Il Blog di Incontrare Gesù

Articoli di attualità, esperienze personali e meditazioni su argomenti etici morali, sulla fede cristiana e sulla religione in generale.

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Una Meditazione di Silvia Baldi Cucchiara. 

Ripristinare l'ebraicità del Vangelo. 
AI tempo di Paolo, la comunità ebraico-cristiana si confrontava con I'ingresso dei Gentili; oggi la Chiesa cristiana, in maggioranza Gentile, deve fare molta più attenzione a non paganizzare gli Ebrei.

Ma cosa significa ripristinare l'ebraicità del Vangelo? 
Per esempio, significa riconoscere l'essenza ebraica del suo contenuto: prendere consapevolezza che tanti concetti che noi cristiani abbiamo ritenuto "nostri", sono invece ben più antichi, provengono da un'eredità ebraica, sono, per loro stessa natura, ebraici.
Il primo è il concetto di Messia, di cui tutta la Scrittura ebraica (Antico Testamento) ci attesta.
Lo stesso concetto di Nuovo Patto è una promessa che viene prima stabilita per la Casa d'Israele (Geremia 31:27-40), poi per i Gentili.
La stessa effusione dello Spirito Santo è stata profetizzata prima per i Giudei (Isaia 44:3; Ezechiele 36:22-26), poi per gli altri popoli (Gioele 2:28-29).
Così si è realizzata la promessa: prima per i Giudei (Atti 2:1-5) e poi per i Gentili (Atti 10:44-45).

Ripristinare l'ebraicità del Nuovo Testamento significa riconoscere che il cristianesimo fu, prima di tutto, un fatto ebraico: Gesù è il Messia ebreo che radunò a se 12 apostoli, Ebrei messianici, che in Atti 1:15 divennero 120, poi 3.000 (Atti 2:41), poi 5.000 (Atti 4:4)...
Tutti questi erano Ebrei e il loro numero continuava a moltiplicarsi (Atti 9:31), fino ad arrivare al capitolo 11:26 del libro degli Atti dove è scritto che "... Ad Antiochia, per la prima volta, i discepoli furono chiamati cristiani...", meshichim, messianici, in ebraico, perché fino allora erano semplicemente dei Giudei.
L'apostolo Paolo afferma, in Romani 11:18: "... Che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te..." e, poiché sta parlando di Israele, possiamo in tutta onestà affermare che Israele è la radice che ci porta.

Meditazioni

Una Meditazione di Antonio Strigari. 

"Poi Giona uscì dalla città, e si mise a sedere a oriente della città; si fece quivi una capanna, e vi sedette sotto, all'ombra, stando a vedere quello che succederebbe alla città.
E Dio, il Signore, per guarirlo dalla sua irritazione, fece crescere un ricino, che montò su di sopra a Giona, per fargli ombra al capo; e Giona provò una grandissima gioia a motivo di quel ricino.
Ma l'indomani, allo spuntar dell'alba, Iddio fece venire un verme, il quale attaccò il ricino, ed esso si seccò.
E come il sole fu levato, Iddio fece soffiare un vento soffocante d'oriente, e il sole picchiò sul capo di Giona, così ch'egli venne meno, e chiese di morire, dicendo: Meglio è per me morire che vivere" (Giona 4:5-8).

