Cinque passi verso il Cielo

Uomo su scala celeste

Tantissime persone coltivano nel proprio intimo desideri mai espressi, sognano di diventare qualcuno; si augurano di trovare la lampada magica per poter esprimere finalmente quel desiderio che hanno sempre sperato si avverasse.

Un giorno, un uomo, una persona comune, di fronte alla manifestazione straordinaria di una liberazione divina in favore dell'Apostolo Paolo e di Sila, imprigionati per la fede, esclamò con grande spontaneità (dopo aver cercato di togliersi la vita): "Cosa devo fare per essere salvato?".
Gli apostoli risposero prontamente: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua casa".

Non c'è risposta migliore alle necessità dell'uomo, anche nelle più impellenti.
Quel carceriere invocò il perdono di Dio, fu battezzato e festeggiò nella sua casa insieme a Paolo, Sila e quanti alti per aver creduto in Gesù (Atti 16).

Noi speriamo che questo sia anche il desiderio di molti altri, cioè di voler essere salvati:
- di fronte alla prospettiva di una vita che non ha più senso,
- di fronte alle situazioni che precipitano e ci sfuggono di mano,
- di fronte ad un domani incerto,
- di fronte ad un'eterna di separazione da Dio...
abbiamo bisogno di essere salvati!

Le persone presenti al Tempio di Gerusalemme, il giorno della Pentecoste, chiesero: "Che cosa dobbiamo fare per essere salvati?".
Anche in quella circostanza la risposta fu immediata, pronta, risolutiva.
Per bocca di Pietro, fu risposto: "Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo" (Atti 2:31).

Ma che cosa significa tutto ciò?
Per rispondere dobbiamo esaminare cinque importanti verità bibliche che rappresentano, idealmente, cinque
passi da compiere verso il cielo.

PASSO n. 1
Riconoscersi peccatore.
Non saresti disposto ad accettare la Salvezza se non fossi cosciente del tuo stato di perdizione; allo stesso modo di come non andresti dal medico se non fossi malato, e non invocheresti l'aiuto di qualcuno se tu non stessi affogando.
Così, non puoi realizzare il bisogno che hai del Salvatore fintanto che non ti rendi conto della tua condizione di peccatore, condannato e perduto davanti a Dio.

La Bibbia dice: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria dì Dio" (Romani 3:23).
Se "tutti" hanno peccato, allora anche tu sei incluso in questa lista.
Infatti, la Parola di Dio dichiara: "Non c'è nessun giusto, neppure uno" (Romani 3:10).
Se non c'e alcun giusto, allora anche tu non sei giusto e quindi sei un peccatore.

Dio afferma ancora: "Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la sua propria via..." (Isaia 53:6).
Molti hanno un opinione fin troppo elevata dell'uomo e di se stessi, ma il peccato ha guastato la posizione di comunione con Dio che ognuno, potenzialmente, poteva avere; ed i segni della degenerazione umana sono evidenti nell'umanità.
Per questo, Dio vuole aiutarti, sei disposto a riconoscerti peccatore?

PASSO n. 2
Ammettere che non si può meritare la Salvezza.
Dobbiamo, poi, riconoscere che non possiamo ottenere Salvezza senza l'aiuto di Dio.
Alcuni pensano che il Battesimo possa salvare, altri credono che sia la religione a salvare l'uomo, altri ancora pensano di essere salvati perché il loro nome è scritto in qualche registro di chiesa o, addirittura, perché assolvono a tutti gli impegni religiosi.

Non possiamo essere salvati neppure vivendo una vita irreprensibile e ubbidendo ad alcuni comandamenti.
Non sono le buone opere a salvare l'uomo, non possiamo ritenerci degni di meritarci il Cielo, neppure se fossimo le persone più integerrime del mondo.
Le nostre buone opere o i nostri meriti sono come un abito sudicio, un panno sporco in confronto all'assoluta purezza e alla santità di Dio, dinanzi al Quale dovremo un giorno comparire.

La Parola di Dio afferma: "Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatto ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e si rinnovamento dello Spirito Santo" (Tito 3:5).
Dio non vuole punirci con il Suo giusto giudizio, piuttosto, come dice ancora la Bibbia, rivelarci: "L'immensa ricchezza della sua grazia, nella benignità che Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù... e non in virtù d'opere, affinché nessuno si glori" (Efesini 2:6-8).

Non sono quindi le opere, i meriti, i nostri sforzi a salvarci: "Poiché e per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi, è il dono di Dio" (Efesini 2:8).
Il dono di Dio è la Vita eterna in Cristo Gesù, non in noi!
Se fossimo stati in grado d ottenere Salvezza da soli, la morte di Cristo sarebbe stata la più grande atrocità della storia; non avremmo avuto bisogno del sacrificio vicario del Signore Gesù.

Noi non siamo in grado di salvarci da soli, ecco perché Dio ha mandato Cristo, Egli è venuto a morire sulla croce al posto nostro e ci ha offerto la Salvezza eterna: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 
Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 
Chi crede in lui non è giudicato" (Giovanni 3:16-18).

