Una riflessione di Amedeo Bruno.
Cosa sta succedendo oggi in Iran?
In questo paese dove i cristiani sono duramente perseguitati e il cui presidente ha lanciato, sin dal suo insediamento, una campagna diffamatoria e denigratoria contro Israele?
Questa nazione è governata col pugno di ferro dagli ayatollah (capi religiosi) da quando, nel 1979, avvenne la cosiddetta rivoluzione islamica il cui massimo promotore fu l’ayatollah Khomeini.
Nel mese di giugno 2009 si sono tenute le elezioni presidenziali nelle quali è stato riconfermato il presidente uscente Ahmadinejad.
Ma da più parti si è parlato di brogli elettorali e si è detto che i risultati sono stati falsificati e, presumibilmente, se fossero stati attribuiti ai candidati il numero di voti effettivamente ricevuti, Ahmadinejad non sarebbe stato rieletto.
Il popolo iraniano, sfidando il regime, ha dato luogo a imponenti e continue proteste durate giorni e giorni, ma alla fine il verdetto non è cambiato.
Molti oppositori sono stati imprigionati, uccisi, torturati e processati.
Dopo un paio di mesi di proteste, la guida spirituale suprema dell’Iran, ayatollah Khamenei, ha incoronato Ahmadinejad quale presidente riconfermato della repubblica islamica.
Dopo un paio di mesi di proteste, la guida spirituale suprema dell’Iran, ayatollah Khamenei, ha incoronato Ahmadinejad quale presidente riconfermato della repubblica islamica.
Gli iraniani hanno mostrato grande coraggio dimostrando il loro dissenso e andando incontro alla dura reazione del regime, ma tutte queste manifestazioni di protesta, sebbene non hanno fatto cambiare il risultato delle elezioni, sicuramente hanno fatto tremare e impaurire la classe dirigente dell’Iran.