RIEPILOGO
Dio aveva ordinato al profeta di recarsi a Ninive a predicare la rovina di quella città a causa della sua malvagità ma, come sappiamo, Giona si era diretto invece nella direzione opposta, su di una nave, disobbedendo così al Signore.
Il Signore, quindi, scatenò una tempesta che mise fortemente in pericolo la nave sulla quale si era imbarcato Giona.
L'eccezionalità della burrasca suggerì ai marinai, dopo aver svegliato Giona, di tirare a sorte per individuare il colpevole di questa "ira di Dio".
La sorte cadde su Giona, il quale confessò ai marinai di essere responsabile di quanto accadeva e consigliò, per la loro salvezza, di essere gettato in mare.
Dopo una prima esitazione, e considerati inutili i loro ulteriori sforzi per salvarsi, i marinai buttarono Giona in mare, dove fu inghiottito da un pesce.
Dopo tre giorni di permanenza nel ventre del pesce il profeta pregò il Signore per la sua salvezza, il quale ordinò al pesce di vomitare Giona sull'asciutto.
Questa volta Giona diresse i suoi passi verso Ninive ove predicò dicendo: "Ancora 40 giorni e Ninive sarà distrutta".
I Niniviti credettero all'avvertimento del profeta, fecero penitenza e si ravvederono tutti, dal re al più piccolo di loro.
Iddio vide quanto fecero i Niniviti e non mandò su di loro alcun male.
Giona, dopo che furono trascorsi 40 giorni, vedendo che nessun male cadeva sulla città, ci rimase tanto male che, come disse, avrebbe preferito morire; si irritò e disse a Dio che era per questo che non aveva voluto obbedirgli, poiché sapeva che Egli era un Dio "misericordioso, pietoso, lento all'ira, di gran benignità", e che si sarebbe pentito del male minacciato.
Il Signore gli disse: "Fai tu bene a irritarti così?" (vers.4).

Testimonianze

Vivere per fede.

All'inizio del mese di dicembre 2011 ho incominciato a sentirmi male.
Il dottore mi ha fatto fare gli esami del sangue, perché pensava fosse la tiroide; ma io avevo vertigini e capogiri, mi sentivo come una appesa ad un filo.
Ho pregato: "Signore non so dirti più nulla, sono spaventata; aiutami a non rimanere così, perché è orribile".
I giorni trascorrevano nell'angoscia di nuove vertigini.
Dissi al dottore di mandarmi dallo specialista neurologo.
Quando andai dal neurologo mi venne una vertigine, proprio mentre mi visitava.
Ero fuori dal mondo, confusa e spaventata, ma la dottoressa (il neurologo) mi disse di avere pazienza, perché mi avrebbe guarita.
Dopo alcuni giorni ero ancora in barcollamento, ma andavo migliorando di giorno in giorno e quando l'otorino mi fece la manovra era il 23 di dicembre; mancavano due giorni a Natale.
Da allora non ho ho avuto più le vertigini; ho fatto così un Natale sereno.
Ritengo che questo sia stato un dono fattomi dal Signore, poiché "...il giusto per fede vivrà".
Effettivamente, questa parola si è avverata in me.

Leggi altre testimonianze
Una Meditazione di Silvia Baldi Cucchiara. 

"Pregate per la pace di Gerusalemme! Quelli che ti amano vivano tranquilli. 
Ci sia pace ali 'interno delle tue mura e tranquillità nei tuo i palazzi! 
Per amore dei miei fratelli e dei miei amici, io dirò: «La pace sia dentro di te!». 
Per amore della casa del Signore, del nostro Dio, io cercherò il tuo bene" (Salmo 122:6-9).

Secondo le Scritture e i fatti della storia che le accompagnano, Dio ha un occhio di particolare verso coloro, non Ebrei, che si adoperano per consolare e sostenere il popolo ebraico e tutto Israele.
Poiché "davanti a Dio non c'è favoritismo" (Deuteronomio 10:17; Romani 2:11), possiamo certamente confidare nel fatto che Egli non predilige un popolo a scapito di un altro, semmai, seguendo un ordine tutto divino, si compiace di estendere la sua benedizione su tutti i popoli, cominciando da uno, da Israele.
Solo in questo senso, globalmente divino, possiamo intendere il versetto di Genesi 12:3: "Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra".
Infatti, Dio non prende piacere nel maledire nessuno; in Lui solo, tutto è bene, ma siamo noi stessi che ci auto puniamo quando, malgrado tutti i suoi insegnamenti e i suoi avvertimenti contenuti nella sua Parola, continuiamo a sovvertire il suo ordine e le sue direttive.

