Lettera aperta al Papa

Lettera aperta di Nicola Scorsone a Joseph Ratzinger in occasione della sua nomina a Papa Benedetto XVI. 

Stimatissimo sig. J. Ratzinger, stavo pensando, quale è la cosa più importante che potrei augurare ad una persona importante come lei!?
Non ho avuto esitazione nel credere che le parole più importanti ed urgenti sono quelle che Gesù rivolse ad una persona importante del suo tempo, Nicodemo, un dottore della legge: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”.

Poiché Nicodemo credette che si parlasse di una rinascita fisica, piuttosto che spirituale, Gesù gli ribadì il concetto: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio; quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito” (Giovanni 3:3-6).
Nonostante Nicodemo fosse il più sincero e onesto religioso del suo tempo, Gesù gli disse chiaramente che senza questa nuova nascita spirituale non avrebbe potuto né vedere, né entrare nel regno di Dio.

Una volta, un filosofo mi diceva: “Io non esisto!”, così gli diedi un pizzicotto.
“L’hai sentito?” gli domandai.
Lui per non tradire la sua filosofia, non rispondeva; così mentre stavo per dargliene un altro, arresosi mi disse di sì.
“Tu l’hai sentito”, gli dissi, “perché esisti, e noi esistiamo perché un giorno siamo nati! Se non fossimo nati, non esisteremmo!
Allo stesso modo, per «esistere» nella famiglia di Dio, bisogna nascere di nuovo”.
Per entrare nel regno di Dio: “Bisogna (non facoltativo) nascere di nuovo”.
Questo concepimento spirituale avviene nel seguente unico modo: Gesù “è venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto (anzi lo crocifissero); ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio: a quelli, cioè che credono nel suo nome” (Giovanni 1:11-12).

Alla fine del nostro pellegrinaggio terreno, ritrovandoci davanti a Dio, quel che conterà veramente non varrà il fatto se uno è stato, papa, re, presidente, spazzino o un povero mendicante senza nome, quanto piuttosto se è nato di nuovo.
Entrare in paradiso è la grazia più grande che si possa ricevere.
Lei, carissimo, è nato di nuovo?
Con questo miracolo della nuova nascita, Dio fa gli uomini santi, adatti per entrare nel Suo regno.
Tutti i cristiani del tempo dell’apostolo Paolo si riconoscevano come santi (Filippesi 1:1; 4:21-22), mentre per i credenti odierni la santità è diventata qualcosa di estraneo al mondo dei vivi.

La Bibbia non definisce “santo” una persona dalla vita esemplare, poiché “non c’è nessun giusto, neppure uno” (Romani 3:10), e nemmeno chi ha compiuto miracolosi prodigi dopo la sua morte!!
La Parola di Dio chiama “santi” tutti coloro che hanno creduto nel Signore Gesù, e quando verrà il momento di partire da questo mondo, se non si è già santi non ci sarà più nessuna possibilità di diventarlo, e neanche possono essere altri a dichiararli o a riconoscerli tali.
In questo modo non si potrà entrare nel luogo santo di Dio, e la Bibbia, mi dispiace, ma proprio non menziona luoghi intermedi.

Per diventare santi non ci vogliono costosi processi di 30 anni, per come è avvenuto per frate Pio da Pietralcina, per il quale furono spesi 6 miliardi di lire, ma basta un cuore pentito come quello del ladrone in croce e una piccola e sincera preghiera: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!”.
E Gesù, che non è venuto per complicarci la vita con mille cose da fare e non fare, ma per salvare e santificare non dei giusti ma dei peccatori, gli diede una risposta istantanea e piena di certezza: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:42-43).
Gesù voleva salvare anche l’altro ladrone, ma a questi non gli ha rivolto alcuna parola perché non ha creduto.
Lo dirà, Gesù, a lei?
Anche lei ora stesso se crede potrà realizzare ciò.

Ma attenzione! La fede, quella vera, dà la certezza del paradiso (Ebrei 11:1).
Qualsiasi altra fede che non dia questo risultato non è la vera fede; la vera fede non ha dubbi!!!
È anche falso il pensiero che non possiamo giudicarci da noi stessi; che non si può essere sicuri al 100%, che Dio è nostro Padre e noi i suoi figli, pensando che ciò lo si potrà sapere solo alla fine.
Se col mio padre naturale, lo sa lui e lo so pure io che sono suo figlio, tanto più col Padre celeste!
Infatti le Sante Scritture affermano: “E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abba! Padre!»; e lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio” (Romani 8:15-16).
Chi è figlio di Dio dunque non ha neanche più paura del giudizio, perché sa di esserlo a tutti gli effetti!!

Così figli di Dio lo si sarà per tutta l’eternità!
Le Sante Scritture confermano anche questo: “Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio” (1Giovanni 5:13).
Vita eterna vuol dire: “vivere eternamente con Dio”; vuol dire anche: “sempre, eternamente”, non è qualcosa che potrebbe durare 15, 20 anni e poi finire.
Nessuno dei figli di Dio andrà all'inferno o in chi sa quale altro strano mondo di mezzo; all'inferno vi andranno solo quelle creature che non avendo accettato Gesù, non sono nate di nuovo per diventare figli di Dio.

Il più grande esame della vita di ogni uomo, come della sua, per sapere se si è nella verità, per essere sicuri che si sarà promossi alla gloria, è quanto ancora solennemente affermato dalle Sante Scritture: “Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo («Gesù», in nessun altro).
Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” (1Giovanni 5:11-12).
Questo è l’argomento più serio e di capitale importanza per ogni uomo.

Il nostro augurio più grande per lei, esteso a tutti i suoi confratelli, è quello che possiate realizzare la Santa Nuova Nascita nel Signore, per lo Spirito Santo, per avere la certezza di entrare nel Suo Regno glorioso.
La salutiamo cordialmente.
Il Signore la benedica grandemente!
Il Signore viene!

Giuseppe

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