Il buon ladrone

Meditazioni

Una Riflessione di Melchiorre Briganti. 

Noi tutti, nella nostra vita quotidiana, abbiamo le nostre piccole croci, di cui non
ci dobbiamo per niente preoccupare, e che anzi dobbiamo e vogliamo accettare e offrire a Gesù.
Noi tutti, inoltre, siamo in qualche modo dei peccatori e quindi siamo destinati a morire (anagraficamente), in quanto il frutto del peccato è la morte.
Ognuno di noi, però, a un certo punto della sua vita incontra Gesù e si trova a tu per tu con Lui, che, pur essendo senza peccato, è stato ingiustamente condannato alla stessa sorte nostra della Croce e che - vittima innocente - è morto sulla Croce per noi e per i nostri peccati.

A questo punto subentra la nostra risposta: sta a noi, che abbiamo questa grandissima occasione offerta dalla misericordia di Dio, compiere una scelta.
L'atteggiamento del ladrone "cattivo" è: "Salva te stesso e noi", quasi come se volesse "usare" Gesù per i propri fini comodi ed egoistici, per evitare la Croce, strada dalla quale dobbiamo invece passare.
L'atteggiamento del buon ladrone è invece: Gesù è al primo posto rispetto a lui, protagonista della storia; la morte attraverso la Croce e le sofferenze relative ad essa costituiscono l'entrata nel Regno dei Cieli e sono un passaggio obbligatorio.

Inoltre il buon ladrone riconosce che c'è il Regno di Gesù (che naturalmente non è di questo mondo).
Tutto ciò salva il buon ladrone, che va direttamente in Paradiso con Gesù.
Che fine ha fatto l'altro ladrone?...
Personalmente ritengo che la differenza stia proprio tra il peccato che viene perdonato, perché c'è sincero pentimento e il peccato che non può essere perdonato, perché non c'è ravvedimento; ossia, come conseguenza di ciò, rispettivamente nell'accettare o rifiutare Dio, cosa che comporta la vita o la morte eterna.
Siamo tutti noi di fronte a questa scelta, fin dalle nostre azioni che si compiono su questa terra.

Giuseppe

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