Il valore dell'ubbidienza

"Padre,se vuoi,allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta".
Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo (Luca 22-42-43).
Queste parole sono state pronunciate, più di duemila anni fa, da Gesù Cristo prima di essere arrestato dalle guardie del tempio mandate dai sacerdoti.
Gesù stava pregando nel giardino del Getsemani e parlava con il Padre di quello che avrebbe dovuto subire; Lui, che non aveva peccato, doveva diventare peccato, doveva caricarsi addosso tutte le malattie di questo mondo, le maledizioni e appenderle al legno, insomma doveva diventare il nostro sostituto e andare all'Inferno al posto nostro.

Che prospettiva frustrante!
Infatti, essendo in agonia per quello che lo aspettava, gridò al Padre le parole citate sopra, ma sorprendentemente tutto questo non deve rattristarci troppo, perché proprio quelle parole di ubbidienza dette al Padre: "Non la mia volontà sia fatta ma la tua", segnano la più grande vittoria di tutti i tempi contro il male!
Non gridando contro il diavolo o comandandogli di andarsene, Gesù lo sconfisse, ma con una ubbidienza totale verso il Padre.
Gesù sapeva a cosa andava incontro quando accettò di incarnarsi uomo e scendere sulla terra per salvare l'umanità perduta sotto il giogo satanico e il peccato che inevitabilmente mena alla morte.

Gesù, essendo Dio, vedeva le sue creature, gli uomini, perduti senza alcuna speranza di salvarsi, condannati ad andare all'Inferno.
Tutta l'umanità vivente in tutti i secoli era segnata dalla disubbidienza di Adamo e Eva, che avevano, con la loro scelta di mangiare quel frutto, simboleggiante il bene e il male, deliberatamente consegnato il mondo all'avversario, l'oppositore, che è il diavolo; il quale fece entrare, nel mondo e nell'uomo, le malattie, la cattiveria, la distruzione e quanto c'è di più brutto; ma sopratutto i due cominciarono a morire, perciò entrò in scena una cosa che loro non conoscevano: la morte del corpo, e di conseguenza la morte dell'anima, essendo condannata ad andare all'Inferno!

Immaginiamo Dio, che ha creato l'uomo e la donna con tanto amore, vedere tutte le conseguenze del peccato... e quanto ne fu dispiaciuto!
Ma Lui aveva già una soluzione per salvare l'umanità: incarnarsi uomo, divenire proprio come Adamo, e vincere il diavolo con l'ubbidienza, e subendo tutto quello che ha effettivamente subito alla croce, proprio per noi!
Pensate, da una disubbidienza è venuto tutto il male e la morte, ma da una grande ubbidienza è venuta la vita eterna!

Potenzialmente, il sacrificio di Gesù salva tutta l'umanità che è vissuta e che vive sulla terra oggi, basta credere.
Dio ha stabilito che, per ottenere la possibilità di non andare all'Inferno e avere la vita in eterno in Paradiso, si deve passare attraverso il sacrificio di Gesù Cristo, diventando così suoi figli e accettandolo nella nostra vita come personale Signore e Salvatore, per vivere una vita veramente da cristiani, ubbidienti al Padre come lo fu Lui.
Imitiamo Gesù e capiremo che l'ubbidienza non ha prezzo!

Una Meditazione di Monica Origano.

Giuseppe

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