Che cosa accade a chi sostiene Israele?
Nelle Scritture, ogni volta che il popolo ebraico si trova davanti a una prova di persecuzione e di distruzione è sempre per un tempo determinato, mai in modo definitivo.
Nessuna arma fabbricata contro di lui avrà successo (Isaia 54:17), se non parzialmente e con un obiettivo divino specifico: ravvedere Israele e le nazioni.
Guai comunque a quelle nazioni che si sono poste contro Gerusalemme (Zaccaria 14:12).
Ma non è questo ciò su cui vogliamo focalizzare la nostra attenzione.
Sempre partendo dalle Scritture, vogliamo porre in risalto l'esatto opposto, e cioè: che cosa accade ai sostenitori del popolo ebraico, ai non Ebrei, che si adoperano in favore dei Giudei e di Israele.
Nella Bibbia troviamo svariati esempi del genere, ma forse questo è uno dei più eclatanti: "Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del Signore pronunziata per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto: "Così dice Ciro, re di Persia: II Signore, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. 
Chiunque tra voi è del suo popolo, sia il Signore, il suo Dio, con lui, e parta!"" (2Cronache 36:22-23).

Una Riflessione di John Kidd. 

Alcune domande e risposte.  
Sei tu etnico?
Questo stereotipo, tuttora molto abusato, significa niente di più che "tu appartieni a un qualche gruppo tribale, come ad esempio: Gallese, Italiano, Finnico, Arabo, Inglese, Zambiano...".
Ethnos, da cui noi abbiano derivato la parola "etnico", è un etimo greco che il Nuovo Testamento ha tradotto come “Nazione”.
Se Tu sei cristiano, però, hai anche una nazionalità extra: tu sei cittadino della “Sacra Nazione di Dio" (vedi 1ª Epistola di Pietro 2:9).
Come tale, è un tuo privilegio ed un tuo dovere, concessoti da Gesù Cristo, di presentare Dio a tutte le persone, senza alcun riguardo alla loro nazionalità (Matteo 28:19-20).
In tal senso, sebbene non sia sbagliato essere un politico, tu sei sopra la politica, per cui Dio si aspetta che tu sia, non necessariamente “politicamente corretto”, ma “divinamente corretto”, obbediente, cioè, alla Sua Parola scritta.

Dio è democratico? 
Risposta: No! Egli è teocratico.
Il che significa: noi gente, intesa come popolo, non possiamo decidere ciò che è giusto o sbagliato, ma Dio solo può deciderlo!

Dio è egualitario?
Risposta: No! Egli ha dei favoriti.

Dio ha una nazione favorita? 
(Non voglio dire Cristiani, piuttosto che Mussulmani o Ebrei, voglio dire: Dio favorisce una qualche nazione sulla terra, in particolare?).
Risposta: Si!

Nella nostra società dissacratrice, queste due ultime risposte possono tendere a far rizzare (forse solo un poco) i capelli a molti, ma per te (come cristiano) ciò non dovrebbe scandalizzarti se sei ripieno, come dovresti essere, dell’umile Spirito di Gesù!
Israele è sulla terra una nazione speciale al punto che, se non fosse esistita nessuno, tu compreso, avrebbe mai potuto diventare cristiano.
“Cristiano” significa seguace di Cristo.
Gesù era giudeo, nato da una giovane giudea; Egli dovette nascere giudeo, secondo le antiche scritture, e morì per te, all’ombra di un’insegna romana che diceva così: "Questo è Gesù il Re dei Giudei".

Meditazioni

Una Riflessione di Bill Williams. 

