, e con il nostro prossimo.
Egli vuole fare cose belle con noi.... se noi lo vogliamo.
I miracoli esistono!
Oggi tu puoi vivere nel miracolo di una vita ricca e abbondante e nessuno può fermarti.
Le guarigioni avvengono anche oggi, e io le ho viste nel nome di Gesù.
I prodigi non sono avvenuti solo nel passato, ma si possono vederli anche oggi.
Mando un augurio a chi ha avuto modo di leggere questo breve messaggio, di vedere realizzati i propri sogni in Gesù, il Cristo del Dio vivente.
Una Meditazione di Silvia Baldi Cucchiara. 

"Pregate per la pace di Gerusalemme! Quelli che ti amano vivano tranquilli.
Ci sia pace all'interno delle tue mura e tranquillità nei tuoi palazzi!
Per amore dei miei fratelli e dei miei amici, io dirò: "La pace sia dentro di te!".
Per amore della Casa del Signore, del nostro Dio, io cercherò il tuo bene" (Salmo 122:6-9).

Ci vogliamo ora soffermare su alcuni esempi riportati nel Nuovo Testamento, che si riferiscono alla figura del Centurione; figura che compare tre volte: in Matteo 8:5-13, in Luca 7:1-10 (il centurione di Cafarnao) e nel Libro degli Atti al capitolo 10 (il centurione Cornelio ).
Entrambi (dai Vangeli e da Atti degli Apostoli) i racconti forniscono molti particolari interessanti sul benedire Israele.

Lettera aperta di Nicola Scorsone a Joseph Ratzinger in occasione della sua nomina a Papa Benedetto XVI. 

Stimatissimo sig. J. Ratzinger, stavo pensando, quale è la cosa più importante che potrei augurare ad una persona importante come lei!?
Non ho avuto esitazione nel credere che le parole più importanti ed urgenti sono quelle che Gesù rivolse ad una persona importante del suo tempo, Nicodemo, un dottore della legge: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”.

Poiché Nicodemo credette che si parlasse di una rinascita fisica, piuttosto che spirituale, Gesù gli ribadì il concetto: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio; quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito” (Giovanni 3:3-6).
Nonostante Nicodemo fosse il più sincero e onesto religioso del suo tempo, Gesù gli disse chiaramente che senza questa nuova nascita spirituale non avrebbe potuto né vedere, né entrare nel regno di Dio.

Una volta, un filosofo mi diceva: “Io non esisto!”, così gli diedi un pizzicotto.
“L’hai sentito?” gli domandai.
Lui per non tradire la sua filosofia, non rispondeva; così mentre stavo per dargliene un altro, arresosi mi disse di sì.
“Tu l’hai sentito”, gli dissi, “perché esisti, e noi esistiamo perché un giorno siamo nati! Se non fossimo nati, non esisteremmo!
Allo stesso modo, per «esistere» nella famiglia di Dio, bisogna nascere di nuovo”.
Per entrare nel regno di Dio: “Bisogna (non facoltativo) nascere di nuovo”.
Questo concepimento spirituale avviene nel seguente unico modo: Gesù “è venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto (anzi lo crocifissero); ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio: a quelli, cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:11-12).

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