Buona festa!

Meditazioni

Una Riflessione di Nicola Scorsone. 

Ogni anno il calendario ci ripropone delle ricorrenze che vengono celebrate con gioia o con tristezza.
Ce ne è una in particolare che viene ricordata generalmente con solennità e con tanta tristezza, quella del 2 Novembre: La commemorazione dei defunti.
Questa particolare "commemorazione" - come tutte le altre - ha un suo preciso rituale: andare al cimitero (altrimenti che devono pensare gli altri?) per visitare una persona cara (morta), deporre dei fiori sulla tomba, e possibilmente, se non costa tanto, fargli fare un rito religioso, sperando che "il caro estinto" ne tragga "qualche beneficio".

Girando tra i viali e le mille tombe, si scorge tanto dolore e lacrime.
La voglia di accumulare, la ricerca di fama e successo, svaniscono come vapore; ti viene solo voglia di abbracciare le persone per consolarle.
Per sdrammatizzare questo sofferto evento umano, qualcuno ha detto: "Certo che le statistiche sulla morte sono realmente impressionanti: una persona su una muore!".
Un bambino nel tema proposto dalla maestra per questa ricorrenza ha scritto: "Io gioco e rido sempre, ma nel "giorno dei morti", mio padre mi ha detto che io dovo essere triste, e allora io lo faccio contento e divento triste…".

Un altro ha scritto: "Il mondo scoppierà, le stelle scoppieranno, il cielo scoppierà, Ribera (il mio paese) si farà in mille pezzi; il sindaco e l'assessore andranno in mezzo alle capre…
I buoni rideranno e i cattivi piangeranno; quelli del purgatorio un po ridono e un po piangono.
I bambini del Limbo diventeranno farfalle. Io, speriamo che me la cavo...".
La prudenza di questo bambino con l’espressione: "io, speriamo che me la cavo", ti fa pensare che dopo la morte c'è qualcosa.
Purtroppo la maggioranza di qualsiasi religione e ceto sociale, a riguardo, nella corsa frenetica della vita,  non sanno e non vogliono sapere di quel qualcosa dell’aldilà.
Sempre all’interrogativo più importante della vita: “Dopo la morte cosa c’è?”, si illudono con una speranza vaga, del proprio buonismo: "...io… speriamo che me la cavo...", finché non giunge il proprio personale 2 Novembre!

Agostino d'Ippona scrisse: "Nel cuore dell'uomo c'è un vuoto, che ha la forma di Dio… Tu (Dio) ci hai creati per Te, e il cuor nostro è inquieto finché non trova il suo riposo in Te".
Qual’è il futuro dei defunti?
Come sarà il mio personale "2 Novembre?".
Gesù a questo proposito da 2000 anni dà un grande messaggio di speranza: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?” (Giovanni 11:25-26).

Una volta ad una persona che diceva di essere credente domandai: “Tu ci credi veramente che un giorno la tua tomba si aprirà e tu risusciterai?”.
A questa domanda cominciò a divagare, spostando l’asse da se stesso su tutte le altre persone esistenti sulla terra.
Ma io rifeci la domanda per lui personalmente; alla fine lui stesso si rese conto di non essere un credente.
Credi tu questo? Domanda Gesù a te personalmente.
Se ci credi, la meravigliosa promessa biblica è la seguente: “Il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. Incoraggiatevi dunque gli uni gli altri con queste parole” (1Tessalonicesi 4:16-18) .
E sarà un’eternità di gioia con Dio.
Buona commemorazione dei defunti, con la fiducia alle promesse di Gesù che ti ama.

Nicola Scorsone

Giuseppe

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