"Siate sobri, vegliate: il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leone ruggente cercando chi possa divorare; resistetegli stando fermi nella fede" (1Pietro 5:8-9). 
Esistono due tipi di libertà: la falsa libertà, che secondo lo spirito del mondo significa fare quello che si vuole, dove e quando si vuole, spesso a discapito degli altri, ignorando gli altri o malgrado gli altri, e questa potrebbe essere anche una manifestazione di egoismo;
e la vera libertà, che per il cristiano, il nato di nuovo, consiste nel fare la volontà di Dio, cioè vivere e mettere in pratica l'insegnamento dell'evangelo dell'amore nel rispetto reciproco, mettere in pratica ciò che si crede, in un mondo che è sotto il dominio del diavolo.

Il credente è impegnato a resistere su tre fronti:
1 - La carne, l'io, la vecchia natura di cui Paolo parla nella sua epistola ai Galati 5:17: "La carne ha desideri contrari allo Spirito; e lo Spirito ha desideri contrari alla carne, sono cose opposte fra loro a guisa che non potete fare quello che volete".
E' la carne con le sue opere che combattono le realtà spirituali (Romani 8:5-9).

2 - Il mondo. E' una condizione interna dell'individuo che con il suo essere terreno, con il suo modo di vedere, di pensare ne condiziona tutto il comportamento.
Pregando per i suoi seguaci Gesù ha detto: "Loro non sono del mondo, come io non sono del mondo. Io non ti prego che li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal mondo" (Giovanni 17:14-15).
Vegliate per fare in modo a che la mondanità non si introduca nella vostra vita interiore.
Lo spirito del mondo cerca in ogni modo di imporsi, di imprimersi nei nostri pensieri, nei nostri occhi, nei nostri cuori.

3 - Il diavolo. E' un essere reale, perché lui parla, agisce, esiste.
E' il maligno, il principe di questo mondo, il figlio della ribellione, l'avversario di Dio e dell'uomo.
Egli ha sotto di se degli angeli per distruggere tutto ciò che è buono, che è secondo Dio; conosce le nostre debolezze, le nostre tendenze e ci attacca per farci allontanare dal Signore.
Il diavolo ci attacca perché è il tentatore, si traveste in un angelo di luce per catturarci, a farci ricordare il nostro passato, e quindi a farci dubitare circa il perdono, che per grazia ci è stato accordato al Calvario e che abbiamo ricevuto per fede (Atti 10:43 - 1Giovanni 1:9).
Lui anche è colui che opprime; il suo attacco viene dall'esterno e cerca di riportare il credente sotto il suo potere dominante per mezzo della tirannia del dubbio.
Attenzione ai suoi lacci, restiamo in guardia; il diavolo lavora usando la confusione, usando le idee che glorificano l'uomo.

Meditazioni

Una Riflessione di Manuela Giannini. 

La morte, il dolore, il dispiacere, l’abbandono, l’abuso, la confusione, la solitudine, Dio non intendeva farci provare o sopportare nessuna di queste cose.
Spesso ci capitano delle cose spiacevoli, disgrazie, dispiaceri e ci chiediamo: “Perché?”; e poi chiediamo a Dio: “Perché me? – Perché queste cose? – Perché ora?”.
Perché, Perché, Perché?
Spesso e volentieri non troviamo risposta:  
"Perché mia madre è morta quando avevo dieci anni e mi ha lasciato da solo?
Perché mia moglie è rimasta infetta da AIDS, tramite una trasfusione?
Perché ho sempre problema di soldi?
Perché mio figlio è morto in un incidente di macchina?
Perché ho il cancro al cervello?
Perché nulla va mai per il verso giusto?
Perché a me? Perché Dio? Puoi dirmi perché?".
A volte pensiamo: "Hei Dio, sei là in cielo, che ci guardi da lontano, pensando che forse mio figlio è rimasto ucciso nell’incidente stradale, perché non ti amava abbastanza?
Mia moglie non era abbastanza diligente, è per questo che adesso ha contratto l’AIDS?
È ciò che si merita?
Tumore al cervello…. Volevi vedere cosa avrei fatto… forse pregare di più, impegnarmi di più, dare di più?
Perché sei così indifferente ai nostri dolori?
Perché sembra che non te ne importa niente?".