Sei disposto ad ammettere umilmente che i tuoi sforzi, i tuoi presunti meriti, le tue opere non possono salvarti?
Se è così, allora stai compiendo i passi giusti, sei sulla strada giusta.
Ma consideriamo insieme il prossimo passo da compiere, altrettanto importante, altrettanto fondamentale.

PASSO n. 3
Riconoscere che Gesù si è caricato dei nostri peccati.
"L'Eterno ha fatto cadere su lui l'iniquità di noi tutti" (Isaia 53:6).
E questo è avvenuto duemila anni fa sulla croce del Calvario: "Egli stesso (Gesù) ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia; e mediante le sue lividure siete stati sanati" (1 Pietro 2:24).

La punizione per il peccatore è la morte: "L'anima che pecca è quella che morrà" (Ezechiele 18:20).
Il salario del peccato è la morte, la separazione eterna da Dio, ma il Signore è morto al posto nostro, si è fatto peccato per noi ed ha sperimentato sulla croce quella separazione dal Padre che lo ha spinto a gridare: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".

Gesù è morto per noi e Dio ha abbattuto la barriera del peccato; quella barriera che separava l'uomo dal suo Creatore: "All'ora nona, Gesù gridò con gran voce: Eloì, Eloì, lamà sabactanì? (Il che, interpretato, vuoi dire: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?).
E alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Ecco, chiama Elia! E uno di loro corse, e inzuppata d'aceto una spugna, e postala in cima ad una canna, gli diede da bere dicendo: Aspettate, vediamo se Elia viene a trarlo giù. E Gesù, gettato un gran grido, rendé lo spirito.
E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
E il centurione ch'era quivi presente dirimpetto a Gesù, avendolo veduto spirare a quel modo, disse: Veramente, quest'uomo era Figliuol di Dio!" (Marco 15:34-39).

Veramente quell'uomo era il Figlio di Dio!
La cortina del Tempio si squarciò in due dall'alto verso il basso, significando in questo modo la possibilità per l'uomo separato dal proprio Creatore di accedere a Dio, di riconciliarsi con Lui.
Questo perché Gesù ha preso su di sé i nostri peccati.

PASSO n. 4
Credere che soltanto Gesù può salvare.
"Gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati" (Matteo 1:21).
Il Verbo di Dio si è fatto uomo per salvarci, è venuto fino a noi, si è fatto come uno di noi, si è identificato appieno con l'umanità: "Non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, anzi, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce" (Filippesi 2:6-8).

Egli stesso ci ha provveduto la Vita eterna e nessun altro, infatti la Sacra Scrittura afferma: "In nessun altro è la Salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati" (Atti 4:12):
- Nessun altro nome: Maometto, Confucio, Budda, Mosè...
- Nessun `altra religione: Cattolico Romana, Protestante, Ebrea, Ortodossa...
- Nessun altro uomo: Pastore evangelico, sacerdote cattolico, rabbino ebreo...
- Nessuna opera: Riti, cerimonie, liturgie, pellegrinaggi, opere meritorie...
ma solo in Gesù!

"Io sto alla porta e busso, se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui..." (Apocalisse 3:20).
Gesù è venuto a cercare anche te, sta bussando alla porta del tuo cuore, non resistere alla Sua dolce pressione, permettigli di entrare nella tua vita, di renderti una nuova creatura, di trasformare completamente la tua esistenza.

Cosa farai?
Dirai a te stesso: "Ci penserò domani...", oppure farai tue le parole del Signore che ci ricorda: "Oggi è il giorno accettevole, oggi è il giorno della Salvezza" (2 Corinzi 6:2).
Se desideri accettare Gesù come tuo personale Salvatore, eleva a Dio una semplice preghiera, con parole tue; sia l'espressione sincera e sentita del tuo cuore, una vera invocazione, poiché: "Chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato" (Romani 10:13).

Questa è una promessa per te, e se il tuo desiderio è quello di realizzarla, sappi che Gesù non caccia via nessuno di coloro che vanno a lui (Giovanni 6:37).
Ogni sistema di dottrine, ogni filosofia umana, ogni opera buona... tutto e tutti sono insufficienti, inadeguati, incapaci di salvare l'uomo peccatore.
Soltanto Gesù può salvare: "Io sono la via, la verità e la vita: nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6).

La Parola di Dio lo rende estremamente chiaro, nessun altro può salvare l'uomo se non Cristo Gesù: "Perché il Figliuol dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto" (Luca 19:10).
Non dobbiamo affidarci agli uomini, non dobbiamo confidare in una religione, non dobbiamo appoggiarci su un sistema di dottrine, ma dobbiamo credere in Cristo, morto sulla croce per i nostri peccati, risorto per la nostra giustificazione, vivente per operare... anche in te.

PASSO n. 5
Ricevere Gesù Cristo come proprio personale Salvatore.
Possiamo rifiutare o ricevere Gesù nella nostra vita.
Il Vangelo così dichiara: "A tutti quelli che lo hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome" (Giovanni 1:12).

Una Meditazione di Filippo Bonello

Giuseppe

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