La testimonianza di Gaetano e Rosa


Testimonianze

Il nostro cambiamento. 

Gaetano e Rosa avevano finalmente ultimato la costruzione della propria abitazione.
Da buoni cattolici non mancarono di fare nel prospetto una nicchia per un “santo”.
Tra San Nicola e San Vincenzo scelsero la seconda, la più economica: £ 10.000.
Felici, tra fiori e candele ve la collocarono.
Oltre alla protezione e la benedizione della casa, San Vincenzo poteva essere un aiuto nel tempo del bisogno.
Educati nelle tradizioni, più che nella Parola di Dio, in quel tempo fecero ciò che Dio non vuole: "Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna... Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché Io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso...” (Esodo 20:4-6).
Ben ebbe a dire Gesù: “Così avete annullato la Parola di Dio a motivo della vostra tradizione” (Matteo 15:6).
Alla loro conversione, però, passarono dalle tradizioni alla Parola di Dio, e fecero dunque quello che Egli vuole: “Le mie parole li metterete nel cuore... le insegnerete ai vostri figli... le scriverai sugli stipiti della tua casa...” (Deuteronomio 11:18-20).
Infatti tolsero la statua e sullo sportello della nicchia scrissero le parole di una delle promesse più belle dette da Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).

Qualcuno disse loro che il “santo” avrebbe potuto vendicarsi, ma loro ebbero più fiducia all’insegnamento biblico: “Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano;
bisogna portarli, perché non possono camminare.
Non li temete, perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di far del bene” (Geremia 10:5).
Le immagini vengono dall’immaginazione umana, dalla fantasia, sono delle invenzioni.
Dio le proibisce perché non vuole che l’uomo, creato anima vivente, si degradi affidandosi a delle immagini inanimate, e che non viva appunto di fantasia, ma per la fede in Lui.
Questa fu l’esperienza del re d’Israele Ezechia, 3.000 anni fa: “Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE... Rimosse gli alti luoghi, frantumò le statue sacre, abbatté l’idolo Astarte, e fece a pezzi il serpente di rame che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d’Israele gli avevano offerto incenso, lo chiamò Neustan (cioè, pezzo di rame che non può aiutare nessuno).
Egli mise la sua fiducia nel SIGNORE... Rimase attaccato al SIGNORE e non cessò di seguirlo...” (2Re 18:3-6).

Così come fecero Gaetano e Rosa, con la conseguente certezza del Paradiso, per coloro che ubbidiscono a Dio.
La storia spirituale di Gaetano e Rosa cominciò alla conversione della loro mamma Lilla.
Gaetano insieme ai suoi fratelli e sorelle fu oltremodo arrabbiato quando la mamma, convertitasi dagli idoli al Dio vivente e vero, tolse tutte le immagini di casa, sostituendole con diversi quadri contenenti versetti della Bibbia.
Quando la loro mamma si addormentò nel Signore, al servizio funebre, porgendo il nostro arrivederci alla sorella Lilla a casa del Padre, tutti furono commossi e toccati dalla Parola di Dio.
Tutti quanti emigrati in Germania, al loro rientro, come un’eredità spirituale, si spartirono quei quadretti, prima odiati.
Oggi, due figli e alcuni membri delle loro famiglie, come il nostro Gaetano e suo fratello Antonio, grazie al Signore, appartengono alla nostra famiglia celeste.
Per la ferma testimonianza della loro cara mamma, la quale, anche se non sapeva né leggere né
scrivere, tenne stretta nel suo cuore la verità, testimoniandola con forza, come i primi credenti (1Tessalonicesi 1:9-10).
Alleluia!

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Giuseppe

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