Meditazioni

Una Riflessione di Manuela Giannini.

Quante volte siamo andati in chiesa e abbiamo sentito dire che Dio benedice coloro che obbediscono alla sua legge, coloro che sono così, sono cosà, fanno questo e fanno quello; quante volte abbiamo chiesto a Dio di benedirci nel lavoro, nella salute, nei rapporti interpersonali, sperando che tutti i nostri problemi e dolori spariscono in un minuto, come se Dio fosse la fata turchina.
Quante volte?

Devo ammettere che molte volte sono andata in chiesa e ho dovuto ascoltare un vangelo che parlava di Dio come il benefattore di chi si siede sulle panche della chiesa, cattolica o protestante che sia….
Molte volte ho sentito dire che solo se facciamo i "bravi", se ci comportiamo bene, se facciamo questo o facciamo quello, Dio sicuramente ci benedirà.
Apologia

Uno studio di Antonio Strigari. 

"La fede comincia là dove la religione finisce”.
Questa frase, che appartiene al filosofo danese Soren Kiekegaard, racchiude una grande verità che ora considereremo assieme.
All’aforisma di Kiekegaard per i Cristiani si potrebbe aggiungere: “…e dove finisce la religione può, anche, iniziare il Cristianesimo”.
Questo concetto ci induce a riflettere su un’altra differenza, che va fatta per completezza, fra “Religione” e “Cristianesimo”.

Esamineremo assieme, quindi, confrontandole fra di loro:
1. Fede
2. Religione
3. Cristianesimo

Meditazioni

Una Riflessione di Nicola Scorsone. 

Ogni anno speriamo sempre in un cambiamento al meglio, principalmente per la salute, poi nell'economia... una bella vincita al totip o titap, non farebbe male.
Teresa spera in un bel principe azzurro; Gianni in un buon posto di lavoro, basta trovare l’onorevole giusto.
Chi non ha un sogno da realizzare!? 

Si continuerà a protestare contro le guerre con nuove marce per la pace, ma nella storia dell’umanità, ad iniziare dal signor Caino, fino ai signori della guerra di oggi, non è cambiato nulla.
Si protesterà contro tutti i forum e i G8 di questo mondo per gridare: “La terra non è in vendita!!!”.
Ci si batterà per salvare i fagioli da mostruose manipolazioni genetiche, dal rischio di farli diventare topi di fogna; giù le zampe anche dalle nostre patate, tutto D.O.C..
Si faranno scioperi per il buco nell'ozono e nelle nostre tasche per il caro vita. 

Tutte le maggioranze e le opposizioni del mondo faranno finalmente a gara per garantire la loro posizione, o continueranno a mordersi e divorarsi gli uni gli altri, fino a consumarsi!? (Galati 5:14-15).
Chi resterà e chi sarà trapassato? Tu, io!?
“Anno nuovo, vita nuova!”. Qual è il significato di questo slogan?
In linea di massima, credo significhi: “Prima di tutto io, il mio benessere! Questa è casa mia e qui comando io, guai a chi la tocca! Attenti al cane! Quel che mio è mio e quel che è tuo è pure mio!”. 

Tutte qui le nostre speranze!? Poggiate su cose che non arrivano più in su del nostro naso!?
Cosa ne pensate di quelle che seguono per un vero rinnovamento?
“Non siate dunque in ansia, dicendo: Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo? Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.
Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.
Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso, basta a ciascun giorno il suo affanno.
Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano, perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore” (Gesù) - (Matteo 6:31-34; 6:19-21). 

Che, con il salmista, ogni cuore che spera in Dio con fiducia, con lode e con ringraziamento, per questo Nuovo Anno, possa esclamare: “Sia benedetto il Signore! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso, il Dio della nostra salvezza” (Salmo 68:19).
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